Il “silenzio di Dio”?
La cosiddetta “Teologia del silenzio di Dio” è una delle tante strane mode di questo pazzo mondo contemporaneo.
Nel 1984, Hans Jonas (1903 – 1993), lanciò in pompa magna questa moda stravagante, scrivendo che - dopo il “silenzio di Dio ad Auschwitz” - non si poteva più credere alla Sua… esistenza (tr. it., Il concetto di Dio dopo Auschwitz, Genova, Il Melangolo, 1993), anche se Dio è… l’Essenza che non può non esistere per Sua stessa Natura.
Il Concilio Vaticano II è nato proprio da questa strana “a/Teologia”, che è oggettivamente “a/tea” perché è realmente “negazionista” dell’esistenza… dell’Essere stesso per essenza; ossia, che non può non esistere (in ebraico “Jaweh”, che significa: “Io sono Colui che è”); ma l’Assise conciliare, nel medesimo tempo, avrebbe voluto pure conciliar l’inconciliabile - hegelianamente - ossia, l’A/teismo con il Cristianesimo.
Si rinnova il tradimento di Giuda
Giovanni XXIII - tramite il cardinal Augustin Bea - inviò padre Yves Congar a Strasburgo ove, nei sotterranei della locale sinagoga, il padre domenicano chiese, in nome di papa Roncalli, ai due rappresentanti della Massoneria ebraica (“Bené Berìth” / Figli dell’Alleanza): Marx Jules Isaac e Nahum Goldman, di indicargli cosa il Giudaismo talmudico domandasse agli uomini di Chiesa (cfr. «Tribune juive», n. 903, gennaio 1986 e n. 1001, dicembre 1987; J. Madiran, L’accord secret de Rome avec les dirigeants juifs, in «Itineraires», n. III, settembre 1990, p. 3, nota 2;), i quali nel 1962 - come Giuda, circa 2000 anni prima - erano disposti a ri/tradire Gesù per “30 denari”.
I due “fratelli giudaico/massonici” (oggi si direbbe “penta/esa/stellati”) del Bené Berith risposero che avrebbero voluto 1°) una Dichiarazione sui rapporti tra Giudaismo e Cristianesimo e 2°) un’altra sul Diritto di libertà per tutte le religioni (anche quelle false).
Da queste due richieste dei “Gran Maestri” del Bené Berith nacquero la Dichiarazione Nostra aetate (28 ottobre 1965) e Dignitatis humanae personae (7 dicembre 1965), che - in un primissimo tempo - furono redatte materialmente dal Bené Berìth; poi, vennero presentate dal cardinal Bea al Concilio Vaticano II, ove nel 1963 furono - inizialmente - bocciate dal cardinale Prefetto del S. Uffizio, Alfredo Ottaviani; però, successivamente, vennero appoggiate da Giovanni XXIII (1963) e poi da Paolo VI (1964), che - infine - le promulgò formalmente (28 ottobre e 7 dicembre 1965).
Chi tace acconsente! Non sempre il silenzio è un bene e soprattutto non è il Bene assoluto
Ora, per quanto riguarda il “silenzio”, un proverbio popolare ci ammonisce, con molto buon senso, di cui l’intellettuale contemporaneo spesso è totalmente sprovvisto: “Chi tace, acconsente!”; ossia, fate attenzione! Poiché, se difronte all’errore e al male non reagite, non parlate, tacete, vi voltate dall’altra parte; allora acconsentite e siete correi, almeno, di un peccato di omissione.
Certamente il silenzio, ben inteso e ben praticato, ha un ottimo fine educativo e unitivo con Dio: “Fuge, tace et quiesce” (S. Arsenio Abate del deserto); “O beata solitudo o sola beatitudo” (S. Bernardo di Chiaravalle); “Silentium, Christus est!” (S. Agostino). Insomma, come dice la saggezza popolare: “Molto tacere e poco parlare, questo è il segreto per imparare”. Infatti, Dio ci ha dato una sola bocca (per parlare poco) e due orecchie (per ascoltare molto), ma noi facciamo come se avessimo due bocche e nessun orecchio…
Tuttavia, il silenzio non va assolutizzato o scambiato per il Fine ultimo, essendo solo un mezzo, anche se ottimo. Infatti, i Profeti della Vecchia Alleanza ci hanno insegnato:
“Per amor di Sion non tacerò! Le sentinelle non taceranno mai! ” (Is., LXII, 1; LXII, 6). “Il cuore mi batte forte, non riuscirò a tacere” (Ger., IV, 19). “Perché taci, mentre l’empio angaria il giusto?” (Abac., I, 13).
