>> Login Sostenitori :              | 
header-1

RSS 2.0
menu-1
TUTTI |0-9 |A |B |C |D |E |F |G |H |I |J |K |L |M |N |O |P |Q |R |S |T |U |V |W |X |Y |Z

Archivio Articoli Copia di Worldwide

I contribuenti USA sono stati incatenati a forza all'economia
Stampa
  Text size
"Per salvaguardare la loro [ della gente ] indipendenza, dobbiamo impedire ai nostri governanti di caricarci di debiti perenni. Dobbiamo fare la nostra scelta fra economia e libertà, fra abbondanza e schiavitù" - Thomas Jefferson.

C'era un'epoca, agli inizi della storia d'America, quando i suoi leaders credevano nella disciplina finanziaria. Non più.. Il debito perpetuo, che Jefferson ci metteva in guardia avrebbe reso in schiavitù le generazioni future, si è attaccato allo Zio Sam  come una palla al piede. Il debito pubblico USA è di 9,8 miliardi di dollari, ed ancora sale.

Jefferson, terzo presidente americano ( 1801 - 1809 ), è unanimemente riconosciuto come il più intellettualmente dotato  fra i vari inquilini della Casa Bianca. Egli riteneva che "le istituzioni bancarie sono più pericolose per le nostre libertà delle armi spianate", e che "il principio di spendere del denaro che dovrà essere rimborsato dai posteri... non è che un colossale imbroglio per le generazioni future."

Se il Congresso approverà il piano di salvataggio da 700 miliardi di dollari proposto dal Segretario al Tesoro a favore delle banche incapaci,  sarà difficile trovare un esempio migliore di quello che prevedeva Jefferson : "un imbroglio" legalizzato Gli Americani di domani e quelli che verranno dopo di loro dovranno pagare e solo pagare per questo grottesco eccesso di autoindulgenza  verso i banchieri-prestigiatori di oggi.

Per dirla con Jefferson : "Se ci accolliamo un debito del genere, la nostra carne e le nostre bevande saranno tassate, tutti i generi di prima necessità e le nostre comodità saranno tassate anche loro... non avremo modo di chiedere conto a chi amministrerà male e potremo solo ringraziarli se ci daranno di che sopravvivere quando ci venderemo a loro che ci pagheranno per inchiodare le catene sul collo dei nostri colleghi di pena."

Avendo mancato la vittoria nella Guerra al Terrore, il Presidente Bush spera di essere più fortunato nella Guerra all'Errore. Il suo scopo è di limitare i danni causati dai madornali errori dovuti ai mutui sub-prime; la sua tattica è il bombardamento a tappeto del sistema bancario con fondi federali. Alla fine, per dirla nei termini di Jefferson, i contribuenti americani si ritroveranno incatenati a forza all'economia.

La prospettiva non è accattivante, ma, ci dicono non ci sia alternativa. Il piano di Hank Paulson è meno dettagliato di uno scontrino della spesa, ma ora non sembra essere il momento di fare i difficili.  Questo ex campione del libero mercato, dopo essere stato coperto da vagonate di oro dalla Goldman Sachs, ora vuole procedere a nazionalizzazioni ad un ritmo visto solo quando il Che accendeva i sigari con le banconote dell'eredità di Batista.

Niente di strano che quelli al Congresso abbiano il mal di stomaco : devono convincere i loro elettori, molti dei quali stanno pagando il crollo del credito perdendo casa e lavoro, di che luminosa idea sia salvare quelli che hanno disgustosamente approfittato della creazione di oscuri strumenti finanziari. Ovviamente non è la prima volta che Wall Street depreda i cittadini.

Per quelli che lavorano in quella corsia preferenziale che è la finanza, la velocità della picchiata s'era sentita nei timpani : meno di un anno fa, la banche di investimento americane sguazzavano fra gratifiche record, che totalizzarono la somma di 38 miliardi di dollari. Sì, miliardi.

Il monopolio del denaro gli aveva fruttato un gruzzolo più grosso del Prodotto Interno Lordo della Bulgaria. Diviso matematicamente fra i 186.000 lavoratori di Goldman Sachs, Morgan Stanley, Merrill Lynch, Lehman Brothers e Bear Stearns. significa una media statistica di più di 200.000 dollari a persona, il che equivale a circa quattro volte il reddito medio dei proprietari di casa.

Lloyd Blankfein, presidente della Goldman, ha stabilito un nuovo standard nella ingordigia manageriale, ricevendo complessivamente gratifiche per 68 milioni di dollari ( quasi un terzo in moneta sonante ), perlomeno la sua banca è ancora in  piedi. L'Amministratore Delegato della Lehman, Richard Fuld, ha intascato 41 milioni di dollari. Bel lavoro, se non fosse che  il malloppo era in azioni della ditta. Nove mesi dopo, quando Lehman è andata arrosto, le gratifiche di Fuld si sono aggiunte alla sua reputazione e tutti insieme sono finiti nel cassonetto delle immondizie.

Il baccanale bancario si è poi trasformato in una terapia di gruppo per maniaco-depressivi : quelli ancora al lavoro si guardano attorno e si chiedono quanti, da qui a Natale, finiranno per fare i lavapiatti. Il Sig. Paulson, in una intervista alla rivista Fortune, ammette che :"Il capitalismo nudo e crudo è finito. Ve lo dico io."

