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A Mosca il diritto di esplorare alcuni dei maggiori depositi di rame e oro del mondo
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Colpo grosso a Leningrado: la Russia si accaparra l'esplorazione e lo sfruttamento dei più grandi depositi ramiferi ed auriferi subacquei dell'Atlantico

MOSCA
– La Russia ha ottenuto dall’Onu il diritto a esplorare alcuni dei maggiori depositi ancora non sfruttati di rame e oro nel fondo dell’Oceano Atlantico. A riferirlo il 5 agosto è il quotidiano Kommersant, che parla di “successo” non solo economico, ma anche “geopolitico” per Mosca. Si stima che i giacimenti sul letto dell’Atlantico abbiano riserve da 5 a 10 volte superiori rispetto ai campi onshore.

“Lo sviluppo del fondo oceanico è un vasto progetto geopolitico per proteggere gli interessi russi come Stato leader nelle materie prime”, dichiara al giornale una fonte del ministero russo degli Esteri. La stessa fonte spiega che il Cremlino ha accelerato i suoi sforzi per ottenere i diritti sui depositi dell’Atlantico, dopo che la Cina l’anno scorso ha presentato una richiesta ufficiale alle Nazioni Unite per esplorare la dorsale dell’Oceano Indiano.

Gli investimenti per l’esplorazione della zona situata vicino alla linea equatoriale potrebbero aggirarsi intorno ai 20-43 milioni di dollari nei prossimi cinque anni, fa sapere Darya Vasilevskaya del ministero delle Risorse naturali. “Nella sezione russa (dell’Oceano) - ricorda Sergeo Andreyev, vice capo del Dipartimento risorse geologiche e minerarie dell’Oceano presso l’Istituto di ricerca oceanologica di Russia – sono stati trovati sei campi”. La media del rame contenuto nel minerale di ferro dei depositi onshore è di circa l’1%, mentre offshore la percentuale sale al 2,5-10%, aggiunge l’esperto.

In mancanza di know-how e attrezzature necessarie all’esplorazione, la Russia dovrà attrarre partner stranieri nel progetto. Il più probabile - ipotizza una fonte del ministero delle Risorse naturali - è la canadese Nautilus Minerals, in cui l’oligarca vicino al Cremino, Alisher Usmanov, detiene il 20% delle azioni.

La Russia sta preparando una richiesta per l’esplorazione di giacimenti di cobalto, ferro e manganese nel letto dell’Oceano Pacifico. Richiesta che l’Onu valuterà il prossimo anno. (N.A.)

Fonte >  Asia News


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