Inoltre, nella Nuova ed Eterna Alleanza, Gesù ha detto ai Farisei, che Gli chiedevano di far tacere i gerosolomitani, i quali - la Domenica della Palme - Lo acclamavano come Messia: “Se questi tacessero, lo griderebbero le pietre! [che Io sono il Messia, ndr]” (Mt., XXI, 15); Infine: “Il Signore disse a Paolo: Non temere, ma parla e non tacere! / Noli timere, sed loquere et ne taceas!” (Atti, ***).
San Tommaso d’Aquino spiega che «la salvezza del popolo va preferita alla pace di pochi individui. Perciò, se qualcuno, per sua malvagità, impedisce la salvezza della moltitudine; allora il buon apostolo non deve aver paura di urtarlo, ma deve provvedere al bene comune della moltitudine. Ora, i Capi dei Giudei, gli Scribi e i Farisei [di ieri e di oggi, ndr] con la loro malvagità ostacolavano la salvezza del popolo d’Israele; sia opponendosi all’Insegnamento di Gesù; sia corrompendo la morale del popolo con i loro cattivi esempi; perciò, il Salvatore - non curandosi del loro voluto scandalo farisaico - 1°) insegnava pubblicamente la verità, che essi odiavano; 2°) condannava anche i loro errori e i loro vizi. Quando gli Apostoli, ad esempio, riferivano a Cristo che “i Capi dei Giudei si sono scandalizzati”, Egli rispondeva: “Lasciateli perdere, sono ciechi che guidano altri ciechi e tutti e due cadranno nella fossa!” (Mt., XV, 12-14)» (S. Th., III, q. 42, a. 2, in corpore articuli). Poi (ibid., ad 2um) l’Angelico cita papa San Gregorio Magno (In Ezech., l h. 7) il quale insegnava che “se affermare la verità fa nascere uno scandalo, allora è meglio far scoppiare lo scandalo che abbandonare la verità”.
San Pio X scrisse: “L’ufficio di guidare il gregge del Signore ha tra i primi doveri: innanzitutto, di trasmettere e custodire il deposito della Fede e di condannare, poi, le novità dell’errore. […]. Per questo motivo, non possiamo più tacere il fatto che i fautori dell’errore, oggi, non sono più da ricercarsi tra i nemici dichiarati, ma si celano nel seno stesso della Chiesa” (Enciclica Pascendi, 8 settembre 1907).
Non si può pretendere di santificarsi, tacendo davanti all’errore e all’errante, o facendo finta di non aver visto nulla; sarebbe far professione di una visione distorta della Santità, in maniera disincarnata, pacifista, relativista, ignava e imbelle. Inoltre, come mai, molti oggi si divertono ad accusare Pio XII di aver taciuto difronte alla Shoah? Forse significa che (solo) certe volte il silenzio è colpevole...
Certamente non si può dire - in maniera assoluta e non finalizzata a qualcosa di superiore - soprattutto in un’epoca di apostasia come la nostra, che bisogna solamente rientrare in se stessi (cosa ottima in sé); pregare soltanto (azione insufficiente, se presa isolatamente e non finalizzata); senza combattere l’errore e l’errante, senza conoscerlo e confutarlo (peccato di omissione) e soprattutto tacendo (alto tradimento almeno implicito; come quello di una sentinella che, vedendo il nemico entrare nell’accampamento, non desse l’allarme). Infatti, Gesù ci ha insegnato: “Quello che udite nei cubicoli, gridatelo da sopra i tetti”.
La Chiesa, su questa terra, è detta “militante” (Essa è “purgante” nel Purgatorio e sarà “trionfante” solo in Paradiso); dunque, non la possiamo volere come “pacificante”, “permissiva”, “imborghesita”, “tranquillizzante”, “rilassante”; “in hac lacrimarum valle” dobbiamo militare e purgarci per non essere purgati post mortem in maniera: α) non meritoria e β) molto più dolorosa delle pene del Purgatorio.
