>> Login Sostenitori :              | 
header-1

RSS 2.0
menu-1
TUTTI |0-9 |A |B |C |D |E |F |G |H |I |J |K |L |M |N |O |P |Q |R |S |T |U |V |W |X |Y |Z

Archivio Articoli Copia di Worldwide

La discriminazione del TFR per le forze di polizia
Stampa
  Text size
In un paese in cui molti lavoratori faticano ormai ad arrivare alla terza settimana, a causa del sempre più ridotto potere d’acquisto dei salari a fronte invece di prezzi dei beni di prima necessità sempre molto alti, esistono i cosiddetti ammortizzatori sociali per far fronte proprio ai problemi dei meno abbienti. Anche se in un paese in cui le ingiustizie e le incongruenze sono all’ordine del giorno, ad alcune categorie di cittadini vengono negate alcune di queste importanti misure.

Forse non tutti sanno per esempio che alcuni dipendenti pubblici non possono attingere al proprio Tfr come previsto dalla legge per alcuni casi eccezionali come l’acquisto della prima casa o le spese sanitarie, facoltà che invece viene concessa a tutti i dipendenti privati e a molti di quelli pubblici. Le forze di polizia per esempio, delle cui condizioni economiche e lavorative in questi giorni si parla, a destra e a sinistra, molto spesso a sproposito, non hanno la possibilità di godere di questo diritto. E i motivi a tutt’oggi, come denunciato dai sindacati di categoria, Uilps in testa, restano avvolti nel mistero. Molti appartenenti alle forze dell’ordine, a sentire i rappresentanti sindacali, hanno avuto difficoltà a contrarre un mutuo per l’acquisto della prima casa a causa della stretta al credito operata dalle banche.

Non avendo perciò la possibilità di attingere dal loro tfr per ottemperare alle loro esigenze, in molti casi hanno dovuto rinunciare al sogno della casa. Fa perciò un po’sorridere la levata di scudi di opposizione e maggiorana a difesa delle forze di polizia e della necessità di rivedere i loro trattamenti economici e le loro condizioni di lavoro, quando invece dall’altro lato si opera una cosi palese discriminazione nei loro confronti. Proprio mentre il Governo Berlusconi si appresta a varare un ambizioso piano casa sia per cercare di dare sollievo all’economia delle famiglie sia come stimolo all’asfittica economia, restano ancora più immotivate queste incongruenze legislative che portano ad una palese sperequazione di trattamento.

L’ultima finanziaria inoltre conteneva  proprio un’ emendamento da parte di alcuni deputati dell’opposizione a firma Benedetto della Vedova che prevedeva la possibilità per i lavoratori dipendenti di destinare il flusso annuale del trattamento di fine rapporto al pagamento delle rate di rimborso dei mutui prima casa, come alternativa al conferimento del tfr ai fondi pensione (nella misura del 50%) o al suo mantenimento in azienda. “In termini di finanza pubblica, l’intervento avrebbe un impatto molto limitato (appena poche decine di milioni di euro per compensare le aziende che oggi trattengono il Tfr dei loro lavoratori), ma vi sarebbero effetti significativi per i bilanci delle famiglie italiane, che potrebbero coprire con il Tfr fino ad un terzo della rata del mutuo”.

E’ difficile perciò capire perché solo ad alcuni dipendenti venga tolta qualsiasi possibilità di attingere ad una risorsa cosi importante come quella del trattamento di fine rapporto, costringendoli ad indebitarsi, quando possibile, con le banche o con le istituzioni finanziarie per far fronte ad esigenze primarie come quella della casa e della salute. Ma vediamo di capire meglio come funziona il trattamento di fine rapporto lavoro che è una risorsa peculiare del sistema italiano. Introdotta stabilmente già dal 1919 , regolata con Regio Decreto del 1924 L. 1825/24 ed estesa a tutti i lavoratori nel 1942 e quindi confermata con la Legge n.604/1966, fino all’attuale trasformazione con legge n. 297/1982 Come funziona nel settore privato. Secondo l’art. 2120 codice civile, la quota annuale di accantonamento Tfr si calcola dividendo per 13,5 l’importo globale della retribuzione utile dell’anno.

La retribuzione utile è tutto ciò che il lavoratore riceve dal datore di lavoro a titolo non occasionale, a meno che non sia stato stabilito diversamente nella contrattazione collettiva. Al 31 dicembre di ogni anno l’ammontare accantonato a favore del lavoratore alla fine dell’anno precedente deve essere rivalutato in base a 2 coefficienti ben precisi, uno fisso ed uno legato al codice istat di rivalutazione. La legge permette, a chi ha almeno 8 anni di servizio presso lo stesso datore di lavoro, di chiedere un’anticipazione non superiore al 70% del trattamento di fine rapporto cui avrebbe diritto nel caso di cessazione del rapporto di lavoro alla data della richiesta. La richiesta può essere giustificata dalla necessità di  spese sanitarie per terapie e interventi straordinari riconosciuti dalle strutture pubbliche o per l’ acquisto della prima casa di abitazione per sé o per i figli.

Questa ultima possibilità come detto viene invece negata alle forze di polizia, al personale militare, ai magistrati ordinari, ad amministrativi e contabili, agli avvocati e procuratori dello Stato. Ma sono proprio le forze di polizia e il personale militare quelli che in realtà obtorto collo potrebbero avere maggiore necessità di attingere al proprio Tfr, considerando inoltre l’alto numero di personale che viene inviato fuori sede e che perciò ha maggiori difficoltà logistiche e perciò maggiori necessità.

A questo proposito sulla piattaforma normativa della Uilps si evidenzia come priorità da parte del governo quello di rivedere la politica alloggiativa per forze di polizia, costrette a scomodi trasferimenti per i agenti e famiglie “ occorrerà valutare una nuova politica della casa, individuando un sistema efficace di agevolazioni ed incentivi, anche prevedendo la possibilità di coinvolgere soggetti terzi rispetto alla pubblica un censimento sulle reali necessità alloggiative dei propri dipendenti” è scritto nella piattaforma normativa del sindacato di categoria.

Vincenzo Caccioppoli


Home  >  Worldwide                                                                                        Back to top


 

Libreria Ritorno al Reale

EFFEDIEFFESHOP.com
La libreria on-line di EFFEDIEFFE: una selezione di oltre 1300 testi, molti introvabili, in linea con lo spirito editoriale che ci contraddistingue.

Servizi online EFFEDIEFFE.com

Archivio EFFEDIEFFE : Cerca nell'archivio
EFFEDIEFFE tutti i nostri articoli dal
2004 in poi.

Lettere alla redazione : Scrivi a
EFFEDIEFFE.com

Iscriviti alla Newsletter : Resta
aggiornato con gli eventi e le novita'
editorali EFFEDIEFFE

Chi Siamo : Per conoscere la nostra missione, la fede e gli ideali che animano il nostro lavoro.



Redazione : Conoscete tutti i collaboratori EFFEDIEFFE.com

Contatta EFFEDIEFFE : Come
raggiungerci e come contattarci
per telefono e email.

RSS : Rimani aggiornato con i nostri Web feeds

effedieffe Il sito www.effedieffe.com.non è un "prodotto editoriale diffuso al pubblico con periodicità regolare e contraddistinto da una testata", come richiede la legge numero 62 del 7 marzo 2001. Gli aggiornamenti vengono effettuati senza alcuna scadenza fissa e/o periodicità