>> Login Sostenitori :              | 
header-1

RSS 2.0
menu-1
TUTTI |0-9 |A |B |C |D |E |F |G |H |I |J |K |L |M |N |O |P |Q |R |S |T |U |V |W |X |Y |Z

Archivio Articoli Copia di Worldwide

La Monsanto Semina terrore (Parte IV)
Stampa
  Text size
L'8 marzo 1949, una grossa esplosione ha colpito l'impianto Monsanto di Nitro a causa della rottura di una valvola a pressione in una caldaia dove era in cottura un'infornata di erbicida. Il frastuono dovuto alla fuoriuscita fu come un urlo così acuto che per cinque minuti non fece sentire il suono della sirena di emergenza . Un pennacchio di vapore e di fumo bianco attraversò l'impianto diretto verso la città. Residui dell'esplosione ricoprirono l'interno degli edifici  e le persone dentro con quella che i dipendenti hanno descritto come "una polvere nera fine." Molti sentirono la pelle pizzicare e fu loro detto di strofinarla e pulirla.

Nel giro di pochi giorni ai dipendenti comparvero eruzioni cutanee. In molti casi la diagnosi fu di cloracne, un disturbo simile all'acne ma più grave, con una prognosi più lunga e che può sfigurare. Altri sperimentarono forti dolori alle gambe, al torace ed al tronco. Una relazione medica riservata dell'epoca dice che l'esplosione "aveva causato ai dipendenti una intossicazione generale a carico dei maggiori organi ed apparati." I medici che visitarono quattro dei malati più gravi notarono che, trovandosi nella medesima stanza, emanavano un forte odore. "Riteniamo che queste persone stiano eliminando attraverso la pelle delle sostanze chimiche estranee ," sottolinea la relazione riservata alla Monsanto. Dalle registrazioni del tribunale risulta che si ammalarono 226 lavoratori. In base alle documentazioni processuali, emerse in un processo del West Virginia, la Monsanto sminuì la pericolosità, affermando che le sostanze che avevano contaminato i lavoratori stavano "agendo molto lentamente" ed avevano causato "semplicemente un'irritazione cutanea."

Nel frattempo l'impianto della Nitro continuava la sua produzione di erbicidi, prodotti in gomma ed altri prodotti chimici. Nel 1960 l'impianto produsse l'Agente Arancio, un potente erbicida che l'esercito degli Stati Uniti usò come defoliante nella giungla durante la guerra del Vietnam, e che fu poi oggetto di cause legali intentate dai veterani che accusavano l'esposizione alla sostanza. Come nel caso degli erbicidi precedenti, la produzione dell'Agente Arancio creava, come prodotto collaterale, della diossina.

Tornando al caso della fuga all'impianto Nitro, parte della diossina finì bruciata negli inceneritori, parte finì nel terreno e nelle piogge, parte finì nelle acque. Come afferma Stuart Calwell, avvocato difensore di lavoratori e residenti di Nitro, "La diossina è finita lì dove è finito l'erbicida, giù nelle fogne, spedita nei sacchi, e quando la fuga ha preso fuoco, nell'aria."

Nel 1981 molti fra gli ex dipendenti della Nitro intentarono una causa federale contro la Monsanto accusandola di averli esposti scientemente a sostanze chimiche  responsabili di problemi di salute a lungo termine, inclusi cancro e disturbi al cuore. Sospettavano che la Monsanto sapesse che molte delle sostanze chimiche usate a Nitro fossero potenzialmente dannose, ma che avesse loro nascosto le informazioni. Alla vigilia del processo, nel 1988, la Monsanto si accordò con la maggior parte dei querelanti effettuando un versamento in un'unica soluzione di 1,5 milioni di dollari. La Monsanto acconsentì anche a ritirare la sua richiesta di 305.000 dollari di spese processuali pretesi ai danni di sei ex dipendenti che, in una differente causa, avevano accusato la Monsanto di averli criminalmente esposti alla diossina.

