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Heemeyer Colpisce Ancora
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Questa è una storia che interessa ogni essere umano. Il fatto sarebbe potuto accadere ovunque, ma è successo a Gerusalemme. Sì, qui abbiamo giudei ed arabi, ma questa è una storia sugli uomini e sulle donne. Sarebbe un ottimo soggetto per un film, o per un romanzo, visto che comprende amore sentimentale, amanti belli e giovani divisi dal pregiudizio, una punizione severa ed ingiusta  comminata in nome dell'ordine e della giustizia - ed una morte prematura.

Pochi giorni fa, un giovane di Gerusalemme è salito sul suo trattore Caterpillar guidando come un pazzo lungo la strada principale, ha urtato bus e macchine ed alla fine è stato ucciso da un vigilante. Perchè è successo ? Per la stessa ragione Marvin Heemeyer, un americano, aveva fatto una cosa simile. Quando un uomo è spinto troppo oltre, troppo forte, crolla. C'è chi piange, chi si suicida,  un altro prende un'arma e spara a chiunque gli capiti a tiro - oppure schiaccia auto e persone col suo bulldozer.

Marvin Heemeyer era un saldatore del Colorado che, il 4 giugno 2004, diresse il suo bulldozer contro il municipio, la sede del quotidiano locale che aveva pubblicato articoli contro di lui, la casa di un giudice ed altro. Era stato obbligato a subire veramente molto : la municipalità aveva bloccato la sua strada di accesso, la sua vita rovinata, le sue semplici richieste rifiutate. Hosam Dwayyat, il giovane di Gerusalemme, era stato forzato a subire ancora di più.

Hosam nacque a Gerusalemme dopo la sua conquista da parte dei giudei, ed è cresciuto in un villaggio nella lontana periferia della città. Sur Bahr, così si chiama il villaggio,  all'estrema propaggine del deserto, con le sue pecore ed i suoi pastori, non è un brutto posto : è raggiungibile a piedi sia da Gerusalemme Vecchia che da Betlemme. Le case sono carine, ampie e rivestite di pietre bianche, con piccoli giardini.

Hosam, come tutti i giovani di Sur Bahr,  vive nell'incerta zona fra Giudei e Palestinesi. Parla ebraico ed arabo, ha amici israeliani e palestinesi, va nelle discoteche ed ai concerti, può. come un qualunque essere umano, come te e me, andare a Tel Aviv o nella Gerusalemme Ovest. Però, lungo il tragitto, lui verrà fermato di continuo, perquisito, gli verrà ordinato di mostrare i documenti, sarà ingabbiato, percosso e poi rilasciato : la polizia israeliana e le guardie di frontiera lo fanno spesso, e lo fanno per ricordare ad un Arabo che è un Arabo. Per questo motivo, gli abitanti di Gerusalemme Est esitano ad avventurarsi verso ovest, più o meno come tu esiteresti ad avventurarti nel violento sud del Bronx.

Hosam era giovane, e la giovinezza non si arrende facilmente. Circa otto anni fa, lui ne aveva 24, incontra Marina, una giovane ragazza russa che aveva 19 anni, e si innamorano. Era il loro primo amore, e lei non nascondeva la sua felicità.

Nel mosaico sociale di Israele, i Russi sono una razza a parte. benchè "giudei" a parole, hanno mantenuto la loro identità russa, ed i loro modi. Non sono affetti, fin dalla culla,  dallo sciovinismo giudeo. Per i russi, l'essere giudei è un fatto privato, non una identità pubblica. Nell'Unione Sovietica internazionalista, e negli stati ad essa successivi,  i ragazzi e le ragazze si innamorano o diventano amici senza badare ai reciproci gruppi etnici o religiosi di provenienza, e questo non causava e non causa scandalo e men che meno agitazioni.

Giunti in Israele, questi giovani perbene vengono soprannominati dagli arroganti israeliti come "gli-ultimi-arrivati". Sono snobbati e socialmente rifiutati. Hanno pochi rapporti con i giovani di buona estrazione sociale, mentre i figli dei giudei poveri dei suburbi orientali sono troppo estranei a loro. I Russi non condividono gli ideali delle altre comunità giudee israelite, per esempio i valori militari e dell'accumulo della ricchezza.