… Dimenticavo… oggi (nel nostro pazzo mondo contemporaneo e post-moderno) i militari partono in “missione di pace”…, anche se “militare” viene da “miles”, cioè: milite, combattente, il che comporta: milizia; ossia, guerra, combattimento, lotta; i Romani (quelli Antichi) disprezzavano il “delicatus miles”, che combatte risparmiandosi e facendo attenzione a non affaticarsi; così pure i Santi dicevano: “Il Cristiano disprezza la vita comoda” (S. Curato d’Ars).
Sbadato e retrogrado che non sono altro! … Infatti, già nei “conciliari” anni Sessanta gli hippy cantavano: “Fate la pace e non fate la guerra” e, si sa bene, che dopo il Concilio “economico”, San Giuseppe “aggiornato” è diventato un hippy anche lui … come Gesù Cristo divenne negli anni Settanta del post/concilio “super star”[1] …
Il Buon Pastore non tace, ma grida: “Al lupo!”
Nel Vangelo si legge la parabola del “Buon Pastore” (Giov., X, 1-21), in cui Gesù contrappone a) il “Pastore Buono”, che, se vede il lupo avvicinarsi al gregge interviene, grida e lo scaccia; b) al “Pastore Cattivo”, che scappa non solo correndo e abbandonando fisicamente le pecorelle a lui affidate, ma (come commenta S. Agostino) anche solamente “tacendo” (“fugit non solum currendo, sed etiam tacendo”).
Quando frequentavo il liceo, un orso marsicano aggredì un gregge di pecore nel Parco Nazionale d’Abruzzo; ma c’era un buon pastore, abruzzese anche lui…, che non s’era ancora “aggiornato”, secondo il quale era ancora “meglio vivere un giorno da leone che cento anni da pecora”; il quale pretese di mettersi in mezzo tra l’orso e le pecore (abruzzesi anch'esse). Ebbene, finì con un “corpo a corpo” tremendo (le “guerre civili” sono le più brutte), ma il pastore con il suo coltellaccio… (che “guerrafondaio”…) uccise l’orso, il quale, tuttavia, con le sua zampe da buon orso “pacifico, democratico e antifa” nell’assalto (democratico, animalista, verde ed ecologisticamente popperiano) gli fece mettere oltre 200 (duecento) punti di sutura. Una volta si diceva: “È meglio morire per uno scopo che vivere per nulla o per nessun fine”; oggi invece “si tira a campare” e si sostiene che “è meglio tirare a campare che tirare… le cuoia…” .
La pelle dell’orso fu portata (erano ancora “gli anni bui del Medioevo…”, purtroppo Greta Thunberg non era ancora nata) come “trofeo” nel museo del Parco Nazionale d’Abruzzo a Pescasseroli, ma qualche anno fa, gli Abruzzesi essendosi “aggiornati” (una volta si sarebbe detto “rimbecilliti”) pure loro, hanno “rimosso” (freudianamente?…) da Pescasseroli la “pellaccia” del povero orso, vittima della paleo/ferocia “abruzzi/fascista”… che è stata allora insignita mattarellianamente della medaglia d’oro alla Resistenza antifa…
Il Quietismo silenzioso o il silenzio quietista
Il Quietismo del XVI secolo è l’errore (pardon… “era”, oggi non è “teologicamente corretto” parlare di “errore”[2]) che, forse meglio di tutti, rappresenta e precorre questa strana tendenza della Modernità, aprendole la strada; infatti, esso disprezza la lotta dottrinale e spirituale e le reputa non solo inutili, ma persino dannose moralmente (e soprattutto fisicamente, come avvenne al pastore abruzzese, privo di quella “pece” che evita ogni lotta, ma che turba il cuore dell’uomo).
Il pervertimento neo-quietista della passività quasi totale, del silenzio per principio o della non-resistenza, estesa anche alla lotta contro il male e l’errore è (… “era” …) l’essenza della falsa mistica e del Quietismo (cfr. A. Tanquerey, Compendio di Teologia ascetica e mistica, rist., Proceno di Viterbo, Effedieffe, 2020), che oggi viene riproposto in salsa vagamente tradizionale e spiritualista, tra l’ecologista e il carismatico.
L’Americanismo: non più polemiche, ma silenziosa conciliazione
Dal Quietismo del Cinque/Seicento procede l’errore dell’Americanismo (P. Parente, Dizionario di Teologia dommatica, rist., Proceno di Viterbo, Effedieffe, 2015, voce “Americanismo”) sorto nei primi anni del Novecento, che ci ha portato all’attuale requiem (aeternam) del vaccino Astra/Zeneca, che “dimagrisce e distende… orizzontalmente”; infatti: “Chi di aborto ferisce di aborto perisce”.
