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1940, il tradimento di Churchill
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Nel maggio del 1940, l’Inghilterra tradì la Francia venendo meno agli impegni presi per soccorrerla mili­tarmente con una controffensiva anti-te­desca degna di questo nome. La verità sul tradimento perpetrato da Winston Chur­chill nei confronti dell’alleato si trova scrit­ta nei settanta documenti più rimossi di tutti i tempi. Si tratta dei dossier dello Stato Maggiore francese: una piccola parte di circa tremila documenti riservatissimi che le avanguardie corazzate dei 'Panzerkor­ps' germanici trovarono, la sera del 16 giu­gno 1940, su un treno abbandonato a Cha­rité sur Loire, cittadina della Borgogna. La selezione di quelle carte fu pubblicata dai tedeschi in un Libro Bianco che rappresen­ta la più grande operazione di 'trasparenza diplomatica' della storia, di fronte alla quale le pubblicazioni di Wikileaks, prece­dute da un tambureggiamento mediatico, non rappresentano che una pallida quanto grottesca imitazione.

I dossier supersegreti di Charité sur Loire, caduti in mani nemi­che nei giorni della caduta della Francia e dell’abbandono precipitoso delle posizioni da parte degli apparati – non solo militari, ma anche politici – dello Stato francese, so­no stati completamente ignorati dalla sto­riografia. Eppure questi carteggi sono di straordinaria importanza per ricostruire la politica anglo-francese tra lo scoppio della guerra e l’attacco di Hitler a Occidente. Contengono i piani di estensione del con­flitto ai Paesi scandinavi, nonché il disegno generale dell’apertura di un fronte balcani­co, fino ai progetti di bombardamento dei pozzi petroliferi di Baku; iniziativa, que­st’ultima, che avrebbe potuto scatenare l’ingresso dell’Unione Sovietica nel conflit­to, ma a fianco della Germania e con esiti imprevedibili.

Ma procediamo con ordine. Anzitutto: per quale ragione, gli storici, nel dopoguerra, hanno operato una congiura del silenzio nei confronti dei documenti di Charité sur Loire? Lo hanno fatto per una ragione op­posta a quella che indusse Hitler a rendere pubblica una parte delle carte, con il Libro Bianco. Se, settant’anni fa, era la propa­ganda di guerra di Berlino a utilizzare per scopi politici i dossier trafugati, oggi conti­nua ad essere operante una propaganda bellica di segno opposto: quella degli Allea­ti. Ragione per cui, quei fascicoli seguitano ad essere 'tabù', in quanto inquinati dal­l’uso che ne fece la Germania come stru­mento di pressione sulla Francia occupata e sugli altri Paesi democratici d’Europa.

Ma la domanda che dobbiamo porci è una, e una soltanto: si tratta di documenti auten­tici o di falsi costruiti ad arte? La risposta è molto semplice: siamo in presenza di car­teggi sicuramente autentici. Perciò, occor­re una buona volta uscire dallo schema dei veti propagandistici incrociati e gettare sul tavolo della discussione storiografica an­che queste autentiche 'bombe'. L e prove del tradimento operato dal-­l’Inghilterra, nei confronti della Fran­cia, sono tutte lì. Se si leggono, con sguardo sgombro da pregiudizi, le carte se­grete dello Stato Maggiore francese ci mo­strano a che punto giunse la slealtà di Win­ston Churchill verso l’alleato che stava soc­combendo sotto l’urto delle armate del Reich. Il 22 maggio 1940, si svolse un Con­siglio di guerra interalleato al quale parte­ciparono i premier dei due Paesi, Churchill e Reynaud, e i massimi vertici militari.

