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U.S. President Barack Obama addresses the Iranian people, in this frame grab of videotaped speech released by the White House just after midnight, early March 20.
In un videomessaggio, Obama offre un nuovo inizio all’Iran
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WASHINGTON (Reuters) – Il Presidente Barack Obama ha registrato tra giovedì e venerdì un videomessaggio contenente un appello senza precedenti all’Iran, offrendo un “nuovo inizio” delle relazioni diplomatiche per voltare pagina rispetto alla politica decennale che gli Stati Uniti avevano adottato verso il loro nemico di lungo corso.

“La mia amministrazione ora è impegnata in una serie di scelte diplomatiche che riguardano l’intera gamma di problematiche che ci hanno preceduto, con l’intento di perseguire rapporti costruttivi” ha affermato Obama nel messaggio inviato alle platee televisive appositamente in concomitanza delle festività iraniane.

Obama è andato oltre i precedenti tentativi di distensione compiuti da quando è in carica, offrendo un ramo d’olivo a Teheran, sinora coinvolta in aspri scontri con Washington a causa delle sue ambizioni nucleari e del suo supporto ai gruppi militanti islamici.

L’amministrazione Obama – con una maggiore apertura rispetto ai precedenti tentativi di isolamento dell’Iran compiuti da George Bush, che lo riteneva parte integrante di un “asse del male” – ha espresso l’auspicio di contatti diplomatici faccia a faccia con Teheran.

Rivolgendosi direttamente ai leaders e al popolo iraniani, Obama ha detto “Questo processo non sarà portato avanti con le minacce. Piuttosto ricercheremo un impegno basato sull’onestà ed il rispetto reciproco”.

Obama ha affermato che gli Stati Uniti desiderano che l’Iran conquisti “il posto che gli spetta nella comunità delle nazioni”, ma ha anche insistito affinché Teheran faccia la sua parte in vista della riconciliazione.

“Ne avete il diritto – ma esso deve essere accompagnato da reali responsabilità, e quel posto non può essere guadagnato in virtù del terrore e delle armi, piuttosto attraverso gesti pacifici che dimostrino la vera grandezza del popolo iraniano e della sua cultura”, ha detto.

“La misura di quella grandezza non è la capacità di distruzione, ma la vostra provata abilità di costruire e di creare” ha aggiunto, alludendo al contestato programma nucleare iraniano e agli sforzi compiuti nello sviluppo del sistema missilistico.

Per evidenziare la serietà dell’apertura del Presidente, la Casa Bianca ha distribuito il video con sottotitoli in farsi, postandolo sul proprio sito web in coincidenza dei festeggiamenti iraniani per la ricorrenza di Nowruz, che celebra l’arrivo della primavera.

Toni conciliatorii

“Vorrei parlare direttamente al popolo e alle guide della Repubblica dell’Iran”, ha specificato Obama, in un tono conciliatorio che contrasta nettamente con il precedente approccio autoritario di Bush “Quella che inseguiamo è la promessa di un nuovo inizio”.

La disponibilità di Obama a parlare con i nemici degli Stati Uniti come l’Iran è stata salutata con favore dalla comunità internazionale, a significare l’abbandono del “ci-penso-io” tipica della diplomazia in stile cowboy, sintetizzata nel 2003 dall’invasione dell’Iraq promossa e guidata dall’America.

Sebbene Obama non abbia avanzato specifiche offerte, tuttavia ha auspicato “un futuro di rinnovati scambi tra i nostri popoli e maggiori opportunità di partnership e accordi commerciali”.

“In ogni caso”, ha riconosciuto, “Non sarà semplice raggiungere questi traguardi”.

Gli Stati Uniti sono ai ferri corti con l’Iran in ragione del suo programma nucleare, che Washington ritiene mirato alla costruzione di armi nucleari, mentre Teheran insiste abbia lo scopo di una produzione pacifica di elettricità.

Obama ha anche insistito perché l’Iran smetta di offrire supporto ai gruppi che gli Stati Uniti considerano organizzazioni terroristiche e di utilizzare un linguaggio bellicoso nei confronti dell’alleato israeliano.

Gli USA interruppero le relazioni diplomatiche con l’Iran in occasione della crisi degli ostaggi del 1979-1981, quando un gruppo di studenti militanti iraniani presero in ostaggio 52 diplomatici all’ambasciata americana, tenendoli prigionieri per 444 giorni.

Obama ha detto che l’America è pronta a tendere la mano in segno di pace all’Iran, se quest’ultimo “aprirà il suo pugno”. Il Presidente iraniano Ahmadinejad ha affermato di essere aperto a colloqui con Washington, ma pretende un  cambiamento sostanziale della politica americana in Medio Oriente.

In quella che è stata considerata un’iniziale apertura, l’amministrazione Obama ha fatto sapere di recente che avrebbe invitato Teheran a partecipare ad una conferenza sull’Afghanistan al più tardi questo mese. L’Iran ha risposto che avrebbe preso in considerazione l’invito.

by Matt Spetalnick

Traduzione per EFFEDIEFFE.com a cura di Milena Spigaglia

Fonte >
 
Reuters North American News Service | Mar 19

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