I Palestinesi, sopratutto quelli cresciuti nelle grandi città tipo Gerusalemme, Haifa, Jaffa, Tel Aviv e Ramallah, sono più vicini ai Russi che non alle altre comunità : sono più intelligenti, si comportano da gentiluomini e non guardano i Russi dall'alto in basso. Si sposano fra loro o hanno relazioni amorose con loro, e piuttosto spesso. Fra i miei più cari amici, una giovane ragazza russa ha sposato un ragazzo di Batir, ed ora lei vive in quel villaggio vicino a Gerusalemme, con la sua nuova famiglia. Un'altra ha avuto un ragazzo Palestinese per due anni, prima di concludere la relazione per motivi personali.

Hosam e Marina stavano insieme; hanno vissuto insieme per un pò a Tel Aviv. "  Ad Hosam piacciono gli israeliti". ha detto Marina ai giornali, questa settimana. Ma il loro amore si è schiantato sulle rocce della separazione razziale.  Le relazioni fra i Giudei ufficiali ed i goym determinano molto allarme, od un odio palese, nell'Israele ufficiale. Alcuni giorni fa, il principale quotidiano di Israele, Yediot Ahronot,  ha informato i suoi lettori che " la municipalità di Kiryat Gat ha deciso di agire contro... le ragazzine che si innamorano di giovani Beduini e di mostrar loro... il film di dieci minuti 'Dormire con il Nemico'."  In giugno, l'esercito israeliano ha allontanato dal villaggio di Husan una ragazza israeliana di nome Melissa, di 23 anni, che aveva sposato un uomo del posto di nome Muhammad Hamameh, di 25 anni. C'è una organizzazione di vigilantes chiamata Yad Leakhim che combatte i matrimoni interrazziali e le conversioni al Cristianesimo od all'Islam, e sono molto occupati nell'interferire con la felicità interrazziale.

I genitori di Marina erano stati oggetto di avvertimenti e ricevevano sguardi strani dai vicini. Fu loro detto che " non si fa ", che era come "dormire col nemico ". A loro volta fecero pressione sulla figlia, ma la ben determinata Marina andò a vivere col suo ragazzo e la di lui famiglia. Lui la voleva sposare, ma le ragazze russe raramente si sposano così giovani e - come altre ragazze occidentali - non vogliono obbligatoriamente sposarsi col primo ragazzo che hanno. Vogliono avere altre storie, anche se i ragazzi sinceramente interessati lo disapprovano. Non devi essere Russo e/od Arabo per sapere come vanno queste cose, neppure devi essere un Musulmano africano per sapere che la gelosia può far sì che uno prenda a sberle la morosa che fa i capricci; e lui l'ha presa a sberle, e Marina l'ha denunciato alla polizia, e loro hanno portato via il suo ragazzo, e lei ha cercato di ritirare la denuncia : era incinta e viveva coi genitori di Hosam. " Mi ha preso a sberle quando ha avuto motivo di essere geloso ", ha detto lei la scorsa settimana. ma neppure questa sua testimonianza a favore di Hosam lo ha aiutato in tribunale : e così è stato condannato a 20 mesi di prigione.

I giudici di Gerusalemme sono notoriamente anti-Arabi; lo devono essere per forza vista la quantità di atti ingiusti commessi contro gli Arabi che invece ricevono la loro approvazione. In questo caso, i giudici hanno visto l'occasione per rompere un legame proibito fra una "ufficialmente" ragazza ebrea ed un goym, l'occasione per dare una lezione ai Russi ed ai Palestinesi. Ma c'era un'altra ragione, altrettanto importante. Nell'Israele del dopo-femminismo, come in molte altre nazioni occidentali, una donna non può ritirare una sua denuncia mossa contro un uomo.  Lo stato fornisce una maldestra ed eccessiva protezione alle donne ed in nome dei " diritti astratti delle donne " è pronto ad essere violento con le donne in carne ed ossa.  In una differente situazione, il ministro israeliano Hayim Ramon baciò una ragazza soldato. Lei lo denunciò, ma poi ritirò la denuncia. La polizia condusse delle ricerche fino a ritrovarla in America Latina e forzarla a mantenere la denuncia, minacciando di muoverle contro false accuse. Le femministe condussero una caccia alle streghe contro Ramon fino in aula, e tutt'ora quando ne parlano lo chiamano " stupratore ".  Perciò Hosam e Marina subirebbero la stessa sorte anche in qualunque nazione Europea dominata-dalle-femministe.

