Il mais OGM e il caso tedesco
Michele L.
17 Aprile 2009
Sul questo sito è stato riportato la notizia che la Germania ha vietato la commercializzazione del seme di mais transgenico tipo MON 810. Queste cv (cultivar) di mais sono state trasformate con una cassetta di espressione (insieme di più sequenze di DNA con precisi scopi biomolecolari) che contiene parte del gene Cry1Ab. Questo gene (cioè una sequenza di DNA che codifica per una proteina o solo per una sua subunità) è stato isolato da un batterio che si trova normalmente nel terreno, il Bacillus thurigensis sottospecie Kurstaki.
La proteina prodotta è una paratossina in forma cristallina che negli stomaci (a pH basico) dei lepidotteri (cioè farfalle e affini) si dissolve e con l’intervento di una proteasi dà la tossina vera e propria. In questo tipo di cultivar questa proteina è prodotta da tutte le cellule della pianta e quindi anche dalle cariossidi (volgarmente chiamati semi).
Questo perchè il promotore della trascrizione (che dà il via alla sintesi della proteina) è il comunissimo promotore costitutivo (cioè sempre «acceso») 35S del virus del mosaico del cavolfiore (CaMV). Quindi nella parte edibile del mais per gli uomini (la cariosside) è presente questa proteina, la Cry1Ab che nello stomaco umano e animale (che è acido) non dovrebbe fare male (il condizionale è d’obbligo anche se ad oggi non sono noti casi di malattia... appunto ad oggi…).
Da un punto di vista ambientale invece queste cv OGM, cioè di tipo MON 810 sono diventate controproducenti se si fa un rapporto benefìci ambientali-economici e problemi ecologici.
Infatti queste cv OGM sono state progettate per dare la resistenza agli attacchi di Ostrinia nubilalis (Piralide del mais) e Sesamia cretica, due specie di Lepidotteri causa di ingenti perdite di raccolto e trattati chimicamente nel caso di mais NO-OGM (o OGM-FREE). Come nel caso dei pesticidi, anche in questo caso le successive generazioni di insetti avranno acquistato l’insensibilità alla tossina (o al pesticida) e quindi il trattamento diventa sempre più blando sul lepidottero fino ad essere ininfluente. Ma questi trattamenti hanno un oscuro risvolto ecologico.
Infatti non sono selettivi solo per le due specie di lepidotteri suddetti ma ahinoi anche su tutti gli altri che sono utili nel mantenere gli equilibri ecologici e anche per preservare il raccolto da altri parassiti controllati da altri lepidotteri (i lepidotteri buoni diciamo).
Questi altri lepidotteri non nutrendosi tanto di mais ( che in monocoltura è la principale fonte di sostentamento in quel dato agroecosistema) hanno una concentrazione per ettaro molto bassa e quindi sono più facilmente eliminabili rispetto ai lepidotteri «cattivi» (che attaccando massicciamente il mais sono tantissimi) e quindi vengono totalmente debellati dal campo.
Così alla fine ci troviamo con un deupaperamento ecologico e la piralide e la sesamia in atto sulle piante. In pratica abbiamo la botte vuota e la moglie sobria...
La Monsanto ha fatto nuovi OGM meno pericolosi e più efficaci ma le lentezze burocratiche dell’Unione Europea (nel bene e nel male in questo caso) fanno si che queste nuove cv OGM non arrivino all’agricoltore. Quindi la Monsanto cerca di fare profitto a tutti i costi con queste cv tipo MON 810 che a suo tempo le furono consentite di commercializzare e non vuole mollare l’osso (i milioni di royalty).
Michele L.
(lettore EFFEDIEFFE)
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