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Crolla il mito di Medjugorje
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Negli anni, molti a Medjugorje dicono di aver trovato la pace nell’anima, molti di aver trovato consolazione, altri dicono di aver visto migliorare la loro salute, altri dicono di non aver trovato che un semplice posto come ce ne sono altri. Ma alcuni  giorni fa è accaduto qualcosa di inconsueto. Per la prima volta dalle apparizioni, la chiesa Cattolica - e direttamente per decisione del Pontefice  Benedetto XVI Joseph Ratzinger - ha preso una posizione drastica che segna un netto distacco da tutta la faccenda. A Tomislav Vlasic, il frate francescano che dalla prima   ha supportato i piccoli veggenti e le loro visioni, è stato vietato di parlare oltre di tali miracoli e fare qualsiasi dichiarazione pubblica in proposito.

E’ dagli anni ottanta che a Medjugorje, con le apparizioni “mariane”, ogni anno i credenti arrivano a milioni.  Il credere o non credere all’autenticità dei fatti non cambia questo dato, rammentiamo però che queste apparizioni non sono mai state completamente accettate dalle più alte gerarchie cattoliche e non sono entrate a far parte della dottrina ortodossa né della catechesi. Il piccolo e povero paese di Medjugorje di allora, col tempo è andato trasformandosi in un oasi con ville alberghi con ogni comfort, il reddito medio si è alzato molto rispetto al resto della Croazia, ed anche i piccoli veggenti ormai adulti pare vivano in condizioni economiche decisamente migliori di allora, dopo aver continuato ad essere soggetti alle visioni ed averne ricevute circa 40.000, cosa assolutamente inedita come numero rispetto ad ogni evento simile registrato. Le visioni di Fatima furono ben più esigue di numero e cessarono in breve tempo.

Bisogna ricordare la situazione politica di allora, durante il regime post-titino. Andare in chiesa equivaleva ad essere estromessi dal partito dalle cariche pubbliche, e in non pochi casi si rischiava anche la vita. In quegli anni iniziava a spirare però un leggero vento di cambiamenti, dall’URSS con l’inizio della glasnost e della perestrojka, in Polonia con la presenza sempre più forte di solidarnosch, e la cappa del terrore staliniano stava per andare in soffitta seguendo la stessa sorte dei regimi nazisti e fascisti, della dittatura franchista, di quella di Salazar in Portogallo e dei colonnelli in Grecia. Perciò alle apparizioni di allora il partito socialista che era al potere lasciò la scena libera alla Chiesa Cattolica apostrofando il caso con supponenza e con la solita frase presa dalla dottrina di Karl Marx:: “la religione è l’oppio dei popoli”.  I piccoli veggenti dicevano che nelle apparizioni gli veniva detto che la Madonna avrebbe portato la pace, purtroppo furono tristemente smentiti in capo a pochi anni, con una guerra fratricida che risollevò antichi rancori, mai sopiti, che covavano sotto la cenere come carboni ardenti, dai fatti della seconda guerra mondiale. Odio e sete di vendetta mai risolti e mai completamente dimenticati partorirono una guerra “civile” nel cuore dell’Europa che, dopo 40 anni,  spaccò definitivamente la Jugoslavia, dove un tempo croati e serbi insieme, frequentavano le stesse scuole e le stesse istituzioni.