La Monsanto aveva fatto accendere dei vincoli ipotecari sulle loro case, al fine di garantirsi il pagamento del debito. La Monsanto cessò la produzione di diossina a Nitro nel 1969, ma le sostanze chimiche tossiche si trovano facilmente al di fuori dell'impianto stesso. Rilevazioni ripetute nel tempo hanno evidenziato diossina nei fiumi vicini, nei ruscelli e nei pesci. I residenti hanno intentato causa per danni alla Monsanto ed alla Solutia. All'inizio di quest'anno, un giudice del West Virginia ha riunito queste cause in un'unica class action. Un portavoce della Monsanto ha detto , "Riteniamo le accuse prive di fondamento e ci difenderemo con forza." La causa durerà anni, senza dubbio. Il tempo è un elemento che la Monsanto, al contrario dei querelanti,  possiede da sempre.

Campi Avvelenati

Ottocento chilometri a sud, gli abitanti di Anniston, Alabama, conoscono alla perfezione le traversie che passeranno quelli di Nitro, loro ci sono già passati. In effetti, si potrebbe dire ci siano ancora dentro. Dal 1929 al 1971, le lavorazioni della Monsanto ad Anniston hanno prodotto PCB sotto forma di refrigeranti industriali e fluidi isolanti per trasformatori ed apparecchiature elettriche. Una delle meraviglie della chimica del XX° secolo, i PCB, erano eccezionalmente versatili e resistenti al fuoco, e divennero fondamentali per molte industrie americane sotto forma di lubrificanti, fluidi idraulici e sigillanti. Ma i PCB sono tossici. Quali membri di una famiglia chimica che simula gli ormoni. ai PCB sono attribuiti effetti dannosi su fegato e sui sistemi neurologico, immunitario, endocrino e riproduttivo. La Environmental Protection Agency ( EPA )  [ Ente per la Protezione Ambientale, ndt ], e l'Agency for Toxic Substances and Disease Registry [ Ente per le Sostanze Tossiche e Registro delle Malattie, ndt ], componenti del Dipartimento della Salute e dei Servizi Umani, classifica oggi i PCB come "probabili carcinogeni."

Attualmente, fermata la produzione di PCB ad Anniston da 37 anni, dopo che tonnellate di terreno sono state rimosse per cercare di ripulire il sito, la zona attorno allo stabilimento Monsanto rimane uno dei punti più inquinati degli Stati Uniti.

La popolazione di Anniston si trova in questa situazione soprattutto a causa di come la Monsanto ha proceduto per decenni alla eliminazione dei PCB. L'eccesso di PCB fu smaltito in una fossa a cielo aperto o fu lasciato percolare fuori con l'acqua piovana. Alcune acque reflue finirono nello Snow Creek, che scorre ai lati dell'impianto ed affluisce in un fiume più grande, il Choccolocco Creek. Dopo che la multinazionale ha invitato i residenti di Anniston ad utilizzare la terra dell'ex impianto per i loro terreni, il quotidiano The Anniston Star riferisce che PCB sono stati rilevati anche in quei terreni.

Morale : la popolazione di Anniston, senza avere la minima idea del pericolo, aveva per decenni respirato un'aria, seminato fiori nei terreni, bevuto dai pozzi, pescato nei fiumi e nuotato nei ruscelli, inquinati dai PCB. Solo dopo gli anni '90 - passati 20 anni da quando la Monsanto aveva bloccato la produzione dei PCB in Anniston - ci fu nella gente una ampia presa di consapevolezza del problema.

Ricerche condotte dalle autorità sanitarie evidenziarono diffusi livelli elevati di PCB nelle case, nei giardini, nei ruscelli, nei campi, nei pesci ed in altre forme di vita - e nelle persone. Nel 2003, la Monsanto e la Solutia giunsero ad un accordo consensuale con l'EPA per pulire Anniston.  Numerose case ed attività commerciali furono letteralmente rase al suolo, tonnellate di terreno contaminato furono scavate e trasportate lontano e dai letti dei fiumi furono dragati via i residui tossici.

Quest'opera di bonifica è tutt'ora in corso, e durerà ancora anni, e non è neppure sicuro che sarà completata, perchè è un'operazione gigantesca.  Per soddisfare le richieste dei cittadini, la Monsanto ha liquidato  21.000 residenti, esposti agli effetti dei PCB, con la somma comlpessiva di 550.000.000 di dollari, ma molti di loro continuano a vivere con i PCB nei loro corpi; infatti, una volta che del PCB è assorbito nel tessuto umano, vi rimane per sempre.

