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Commercio estero, gennaio nero: "Deficit record a 6,6 miliardi"
Repubblica.it
18 Marzo 2011
L'incremento dei prezzi dell'energia pesa per oltre 2/3 sul disavanzo commerciale
Secondo l'Istituto di statistica a pesare maggiormente sullo squilirbio della bilancia commerciale è il comparto energetico che incide per oltre due terzi sull'incremento del disavanzo complessivo. In difficoltà tutta la zona Euro. Industria, sale il fatturato, calano gli ordini
ROMA - La bilancia commerciale con l'estero ha segnato a gennaio 2011 un disavanzo di 6,6 miliardi, in netto peggioramento rispetto al disavanzo di 3,999 miliardi segnati nello stesso mese dell'anno scorso. Lo comunica l'istat, sottolineando che l'aumento del deficit è imputabile in misura significativa all'energia. Il comparto energetico (il cui disavanzo a gennaio 2011 è a -5,8 miliardi rispetto a -3,9 del primo mese del 2010) contribuisce per oltre due terzi all'incremento del deficit complessivo.
Si tratta del deficit mensile a prezzi correnti più elevato che sia mai stato registrato dall'inizio delle serie storiche. Il rosso deriva da importazioni in crescita su base tendenziale del 31,3% a 32,761 miliardi, cui si sono contrapposte esportazioni in aumento del 25,1% a 26,207 miliardi. L'andamento degli scambi con i soli Paesi Ue ha chiuso il mese con un passivo di 786 milioni per effetto di esportazioni pari a 15,328 miliardi e importazioni pari a 16,168 miliardi. Gennaio 2010 aveva registrato un deficit di 649 milioni. Esclusi i prodotti energetici, la bilancia commerciale italiana a gennaio sarebbe comunque risultata in rosso di 752 milioni. La causa è l'ampio deficit nell'interscambio dei prodotti intermedi (-2,3 miliardi) e di beni di consumo non durevoli (-0,6 miliardi).
Italia riflette una difficoltà continentale. Il deficit del commercio con l'estero è infatti aumentato in tutta l'Eurozona: in gennaio, il dato Eurostat segnala un disavanzo di 14,8 miliardi, contro -0,5 miliardi
in dicembre e -9,7 miliardi nel gennaio 2010, e di 29,8 miliardi per l'Ue27. Nell'Eurozona le esportazioni al netto delle variazioni stagionali sono aumentate del 3,6% e le importazioni del 5,3%. Nel 2010, gli scambi dell'Ue con tutti i suoi principali partner commerciali sono aumentati rispetto all'anno precedente. In particolare, le esportazioni verso il Brasile sono aumentate del 45%, verso la Turchia del 39% e verso la Cina del 37%, mentre sono cresciute soprattutto le importazioni dalla Russia e dalla Cina (+32% ciascuna) e dall'India (+30%).
Passando all'industria, l'Istat rileva che a gennaio il fatturato è cresciuto, ma gli ordini sono calati dello 0,3% rispetto a dicembre per effetto di una riduzione dell'1,4% di quelli domestici e di una crescita di pari entità di quelli esteri. Il fatturato è invece aumentato dell'1% rispetto al mese precedente, con incrementi dell'1% sul mercato interno e dello 0,9% su quello estero. Su base tendenziale gli ordinativi sono saliti del 17,5% e il fatturato dell'8%. I settori per i quali si rileva, rispetto a gennaio 2010, la crescita più accentuata del fatturato totale e degli ordini sono quelli della metallurgia e fabbricazione di prodotti in metallo (+29,7%); bene come fatturato anche fabbricazione di computer, prodotti di elettronica e ottica, apparecchi elettromedicali, di misurazioni e orologi (+21,2%).
Fonte > Repubblica.it
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