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La deriva religiosa dell'esercito
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I rabbini di «Tsahal»

Le rivelazioni sulle atrocità commesse dai soldati israeliani a Gaza indicano che i rabbini militari hanno incitato alla «Guerra santa» per l'espulsione dei non ebrei dalla terra di Israele. Lo studioso israeliano Dany Zamir, che per primo ha raccolto testimonianze di soldati israeliani sotto choc, viene citato spesso come se questi insegnamenti estremisti fossero una novità. Non lo sono.

Ricordo una visita in Israele nel 1986, quando il capo cappellano dell' esercito nei territori occupati, il rabbi-no Shmuel Derlich, consegnò alle truppe una lettera pastorale in cui ordinava di applicare il comandamento biblico di sterminare gli Amalechiti, perché «nemici di Israele». Nessuno però si era imbattuto negli ultimi tempi in un Amalechita, e per questo motivo un funzionario dei servizi di informazione dell'esercito israeliano chiese al rabbino Derlich se poteva essere più preciso e indicare chiaramente a chi si riferiva. In maniera piuttosto evasiva — anche se allarmante — il religioso rispose, «i tedeschi». Non ci sono tedeschi in Giudea né in Samaria e neppure, a quanto io ne sappia, nell'intero Antico Testamento, e pertanto l'esortazione del rabbino a trucidare tutti i tedeschi e allo stesso modo, probabilmente, tutti i palestinesi, fu sottoposta al tribunale militare. Quaranta rabbini militari si fecero avanti pubblicamente in difesa di Derlich e la conclusione alquanto fiacca del giudice fu che il nostro uomo non aveva commesso alcun reato, ma gli consigliava in futuro di trattenersi dal fare dichiarazioni politiche a nome dell'esercito.

Il problema in questo caso è appunto che il rabbino non aveva fatto nessuna dichiarazione politica, ma adempiva al suo dovere religioso nel ricordare ai fedeli le parole esatte della Torah. Non è affatto insolito in Israele ascoltare i dibattiti dei rabbini militari su come interpretare il seguente passo del Libro dei Numeri, 31, 13-18 (nella mia traduzione del 1985). Gli Israeliti hanno infierito senza pietà contro i Midia-niti, uccidendo tutti i maschi adulti. Ma, interviene il loro severo comandante, non hanno fatto il loro dovere fino in fondo: «Mosè si adirò con i comandanti dell'esercito che erano tornati dalla campagna militare. "Avete risparmiato le donne! Eppure sono state pro-prio loro che, su ordine di Balaam, hanno indotto gli Israeliti a peccare contro il Signore nella faccenda di Peor, e la comunità del Signore è stata punita con la pestilenza. Ora, pertanto, uccide-te tutti i maschi tra i bambini e tutte le giovani donne che hanno conosciuto un uomo carnalmente, ma risparmiate quelle giovani che non hanno avuto rapporti carnali con un uomo"». (...)

Se gettiamo uno sguardo all'orrenda catasta di morti tra i civili palestinesi, risultato dell'attacco israeliano, è facile intuire la strada intrapresa nel medio e lungo termine. I coloni razzisti e i loro complici tra i rabbini stanno allevando un esercito dentro l'esercito in modo che un giorno, se verrà mai presa la de-cisione di smantellare o evacuare gli in-sediamenti abusivi nei territori palesti-nesi, ci saranno ufficiali e soldati a sufficienza, corroborati dai rabbini e dai loro sermoni estremisti, che si rifiuteranno di eseguire gli ordini. Si scove-ranno i versetti della Torah che consentono di ammazzare anche gli ebrei laici, e non solo gli arabi. Le prove di tutto ciò sono già in corso, con le attenuanti religiose ripescate per il massacro di Baruch Goldstein e i cavilli talmudici per l'assassinio di Yitzhak Ra-bin. Questa esegesi biblica, un tempo ritenuta estrema e metaforica, oggi si avvicina pericolosamente alla norma. È giunto il momento che gli Stati Uniti revochino tutti gli aiuti finanziari a Isra-ele che possano venire impiegati anche indirettamente nelle attività degli insediamenti, non solo perché tale co-lonizzazione rappresenta il furto della terra di un altro popolo, ma anche perché la Costituzione americana ci vieta esplicitamente di spendere denaro pubblico per il sostegno di qualunque fede religiosa.

CHRISTOPHER HITCHENS

Traduzione di Rita Baldassarre

Fonte >
Corriere della Sera | 25 marzo

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