La Monsanto chiuse nel 1971 la produzione di PCB ad Anniston, e nel 1977 in America. Nel 1977 la Monsanto chiuse un impianto di PCB nel Galles. Negli ultimi anni, i residenti vicini a Groesfaen, un villaggio del sud del Galles, hanno notato degli odori disgustosi emananti da una vecchia cava appena fuori dal villaggio.  Quello che è saltato fuori è che la Monsanto ha seppellito nella cava tonnellate di residui provenienti dalla produzione dei PCB. Le autorità britanniche sono impegnate duramente per decidere come provvedere a quello che ora è stato definito come uno dei siti più contaminati dell'Inghilterra.

"Non c'è Motivo di Pubblico Allarme"

Che cosa sapeva - od avrebbe dovuto sapere - la Monsanto circa i potenziali pericoli dei prodotti chimici che lavorava ? C'è una considerevole quantità di documenti che sonnecchiano negli archivi dei tribunali, agli atti di molte cause legali, e che indicano come la Monsanto ne sapesse parecchio. Diamo solo un occhio ai PCB, come esempio. Che la Monsanto si sia rifiutata di provvedere alla questione della loro tossicità è una cosa provata. Nel 1956 l'azienda cercò di vendere alla marina militare, per i suoi sottomarini,  un fluido idraulico chiamato Pydraul 150, che conteneva PCB. La Monsanto fornì alla marina i suoi risultati delle prove del prodotto. Ma la marina decise di procedere alle proprie verifiche. Una volta condotte, le fonti ufficiali della marina comunicarono alla Monsanto che non avrebbero acquistato il prodotto. "Somministrazioni di Pydraul 150 hanno causato la morte di tutte le cavie utilizzate, " ed hanno prodotto "indiscussi danni al fegato," così riferirono le fonti ufficiali alla Monsanto secondo una nota interna dell'azienda rivelata in aula durante un procedimento legale. "In qualunque modo ne abbiamo discusso, " si lamenta il direttore medico della Monsanto, R. Emmet Kelly, "era impossibile cambiare la loro idea che il Pydraul 150 fosse troppo tossico per essere usato nei sottomarini."

Dieci anni più tardi, un biologo che conduceva per conto della MOnsanto degli esami in fiumi vicini all'impianto di Anniston, ottenne dei risultati veramente rapidi, una volta immerso il suo pesce cavia. Come relazionato alla Monsanto, e riferito dal The Washington Post, "Tutti i 25 pesci tempo dieci secondi persero il loro equilibrio e si girarono di lato e, passati 3 minuti e mezzo, tutti i 25 pesci morirono."

Fine parte IV (continua...)

Donald L. Barlett and James B. Steele (Maggio 2008)

Tradotto per EFFEDIEFFE.com da Massimo Frulla

Fonte >  Vanity Fair

Originale >
  Monsanto’s Harvest of Fear


Home  >  Worldwide                                                                                          Back to top
 

Libreria Ritorno al Reale

EFFEDIEFFESHOP.com
La libreria on-line di EFFEDIEFFE: una selezione di oltre 1300 testi, molti introvabili, in linea con lo spirito editoriale che ci contraddistingue.

Servizi online EFFEDIEFFE.com

Archivio EFFEDIEFFE : Cerca nell'archivio
EFFEDIEFFE tutti i nostri articoli dal
2004 in poi.

Lettere alla redazione : Scrivi a
EFFEDIEFFE.com

Iscriviti alla Newsletter : Resta
aggiornato con gli eventi e le novita'
editorali EFFEDIEFFE

Chi Siamo : Per conoscere la nostra missione, la fede e gli ideali che animano il nostro lavoro.



Redazione : Conoscete tutti i collaboratori EFFEDIEFFE.com

Contatta EFFEDIEFFE : Come
raggiungerci e come contattarci
per telefono e email.

RSS : Rimani aggiornato con i nostri Web feeds

effedieffe Il sito www.effedieffe.com.non è un "prodotto editoriale diffuso al pubblico con periodicità regolare e contraddistinto da una testata", come richiede la legge numero 62 del 7 marzo 2001. Gli aggiornamenti vengono effettuati senza alcuna scadenza fissa e/o periodicità