Negli anni, molti a Medjugorje dicono di aver trovato la pace nell’anima, molti di aver trovato consolazione, altri dicono di aver visto migliorare la loro salute, altri dicono di non aver trovato che un semplice posto come ce ne sono altri. Ma un paio di giorni fa è accaduto qualcosa di inconsueto, per la prima volta dalle apparizioni, la chiesa Cattolica - e direttamente per decisione del Pontefice  Benedetto XVI Joseph Ratzinger - ha preso una posizione drastica che segna un netto distacco da tutta la faccenda. A Tomislav Vlasic, il frate francescano che dalla prima   ha supportato i piccoli veggenti e le loro visioni, è stato vietato di parlare oltre di tali miracoli e fare qualsiasi dichiarazione pubblica in proposito. In sostanza la Chiesa Cattolica sta prendendo le distanze con forza e Vlasic rischia di essere prima sospeso "a divinis" poi di essere estromesso completamente dalla gerarchia ecclesiastica, mentre già da tempo è stato espulso dall’ordine francescano, al quale apparteneva  Hose Rodriges Karbalo, priore dei francescani, a causa della sua iniziativa di creare presso Parma una sua propria comunità religiosa. Negli anni i rapporti che aveva con i piccoli veggenti erano andati deteriorandosi, pare anche che abbia avuto una relazione stabile con una suora che portò anche alla nascita di un bambino: per questo ed altro ha portato a termine un periodo di clausura in un monastero presso l’Aquila, sotto osservazione delle gerarchie cattoliche, per verificare che le dottrine che professava fossero o meno in linea con la catechesi ufficiale.

Dalla diocesi di Mostar siamo venuti a conoscenza che il vescovo locale Ratko Peric si è sempre opposto a quel culto mariano, molti libri sono stati scritti in questi anni da giornalisti ed esperti ed il tenore è stato per la maggioranza per un affossamento del culto come  falsità orchestrate fra l’altro anche per ragioni politiche. Citiamo ad esempio quelli di E. Michael Jones: “Inganno di Medjugorje” e “Medjugorje: la storia non raccontata”, entrambi pubblicati in America, dato che ora storicamente appaiono forti collegamenti fra il protettore dei veggenti, il francescano Vlasic, ed un altro prelato, Jozo Zovko - altro uomo simbolo di Medjugorje, che recentemente si è ritirato sull’isola di Badija, vicino Korcula in Croazia - con le componenti degli Ustasha croati, tristemente famosi per gli eccidi perpetrati sia nella seconda guerra mondiale sia nella guerra Jugoslava, ai danni di ebrei, serbi e zingari. Ricordiamo che gli Ustasha, ferventi cattolici croati, si schierarono apertamente col nazifascismo.  Personalmente, abbiamo avuto modo di vedere le foto dei soldati   Ustasha esposti nel monastero a Siroki Brijeg, mentre durante la messa nella Chiesa del monastero, Jozo Zovko teneva sull’altare la bandiera croata e l’emblema degli Ustasha.

Forse questa presa di posizione tardiva della Chiesa Cattolica avviene in un momento ora favorevole. Probabilmente questo culto mariano è stato utile finora perché collimava con le logiche politiche della Chiesa Cattolica e quindi fin qui sopportato e strumentalizzato a proprio vantaggio per rafforzare posizioni di fede in una zona di confine col mondo ortodosso e quello islamico europeo. Secondo Jones, autore dei libri sopracitati, questo caso può essere annoverato nel filone dei “preti maghi” che con il loro carisma e le loro capacità psichiche hanno manipolato dei giovani innocenti per tornaconto, loro personale ma soprattutto politico, dato che un altro effetto che ebbero da subito tali apparizioni fu quello di indurre litigi fra le comunità e gerarchie cattoliche e ortodosse che da sempre convivevano pacificamente sul territorio.  "Quando si frantumò la Jugoslavia, Tudjman visitò Medjugorje quello non fu un semplice pellegrinaggio ma una manipolazione politica", conferma Jones che presenterà un nuovo libro a settembre in Italia dal titolo: “Dionyso's Rising” (Il risveglio di Dioniso). L’autore farà poi tappa a Belgrado dove presenzierà alla conferenza  “Il falso fenomeno di Medjugorje”, durato 28 anni. Scoprire la verità forse aiuterà a sanare vecchie ferite tuttora laceranti tra popolo croato e serbo , tra due confessioni della cristianità, la cattolica e l’ortodossa.

Biljana Vukicevic

Fonte >
  Rinascita Balcanica | 10 settembre

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