Una delle caratteristiche del “Modernismo ascetico” o Americanismo (cfr. Leone XIII, Testem benevolentiae, 1898) è la cessazione della polemica per l’esclusiva attuazione dell’irenica; ossia, sostituire la polemica (polemikòs = attinente alla disputa dottrinale) con l’irenica (eirenikòs = che riguarda il pacifismo, la tolleranza per principio, il silenzio, la quiete e la conciliazione a oltranza)[3].
In effetti, pensa un po’, se il pastore abruzzese invece di polemizzare con l’orso marsicano avesse applicato la prassi dell’irenismo, della “re/quiem aeternam”… quanti “punti” avrebbe “risparmiato”, quanta “quies” avrebbe guadagnato … Ah, questi capoccioni degli Abruzzesi… D’annunzio li definiva: “Forti (mangiano gli spaghetti col peperoncino) e gentili (se chiedi loro qualcosa mentre li stanno mangiando, ti dicono: ‘va…’)”, mi spiegava un bravo frate francescano …
Tacere oggi… sarebbe… criminale!
Oggi, difronte a questi ultimi assalti delle forze del male (Giudaismo talmudico, Massoneria, Alta Finanza, Esoterismo, Nichilismo filosofico/teologico, Modernismo redivivo, Tirannia sanitaria, Anarchismo, Intelligenza artificiale, vaccini con feti abortiti…), l’uomo ancora naturalmente sano e, a maggior ragione, il Cristiano - elevato dalla Grazia santificante all’Ordine Soprannaturale - non può tacere (“Guai a me, se non predicassi il Vangelo!” San Paolo); sarebbe come se, un padre di famiglia (non ancora passato al “buddismo tradizionale”, verde, pacifista, arcobaleno, abortista ma solo indirettamente e materialmente) vedesse che la sua casa stesse bruciando con i figlioli dentro di essa, e non dicesse nulla, per non perdere la pace interiore… ; quindi, l’uomo contemporaneo e soprattutto il Cristiano deve a) innanzitutto informarsi, conoscere il nemico e l’errore (“conoscere per combattere” era il motto di padre Massimiliano Kolbe, un vero santo e un vero mistico[4]; inoltre Aristotele e San Tommaso d’Aquino insegnavano che “niente è voluto, se prima non è conosciuto”[5]); poi b) deve reagire e confutare l’errore e l’errante, poiché “actiones sunt suppositorum / senza persone erranti non vi sarebbero azioni erronee”; ossia “agere sequitur esse”; quindi, è del tutto irragionevole voler “combattere l’errore ma non l’errante”, come invece diceva Giovanni XXIII: il patrono dei “pacifisti”, che non sono i “pacifici” delle Beatitudine evangeliche, ma son quelli che fanno scoppiare le guerre con la loro ignavia.
Non si può affermare la Verità senza condannare l’errore
La Chiesa ha sempre spiegato che non si può insegnare la Verità, senza combattere l’errore; per esempio, come farebbe un maestro a insegnare la matematica ai suoi alunni, se non correggesse quell’allievo che sostenesse, anche in perfetta buona fede, che “2 + 2 = 5”? La Chiesa medesima ha definito molte Verità ed ha condannato (“anathema sit”) molti errori a esse contrari… Ad esempio la Montessori fu condannata, ma oggi viene riabilitata.
Errore no, errante sì?
Solo a partire da Concilio Vaticano II il Papa “buono” (come se tutti gli altri - e soprattutto il suo predecessore, Pio XII - fossero “cattivi”), ha iniziato a propinare il sofisma della lotta contro l’errore ma non contro l’errante; come se in guerra dovessi sparare solo alle pallottole e non a chi le spara contro di me… così egli ha consegnato gli uomini di Chiesa alle forze del Nemico di Dio, di Cristo, del Suo Corpo Mistico e dell’uomo quale creatura di Dio e li ha ridotti, con l’aiuto successivo di Paolo VI sino a Francesco, a un ammasso di macerie, ma “le porte degli inferi non prevarranno”.