Lo statista d’Oltremanica approvò senza riser­ve le linee della 'difesa a oltranza' della Francia occupata, illustrata dal Coman­dante supremo delle forze alleate anglo­francesi, il generale Maxime Weygand, che aveva appena sostituito nell’incarico il ge­nerale Maurice Gamelin. Il verbale di quel­la seduta è di gigantesca rilevanza e si trova nei dossier di Charité sur Loire. Due giorni più tardi, le truppe inglesi del generale Gort attestate nella Francia del Nord inizia­vano una manovra di ripiegamento di qua­ranta chilometri verso i porti. Era l’inizio di quella fuga culminata con la famosa ritira­ta di Dunkerque. Che cosa era accaduto? Churchill, fornendo grande dimostrazione di slealtà, con l’aperta violazione dei patti di mutua assistenza stretti con l’alleato, a­veva diramato ordini segreti per l’abban­dono della Francia al proprio destino, ivi compreso il ritiro dell’aviazione. La tenuta del fronte francese, a quel punto, non rien­trava più negli interessi strategici della Co­rona inglese, che concentrava tutti i suoi sforzi sull’obiettivo principale: mantenere integro il proprio potenziale bellico, in vi- sta dell’ormai imminente inizio della 'bat­taglia d’Inghilterra', l’attacco all’isola che la Germania avrebbe sferrato dai cieli. Quali sono le ragioni del clamoroso volta­faccia di Churchill? Si può facilmente ipo­tizzare che la Gran Bretagna, la quale alla metà del 1940 desiderava intavolare nego­ziati di pace con la Germania, ritenesse più utile ricorrere agli uffici di Mussolini, che non alla mediazione della Francia, la cui sconfitta era data per certa. Ciò significa che gli sguardi e le attenzioni di Churchill, in quelle settimane, erano rivolti principal­mente verso il Duce (e verso Roosevelt): questo giustifica tra l’altro la fondatezza delle convinzioni di quanti continuano a ritenere che un carteggio tra il capo del fa­scismo e l’uomo con il sigaro sicuramente vi fu.

A memento del grande tradimento perpetrato da Londra nei confronti di Pari­gi, balza all’occhio uno dei documenti fon­damentali dell’archivio di guerra di Charité sur Loire. È la minuta di un drammatico te­legramma, senza data, che Reynaud predi­spose per l’invio a Churchill nelle ore in cui si consumava l’ultima illusione circa il lea­le comportamento dell’alleato d’Oltre­manica. Il testo dell’estremo appel­lo, così recita: «Dalla battaglia che si svol­ge attualmente sulla Somme e sull’Oise dipende sia la sorte della Gran Bretagna che quello della Francia. Sarebbe i­nammissibile che le forze dei due Paesi non venissero impegnate nella loro tota­lità. Se la partita in gioco dovesse andare perduta, lo sforzo d’armamento del Regno Unito non avrà più nessun senso. Non comprendo, in queste condizioni, perché voi continuate a conservare in Inghilterra la maggior parte delle vostre forze aeree per la protezione dell’industria. Vi chiedo nel modo più urgente d’inviare immedia­tamente 500 aeroplani da caccia in Fran­cia, dove nei campi sono apprestati a rice­verli. Inoltre vi prego di gettare tutta la vo­stra aviazione da bombardamento nella battaglia e di rinunciare a spedizioni simili a quella che la 'Royal Air Force' ha intra­preso ora sulla Ruhr, mentre la fanteria francese, che si batte da sola, ha il più im­perioso bisogno dell’aiuto dei bombardieri britannici».

Mentre Churchill mandava allo sba­raglio gli alleati, per frenare l’im­peto dell’avanzata di Hitler verso la Manica, per canali segreti trattava con Mussolini. Le carte parlanti di Charité sur Loire, cessato il loro utilizzo strumentale per la propaganda bellica del Reich, sono state confinate nell’oblio e la pagina opaca del collaborazionismo ha impedito alla Francia di ritorcere poi, nel dopoguerra, quelli stessi materiali come strumenti di accusa contro la Gran Bretagna.
Roberto Festorazzi

Fonte >
  Avvenire.it



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