Ora che abbiamo ascoltato tutto, cosa viene?

Secondo un operatore di Wall Street, l'America ha abbracciato, al posto dei ribollenti mercati, "un comunismo a cascata." : questo nuovo sistema richiede che lo stato paghi "cash for trash" [ contante per spazzatura, ndt ] a beneficio di pochi degenerati, e poi speri che un pò di questa manna proveniente dai contribuenti finisca a cascata giù fino alle masse.

Nella proposta del Sig. Paulson non è prevista la scomparsa delle immondizie tossiche : tutto quello che cambierà sarà solo chi ne sarà il proprietario; sarà come rimuovere delle scorie radioattive dall'impianto di una ditta privata fallita per parcheggiarle in un palazzo di proprietà del governo. Il rischio passa dal privato al pubblico.

Questa forma di redistribuzione regressiva è la strada che i Sig.ri Bush e Paulson stanno percorrendo  per la salvezza della finanza Occidentale. Scusate il mio cinismo, ma acquistereste da uno di loro un derivato usato ?

Dopo l'uragano Katrina e l'inondazione di New Orleans, il palmares dei salvataggi del Sig. Bush non ispira fiducia. Relativamente al Sig. Paulson,  se è così intelligente, com'è che non si è accorto dell'immondizia radioattiva che si stava accumulando proprio nel retro della sua ditta mentre lui si beccava una gratifica da 18 milioni di dollari dalla Goldman, nel 2006 ?

Essenzialmente il Sig. Paulson ce la vuol vendere così : "Capitalismo Americano : ti adoro! Putroppo, abbiamo solo 14 ore per salvare il Pianeta Terra!" In cambio della promessa di mettere fine ai crolli finanziari, ci chiede un inquietante assegno in bianco. Deve essere un salvataggio con poche limitazioni e con l'immunità verso un futuro  riesame da parte di "qualsiasi tipo di tribunale, corte od ente, legali od amministrativi". La sua squadra di avvocati sicuramente se la rideva sotto quando si è imbattuta in questo passaggio.

Il progetto è sotto attacco da destra e da sinistra. George Soros, l'investitore che ha aiutato a fare a pezzi la sterlina nel 1992, è a favore di azioni che impediscano le insolvenze, ma sottolinea che il piano di Paulson è di breve respiro. Paul Krugman, professore di economia alla Princeton, ha poca fiducia nelle capacità di Paulson quale guaritore : "Se l'aggiusta strada facendo, proprio come facciamo noi."

Fuori Washington, nel mondo reale, c'è un crescente vociare perchè si faccia qualcosa : gli elettori soffrono e vogliono che il governo gli tolga il dolore, ma non c'è nessuna polverina magica.

Quelli che hanno un portafogli in carico a prezzi sbagliati soffriranno, visto che il mercato punta nuovamente verso il basso. Non è stata ancora inventata una politica che possa far valere un mezzo dollaro come fosse due dollari.

Qualunque soluzione a lungo termine dovrà tenere in conto che non si può rimandare in eterno la parte contrattiva di un ciclo economico.
Riottenuta la stabilità, si dovrebbero punire quelli che hanno fatto il casino.  Ma quale punizione tiene in serbo Paulson ? Più che altro, sembra un paracadute per i suoi amichetti nel retro dell'aereo in fiamme.

Insomma, quella che serve è una revisione delle regole del sistema bancario. In effetti, le regole del gioco erano state rese superflue dall'ingenuità dei progettisti finanziari. Non ci occorrono più controlli, ci occorre un regolamento più adeguato.

E questo ci riporta a Jefferson. Già duecento anni fa, egli richiede che : "Il potere di emissione sia tolto alle banche e restituito al popolo, al quale appartiene veramente." Non ce ne sarà mai uno come lui.

Jeff Randall

Tradotto per EFFEDIEFFE.com da Massimo Frulla

Fonte >
 
Telegraph | 25 settembre

Home  >  Worldwide                                                                                          Back to top


 

Libreria Ritorno al Reale

EFFEDIEFFESHOP.com
La libreria on-line di EFFEDIEFFE: una selezione di oltre 1300 testi, molti introvabili, in linea con lo spirito editoriale che ci contraddistingue.

Servizi online EFFEDIEFFE.com

Archivio EFFEDIEFFE : Cerca nell'archivio
EFFEDIEFFE tutti i nostri articoli dal
2004 in poi.

Lettere alla redazione : Scrivi a
EFFEDIEFFE.com

Iscriviti alla Newsletter : Resta
aggiornato con gli eventi e le novita'
editorali EFFEDIEFFE

Chi Siamo : Per conoscere la nostra missione, la fede e gli ideali che animano il nostro lavoro.



Redazione : Conoscete tutti i collaboratori EFFEDIEFFE.com

Contatta EFFEDIEFFE : Come
raggiungerci e come contattarci
per telefono e email.

RSS : Rimani aggiornato con i nostri Web feeds

effedieffe Il sito www.effedieffe.com.non è un "prodotto editoriale diffuso al pubblico con periodicità regolare e contraddistinto da una testata", come richiede la legge numero 62 del 7 marzo 2001. Gli aggiornamenti vengono effettuati senza alcuna scadenza fissa e/o periodicità