San Giuseppe silenzioso …
Alcuni “neo/quietisti” portano l’esempio di San Giuseppe, “il Santo silenzioso” che non avrebbe mai parlato, perché… il Vangelo non ha riportato le sue parole ma solo i suoi silenzi[6] (come se non esistesse anche la Tradizione divino/apostolica come fonte della Rivelazione divina[7])… Quindi, sofisticamente, argomentano che i veri Santi oggi non debbono informarsi su quanto accade attorno a essi, anzi contro di essi, altrimenti perderebbero la “pace interiore” e il “raccoglimento spirituale” (mi commuovo … datemi un fazzoletto per asciugarmi le lacrime … che “misti[fi]c[ator]i” …).
Tuttavia, San Giuseppe (che era un vero Santo e non “Il Santo” di Fogazzaro) non solo era bene informato su quel che tramava Erode, ma passò sùbito al contrattacco, prendendo Maria e Gesù e fuggendo in Egitto; certamente la fuga, il viaggio, la permanenza in una terra idolatrica e dedita alla magia dovette costare a San Giuseppe, assieme alla Madonna e al Redentore, molte apprensioni e sofferenze. Infatti, i veri Santi (ad esempio, S. Alfonso Maria de’ Liguori) hanno scritto e insistito assai su “I sette dolori e le sette allegrezze di Giuseppe, Maria e Gesù” e la Liturgia dei Vespri di San Giuseppe ci fa cantare: “Miscens gaudia fletibus”.
Il Cristianesimo non è pacifismo per principio e per fine
Il Cristianesimo e la vera Santità non consistono nell’inerzia, nella “non-violenza gandhiana”, nel tacere sempre e per principio; ad esempio, se Giovanni Battista non avesse tuonato contro Erode, Salome ed Erodiade, ma si fosse “limitato” a mangiare locuste, miele selvatico e a macerarsi nel deserto (cosa ottima in sé) nessuno lo avrebbe fatto decollare; inoltre quando il Sommo Sacerdote “Anna/Caifa” (ve ne era uno “emerito” anche allora), fece schiaffeggiare Gesù, Egli non porse l’altra guancia, ma rispose, porgendo i Suoi dubia: “Se ho sbagliato, dimostrami dove abbia sbagliato, ma se ho detto la verità, perché mi colpisci?”; addirittura, quel belligerante di San Paolo, quando fu fatto schiaffeggiare, attorno all’anno 60, dal Sommo Sacerdote, Anania, lo maledisse formalmente, dicendogli: “Dio colpisca te, sepolcro imbiancato!” e attorno al 66, durante la guerra giudaico/romana, Anania venne ucciso da uno zelota, come ci narra Giuseppe Flavio nel suo lavoro storico La Guerra Giudaica. San Paolo non fece nient’altro che imitare l’esempio datoci da Gesù, il quale “maledisse il fico sterile” e questi “sùbito si seccò”… San Tommaso d’Aquino nel suo Commento al Vangelo di San Matteo spiega che “il fico raffigura il popolo giudaico, privo di frutti di Fede in Cristo e di opere buone”.
Atanasio, Agostino, Pio X …
Se Sant’Atanasio avesse taciuto difronte all’Arianesimo e ad Ario, non sarebbe diventato un Santo; se Sant’Agostino avesse taciuto difronte al Donatismo e al Pelagianesimo non sarebbe un Santo e il massimo Padre della Chiesa latina; se San Pio X avesse taciuto difronte al Modernismo, non sarebbe un Santo; se monsignor Marcel Lefebvre (†25 marzo 1991) e monsignor Antonio de Castro Mayer (†25 aprile 1991) avessero taciuto difronte al Neo-modernismo, che ne sarebbe oggi di noi? Forse quello che il Nemico vorrebbe che fossimo… “moderatamente modernizzanti”, senza esagerare e soprattutto “obbedir tacendo e tacendo morir…”.
Inoltre, San Tommaso d’Aquino, insegna che ogni buon apostolo di Cristo deve “contemplare et contemplata aliis tradere”; cioè, innanzitutto occorre informarsi, studiare, pregare o “cum/templare”; vale a dire, “guardare con amore”, ma poi deve anche parlare e trasmettere agli altri ciò che ha appreso e non lo deve mantenere gelosamente per se stesso; altrimenti l’Angelico avrebbe scritto “contemplare et contemplata sibi cum/servare …”. Se vedo il lupo arrivare, non basta che metta in salvo me stesso, ma devo allertare il gregge intero… è quello che facevano i veri “Domini canes”… altrimenti si diventa solo “canes”… “sine Domino”…, ma come recita il proverbio popolare: “È meglio un cane amico che un amico… cane…”.