La settimana scorsa, Marina, ora 27enne, ancora carina magra e bionda, era dispiaciuta per Hosam ed ha detto ad un giornalista che era ancora innamorata di lui, del suo primo amore, del padre di suo figlio, che ora lei cresceva da sola. Era arrabbiata con il vigilante, un attivista reazionario  che aveva sparato ad un Hosam disarmato.Lei ha pianto calde lacrime per questo uomo che le autorità ed i media israeliani aevvano già condannato ad essere un "malvagio terrorista". Per anni Marina ha sperato che lui le perdonasse la momentanea debolezza e tornasse da lei, una volta rilasciato. Ma lui non è ritornato. La sua famiglia gli ha organizzato il matrimonio, e lui ha cercato di rifarsi una vita nell'ambiente Palestinese dopo il fallimento dell'esperienza in quello israeliano.

Questo secondo tentativo è stato anche peggio del primo. Una volta che la sua famiglia ha avuto terra sufficiente, gli è stata confiscata per costruire un vicino insediamento giudeo. La terra avanzata è stata confiscata  per la costruzione del Muro, un mostro alto oltre tre metri e mezzo che li isola da Betlemme e dal deserto. Sul poco rimastogli, Hosam ha costruito una casa per la sua nuova famiglia : lui, la moglie  ed i loro due figli.

Ma un Palestinese non può costruire casa a Gerusalemme, nemmeno sulla propria terra, nè potrà mai ottenerne il permesso. Così Hosam ha incontrato per la seconda volta la "giustizia " dei giudei, con ulteriori ed analoghe disastrose conseguenze. Gli hanno ordinato di demolire casa sua e lo hanno multato per 50.000 dollari. A quel punto ha grippato : ha preso il suo trattore con la benna e si è precipitato nel centro di Gerusalemme, sbattendo contro auto e bus per poi essere subito colpito a morte.

Ci sono alcuni aspetti tipici della zona : bulldozer ed uccisioni di attaccanti sono elementi "tradizionali" del conflitto Arabo-israeliano; un autista di bulldozer giudeo guidò la sua macchina blindata contro Rachel Corrie, pacifista americana che proteggeva dalla demolizione una casa Palestinese, e non è mai stato nè accusato nè giudicato.

Un altro conducente giudeo di bulldozer ha condiviso con il mondo la sua esperienza di radere al suolo Jenin : " Non ho avuto pietà per nessuno. Col mio D-9 avrei cancellato chiunque, li ho demoliti tutti. Per tre giorni ho solo distrutto, distrutto e distrutto. Tutta la zona. Non ho visto, con i miei occhi, persone morire sotto la lama del mio D-9, ma se ce ne fossero state, non me ne sarebbe fregato nulla. Se sbatti giù una casa, ne seppellisci 40 o 50. Ho avuto un sacco di soddisfazioni, a Jenin". mentre il vigilante che ha ucciso Hosam è stato celebrato come " eroe ", gli Arabi che uccidono gli assassini giudei a Hebron od a Shafa Amr sono processati per assassinio.

Comunque, mettendo da parte il folclore locale, simili vicende potrebbero essere ambientate ovunque, negli USA od in Europa. Alcuni pregiudizi sono comuni : una giovane ragazza può avere dubbi proprio prima di sposarsi; un giovane geloso può prendere a sberle la sua morosa; giudici femministe possono separare giovani coppie ; si può rimanere soli pur amando il proprio lui ed allevandone il figlio; il comune può far demolire la casa di chiunque, se costruita abusivamente; o confiscare della terra per farci passare una deviazione stradale.  Un uomo può essere incensato ed infliggere la sua vendetta su chiunque lo incroci sulla sua strada in stile  Istinto di Morte . E qui, in Israele, come nel tuo paese, siamo prima di tutto umani - uomini e donne.  Questa è una tragedia dell'ottimismo : la normalità, tra le pieghe,  si trasforma silenziosamente in razzismo.

