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Gli Israeliani "si fanno" il mondo
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I "prescelti" in mostra perche' tutti li vedano

Il violento e volgare comportamento degli Israeliani all'estero è la fonte del crescente odio verso di noi, odio che nulla ha a che vedere con l'anti-Semitismo.


TEL AVIV
- Sa-pa è un bel posto nel Vietnam del nord. Una pacifica città di mercato nel mezzo di verdi montagne, ruscelli e riso coltivato a terrazze. Tutt'intorno nell'aria brumosa volano uccelli colorati, ed in lontananza si vedono i maiali ed i testardi bufali asiatici.

Per il turista israeliano, il posto ospita un altro animale : le donne della locale tribù Hmong, vestite di nero, che hanno imparato a cantare una canzoncina da bambini in ebreo, e che la cantano in continuazione nella speranza che i Signori-dei-signori in visita accettino di acquistare per pochi centesimi un manufatto da esse realizzato.

Se continui ancora un pò il viaggio, puoi incontrare le donne della tribù Dao, che hanno imparato a dire "Vieni e scopami" in ebreo.

Sì, il rabbino Ovadia Yosef aveva ragione : gli insegnanti di queste donne erano asini. Ma, è proprio il caso di offendere gli asini ? I loro insegnanti erano semplicemente israeliani, come me e te.

Esempi  di immoralità, bruttezza, corruzione ed abuso
La stagione del turismo globale è all'apice, orde di turisti inondano la Tailandia ed il Laos, il Sud America ed il Kenya e la battaglia è già stata vinta. Gli Israeliani, ogni Israeliano, è diventato un'effige di immoralità, bruttezza, corruzione ed abuso.

E' inutile cercare di modificare il comportamento degli Israeliani all'estero, è una causa persa.

Travel Independent è la Mecca internet dei turisti di tutto il mondo, il sito web offre descrizioni accurate, concise ed utili circa qualsiasi destinazione del mondo.

Ed ecco che cosa dice di noi nel suo sommario sull'India :"A parte gli Indiani, troverai in Nepal, Tailandia ed America del Sud, viaggiatori da tutta Europa, USA ed Australia/Nuova Zelanda, ed un gran numero di Israeliani molti dei quali hanno da poco smesso di fare i militari e sembrano fare qualunque cosa possa ulteriormente peggiorare la loro reputazione sia con i residenti locali che con gli stranieri."

Cresce una nuova forma di ostilità

Travel Independent non è anti-Semitica, fornisce infatti calorose raccomandazioni a favore di Israele quale mèta turistica. Nemmeno le donne Hmong sono anti-Semite, e nemmeno le genti del Giappone, del Perù o della Tanzania, nè la maggior parte dei viaggiatori occidentali che sono testimoni del loro venir umiliate.

Si sta sviluppando una nuova forma di ostilità verso gli Israeliani presso popoli che nemmeno hanno un'idea di dove si trovi il loro paese ed un "anti-Semitismo" che non ha nulla a che fare nè con Dio nè con il Giudaismo.

Da parte sua, il viaggiatore israeliano cerca di fare cose gradite per non essere identificato come un Israeliano, non per paura della propria incolumità, ma semplicemente per paura di non essere ben accolto. Si sforza, ed anche molto, di non andare dove vanno gli altri Israeliani, non per il desiderio di cose esclusive, ma semplicemente perchè sa che i suoi connazionali sarebbero i primi a fregarlo.

Il maiale Israeliano è il risultato di una annosa e perdurante corruzione culturale : obbligherà gli indigeni a seguire episodi dal reality "Il Grande Fratello" e darà loro soprannomi israeliani solo per prenderli in giro.

Significato della parola ebrea "fare"

Il linguaggio del maiale Israeliano è misero, esso è infatti del tutto disinteressato dall'ampliare i propri orizzonti : ostile verso gli Arabi ed ostile verso gli stranieri in generale, si sente obbligato a deriderli ogni volta che può ( spazzola via un buffet offerto; di notte fa entrare sei persone di nascosto a dormire in una camera doppia per non essere considerato uno "scemo.")  Prende il controllo dei centri di spaccio della droga e della prostituzione solo per il senso di potere e per fare il prepotente.

E questa immagine non può più essere modificata. Guardateli e vedeteci voi stessi : un'orda violenta che minaccia il mondo con un'ennesima missione politica, con una mèta che occorre conquistare e sottomettere.

Nessuna meraviglia che in ebraico il verbo "fare" si riferisca sia all'atto del possedere sessualmente [ es. : "mesoffattotuasorella", intonazionebreoromanak*ppa'f*n*ca, non presente nell'originale, ndt], che al successo del viaggio all'estero del rude turista israeliano : "Mi son fatto la Bolivia."

YEHUDA NURIEL
– Agenzia ebraica YnetNews


Tradotto per EFFEDIEFFE.com da Massimo Frulla

Fonte >  YnetNews

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