Legittima difesa?
La vera Santità non significa voler subire passivamente e non volere reagire. Altrimenti la “legittima difesa” – iscritta nella nostra natura, nella nostra anima e insegnata dal Diritto naturale e divino – non sarebbe “legittima”, ma “illecita moralmente” … Invece la Legge naturale ci insegna: “Vim vi repellere licet”.
La vita è una lotta continua
“Militia est vita hominis super terram”, ci insegna la S. Scrittura nel Libro di Giobbe. Inoltre Gesù ci ha detto che è venuto a portare la “spada” e non la “pece”; ce ne ha dato anche un esempio molto vivo e poco “teologicamente corretto”: ha frustato i “bankster” del Tempio, ha addirittura rovesciato i loro “banchi di usura”… (non stava con la “Big Bank”, dalla quale sarebbe nato il mondo, come spiegava Darwin; no! Egli era decisamente un “Trumpista”, un sovranista; per i neo/quietisti è molto meglio Biden, è anche “Cattolico” ed è amico di Badoglio come Pertini era amico di Karol, quando andavano a sciare a Roccaraso ed erano sci muniti…, non dimentichiamolo; Badoglio non ha inventato nulla di nuovo); inoltre Egli ha detto pure che solo i “violenti” (ossia, coloro che fanno violenza a se stessi … e quanta ne occorre per reagire contro il male, l’errore, i malvagi e gli eresiarchi e quanto sarebbe più comodo e quieto anzi “neo/quietista” e “americanista” far finta di nulla, tirare a campare e incassare da “Big-Pharma” e da “Big-Banca”) “entreranno nel Regno dei Cieli”, perché “sopra la banca la Patria campa, sotto la banca la Patria crepa”.
I guai, innegabilmente evidenti, sono - prima - scoppiati in maniera rumorosamente silenziosa con il mito ratzingeriano della Shoah, entrato pacificamente[8] in ambiente tradizional/quietista (1976/2009…) mediante “circoncisione d’incapace” e sono arrivati - poi - al parossismo bergogliano, il quale - “fedele custode delle bimillenarie tradizioni” - ha dichiarato: “La guerra continua!” (2013/2021…); quindi, il vaccino fatto con feti abortiti (che in realtà era iniziata anch’essa nel 2005 con Benedetto XVI) è un dovere morale: “Chi non firma è perduto!”.
Nemo repente fit pessimus
Siam passati così da un “olocausto immaginario[9]”, il quale è stato imposto ferocemente anche in ambiente ecclesiale, a un olocausto reale[10], tollerato e accettato mediante la dottrina (malamente applicata) del “volontario indiretto”, ossia la menzogna di Ulisse: “Nessuno… mi ha fatto del male” (Polifemo), il passo è stato necessariamente breve… come non vederlo!
Non ci si ferma a mezza strada quando s’inizia a tradire: “Nemo repente fit pessimus” (S. Bernardo di Chiaravalle); Giuda iniziò a rubare (volontariamente, ma “indirettamente e materialmente”, attingeva alla cassa degli Apostoli… ma non per amore dei poveri, anche se lui diceva di amarli filantropicamente) e poi finì col far mettere in croce Gesù (sempre volontariamente ma indirettamente; infatti, il lavoro sporco, il Sinedrio - sotto i Sommi Sacerdoti Anna & Caifa - lo fece fare ai Romani…).
D’altronde, se si scrive (e non si sconfessa: “Errare humanum est, perseverare diabolicum”) che “il 95 % del Concilio Vaticano II è accettabile!”… non ci si deve meravigliare più di tanto; in fondo si è “resistito moderatamente” (“moderation d’abord!”[11]) o meglio si è “ceduto con fermezza”… soltanto al 5%… Non bisogna esagerare, altrimenti si perde la pace, la pece, la carriera e l’incardinazione, ma ci si salva l’anima. “Parvus error in principio, fit magnus in fine!”.
La via sdrucciolevolmente “sgrecciana”
Si è iniziato così… a sdrucciolare “sgreccianamente”, pian piano, ad accettare gli espianti di cuore o degli altri organi vitali, con il solo elettroencefalogramma piatto; senza più la necessità della cessazione del battito cardiaco, della respirazione e dell’attività della sostanza del cervello (che si evince solo con la risonanza magnetica, poiché l’elettroencefalogramma si arresta alla scansione della corteccia o superficie cerebrale). Insomma, si strappa il cuore o il fegato a un uomo ancora vivo, ma che ha solo la corteccia del cervello piatta, poiché essa non dà segni di vita al semplice esame dell’elettroencefalogramma; in fondo è solo “ammazzare indirettamente e materialmente”, quindi è moralmente lecito.