Non è necessario vedere ogni evento attraverso la percezione dicotomica giudei-goym o giudei-arabi. Questa prospettiva è la preferita da quelli per i quali la propria giudeicità è più importante della loro umanità. Per costoro, negare che " il terrorista del trattore sia un assassino di giudei " è " un'ulteriore schifosa diffamazione contro il popolo giudeo ". Questi forzano la loro visione binaria sugli altri. Così, il Primo Ministro Olmert ed il leader Laburista Barak hanno immediatamente inviato le loro forze di polizia a disturbare la famiglia in lutto ed in modo ugualmente devoto al paradigma giudaico, il Presidente Bush e Ban Ki-moon, capo dell'ONU e tanti altri hanno condannato il " maledetto terrorista ". Anche quel bravo ragazzo di Seth Freedman ha scritto che " Israele non dovrebbe farsi alcuna illusione sul perchè è presa di mira da terroristi assassini del tipo di Hosam Dwayyat ". Le loro controparti in Hamas, Hezbollah e la mitica Liberazione della Galilea anch'esse rivendicano la responsabilità o "considerare" le azioni di Hosam come azioni di resistenza.

La stampa sensazionalistica  di Israele e delle comunità giudee all'estero ha inventato, per Hosam, un passato criminale ( "condannato per stupro,  scassinatore e spacciatore di droga "), ha inventato la sua chiamata da Dio al terrorismo ed il suo odio per i giudei.

Ma questo miasma di odio ossessivo non riesce a trasfigurare la tragedia umana : quella di un uomo infelice pressato oltre il limite, il cui corpo martoriato è stato lavato dalle lacrime di una ragazza russo-israeliana di nome Marina.

P.S.
Solo Gilad Atzmon, sassofonista israeliano e scrittore del breve scritto meravigliato " del perchè gli israeliani siano perfettamente convinti che fosse un atto terroristico. Potrebbe essere stato, altrettanto plausibilmente, che l'uomo fosse fuori di sè, o potrebbe aver avuto una discussione al telefono con la moglie od una disputa accesa con il suo capo israeliano che lo ha fatto sclerare. Io mi aspetterei che prima di definire come atto terroristico quello che sembra un incidente, si indicasse un movente terroristico e si delineasse in quale scenario terroristico. Senza poter determinare una tale motivazione siamo destinati ad ammettere che ci troviamo davanti ad un caso criminale da investigare e dovremmo altrettanto bene astenerci dal saltare a delle conclusioni. "

Gilad c'era arrivato, ma, in un momento di disperazione, ha proseguito giungendo alla conclusione sbagliata : " Comunque, gli israeliti sembrano piuttosto convinti. Sono senza dubbio uniti, ed è un bene che siano così uniti perchè ciò ci permette di vedere come sia lo stato di Israele. Purtroppo, nella società israeliana non c'è un interlocutore orientato alla pace... Sfortunatamente, e questa è veramente una tragedia, i Palestinesi sono all'avanguardia in quella che è la battaglia cruciale per un mondo migliore. I Palestinesi sono stati fatti prigionieri in un duro scontro  con lo psicotico, fantasmatico, assetato-di-sangue ed egocentrico senso di identità nazionale giudeo, un senso di identità che non conosce pietà. "

Non solo i nativi Palestinesi, ma anche gli israeliti, inclusi i giudei, sono in disaccordo con questo paradigma, od identità, giudei. Così come  una qualunque donna può essere danneggiata dalla difesa da parte delle femministe, un qualunque israelita classificato come "giudeo"  non ha bisogno di essere difeso dai sacerdoti della percezione binaria [ giudei - goym, ndt ].

Mentre all'estero, chiunque può decidere se accettare l'identità giudea, in Israele siamo obbligati a farlo. Vista dall'esterno, l'unità degli israeliti sembra un fantasma; da vicino, vedi uomini e donne con le proprie preoccupazioni, ed i  "giudei professionisti" sono anche più rari in Israele che non altrove.

Come Gilad, dubito che i "giudei", cioè le persone che approvano questa identità, approverebbero di propria spontanea volontà un qualunque equo accordo con i nativi Palestinesi. Ma, diversamente da Gilad, io considero gli israeliti, inclusi i "giudei", capaci di un tale accordo. Perchè noi non combattiamo i giudei, ma combattiamo l'identità giudea, e possiamo vincere. Se i Russi sono riusciti a far diventare l'essere giudei una questione privata e non una questione di identità, lo possiamo fare anche noi.

Finchè ci sarà una ragazza israelita come Marina ed un ragazzo israelita come Gilad, ci sarà una possibilità per la pace. Più che una possibilità : una certezza !

Israel Shamir

Tradotto per EFFEDIEFFE.com da Massimo Frulla

Fonte >
  Israelshamir.net


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