Caveamus: “Parvus error in principio, fit magnus in termino”
“Parvus error in principio, fit magnus in fine!”, insegnava San Tommaso d’Aquino e ripeteva San Pio X. Il più “bello” deve ancora venire; questo è solo l’inizio della fine: “Chi ben comincia è a metà dell’opera” e come inizio non c’è che dire ...
Tuttavia, una cosa deve essere concessa ai neo/quietisti “tacitanti”: “Se lo stolto tacesse, passerebbe per saggio” (Prov., XVII, 28). Il guaio è che parlano… il Libro dei Proverbi del Vecchio Testamento rivela: “Una donna che tace è un dono del Signore!”; nel Libro dei Proverbi del Nuovo Testamento si dovrebbe dire: “Un prete che tace è un super/dono di Dio”; certi preti dovrebbero meditarlo e poi tacere, ma essi parlano e fanno tacere… gli altri… “sono stati preti e frati, Gesù mio perdòn pietà”.
Per concludere: “Quando un prete tace, non interromperlo…”.
d. Curzio Nitoglia
[1] Chissà, forse è proprio per questo che Trump ha scritto: “Caro Giuseppi”, può darsi che si riferisse a Giuseppe il Vecchio (pre/conciliare e non aggiornato) e a Giuseppe il Giovane (post/conciliare e aggiornatissimo) …
[2] Specialmente nell’ambiente “moderatamente neo-conservatore”, il quale sta rivivendo oggi l’esperienza che vissero, nel 1962/1965, i Cattolici inondati dal “Reno che si getta(va) nel Tevere” già da allora.
[3] Cfr. H. Delassus, L’Americanismo e la Congiura anticristiana, II ed. italiana, Proceno di Viterbo, Effedieffe, 2014.
[4] Pensa un po’! Padre Kolbe, aveva fondato “La Milizia”… e per di più “dell’Immacolata”, che schiaccia il capo del Serpente o del Dragone infernale: “Ipsa cònteret caput tuum!” (Gen., III, 15)… ma, per fortuna è venuto papa Badoglio a insegnargli la “desistenza”, l’armistizio, la pace separata, l’8 settembre, la ritirata strategica da Roma verso… il mare … (“navigare necesse est”), la quale Milizia, secondo il Santo, avrebbe dovuto combattere…. contro la Massoneria e il Giudaismo talmudico … anzi, padre Kolbe, fu talmente “militante e belligerante” che diffuse e stampò i famigerati “Protocolli dei Savi di Sion (non in Svizzera)” … decisamente meritava di finire ad Auschwitz.
[5] Per amare la verità e il bene li devo prima poter conoscere; infatti, se non so cosa siano come potrei amarli? Così, per odiare l’errore e il male li debbo aver prima conosciuti… “nihil volitum, nisi praecognitum”.
[6] Anche della Madonna i Vangeli ci hanno riportato molto poco, il che non significa che Ella abbia taciuto quasi sempre. Si legga Pier carlo Landucci, Maria Santissima nel Vangelo, Roma, Paoline, 1944; ultima ristampa, Paoline, 2000. Inoltre se il Vangelo è Scrittura, come ha fatto a scrivere i Silenzi di Maria e di Giuseppe …
[7] Ma sì, la Costituzione Dei Verbum del Concilio Vaticano II insegna che la fonte della Rivelazione è una sola, la Scrittura… proprio come aveva anticipato Martin Lutero …
[8] “Shalom!” & “Shalfemme!”…dicono in Auvergne…
[9] … Che pur pretende di rimpiazzare l’Olocausto dell’Unico Redentore dell’umanità … mais il faut y croire, c’est obligatoire …
[10] L’aborto legalizzato e approvato implicitamente, anche se solo materialmente e indirettamente - nel 2005 e 2020 - dalla “Congregazione per la Dottrina della Fede”, che provoca circa 14 (quattordici) milioni d’infanticidi l’anno in tutto il mondo …
[11] “O quam diminutae sunt veritates a filibus Maurrassi”, recita il Salmo.