Cosa facevano i generali nel laboratorio delle pandemie?
29 Aprile 2009
Il 18 ottobre, un grosso Boeing 757 con l’insegna «United States of
America» è atterrato nel locale aeroporto regionale a Lake Clear; e due
membri dell’airport committe, Barry DeFuria e Larry Miller (sono anche
membri del consiglio comunale) vedono sbarcare dall’apparecchio «i più
alti membri degli Stati Maggiori riuniti USA e i loro pari grado di
Francia, Germania e di un altro Paese, forse la Gran Bretagna».
DeFuria e Miller non sono precisi, perchè hanno potuto guardare la
scena solo da lontano; file di soldati vietavano di avvicinarsi, ed
hanno sorvegliato l’apparecchio di Stato per tutto il tempo in cui ha
sostato all’aeroporto
(1).
Il signor DeFuria può però aggiungere un particolare: è arrivata anche
una delegazione militare del più alto livello dall’Italia, ma su «un
volo separato, su un Falcon». Un tocco di commedia all’italiana. Ecco a
cosa servono i vostri soldi, contribuenti, e a cosa servono i 18 nuovi
aerei blù comprati dal Salame.
Ma il giornale dell’Adirondack, poco incline all’umorismo, si chiede
invece: cosa ci facevano dalle nostre parti «generali e ammiragli del
più alto grado, appartenenti alle più potenti nazioni della terra»
(sic), proprio qui nel nostro angolo di fredde foreste e laghi?
Essi hanno tenuto una riunione «da qualche parte nella zona», una parte che il giornale non è in grado di precisare.
Nella zona, proprio sul lago Saranak, c’è un solo luogo di alto
interesse militare dove i gallonati dell’Occidente possono essere stati
accolti: il Trudeau Institute, un laboratorio bio-chimico molto
riservato, in cui si coltivano microrganismi di tipo «pandemico», allo
scopo (quello dichiarato) di elaborare un vaccino contro le specie più
letali di influenza. Gli scienziati del Trudeau compiono queste
ricerche insieme ai ricercatori della US Navy, dunque il tutto è
coperto da segreto militare.
Coincidenza: appena pochi giorni prima - per l’esattezza, il primo di
ottobre - il presidente Bush ha promulgato un decreto chiamato
«Consolidated Security, Disaster Assistance & Continuing
Appropriation Act 2009» (H.R. 2638).
In questa legge di preparazione alle catastrofi, tra l’altro, si
stanziano 1,6 milioni aggiuntivi per finanziare «il programma congiunto
fra Trudeau Institute e la Marina militare per sviluppare un vaccino
contro l’influenza pandemica».
Lo stanziamento ha fatto esultare David Woodland, presidente del
Trudeau Institute: «E’ ampiamente condivisa la preoccupazione che possa
accadere un’altra pandemia», ha detto, spiegando poi che un vaccino
avanzato aiuterà le forze armate americane a condurre le loro missioni
senza subire perdite per una pandemia influenzale
(2).
Un’altra pandemia? Quale pandemia c’è stata prima?
Vediamo: l’antrace, pandemia rientrata, originata da spore di antrace
rubate dal laboratorio militare di Fort Detrick, USA; l’AIDS, in corso
ma molto lenta (ha già fatto 25 milioni di morti però); e la SARS, la
terribile influenza asiatica degli anni scorsi, terribile più che per
gli effetti (pochi morti) per la psicosi che l’allarme-SARS è riuscito
a creare, con la volonterosa cooperazione dei media.
Coincidenza: il 21 ottobre, USA Today rivanga la storia della SARS
(avvenuta nel 2003) e titola: «Un esperto predice che la prossima
epidemia comincerà dagli animali», come la SARS dai polli.
Il fatto è che - altra coincidenza - un’associazione senza scopo di
lucro chiamata «Trust for American Health» sta cominciando a diffondere
un suo rapporto, dal titolo: «I germi sono globali - Perchè le malattie
infettive emergenti sono una minaccia all’America», dove dice che una
nuova pandemia o «un attentato bioterroristico» possono far diventare
il problema «una questione di sicurezza nazionale»
(3).
Ulteriore coincidenza: proprio in questi giorni Google ha versato 15
milioni di dollari alla sua entità filantropico-benefica (Google.org)
con l’ordine di identificare le nuove malattie, e da quali punti del
globo possano emergere. Il direttore esecutivo della
filantropica-Google, Larry Brilliant (provate ad immaginare a quale
etnia appartiene) sostiene che «l’attuale collasso economico globale
rende più probabile una pandemia, perchè i governi devono tagliare le
spese sanitarie... Inevitabilmente, inesorabilmente, avanziamo verso
una pandemia».
E’ incredibile quanti americani, in vista delle elezioni, si scoprano
doti di chiariveggenza, riescendo a prevedere le catastrofi che nel
prossimo futuro «metteranno alla prova» il nuovo presidente.
I Lloyd’s di Londra sono i primi a credere a queste doti paranormali.
Infatti (altra coincidenza?) il 20 ottobre hanno emanato un rapporto
dal titolo: Pandemic - Potential Insurance Impact», dove si
prepoccupano del costo che la pandemia può avere sulle casse delle
assicurazioni.
Trevor Maynard, direttore dei rischi emergenti al Lloyd’s, ricorda che
la «epidemia di Spagnola nel 1918 ha ucciso 100 milioni di persone nel
mondo. Anche se la influenza aviaria è ritenuta la pandemia prossima
più probabile, dobbiano essere preparati per altri tipi di pandemie che
possono richiedere altre risposte e porre altre sfide, fra cui un tasso
di mortalità superiore all’influenza»
(4).
Si aggiunga che il primo ottobre, lo stesso giorno in cui Bush ha
emesso il «Disaster Assistance Act» che stanziava nuovi fondi al
Trudeau Institute, è lo stesso identico giorno in cui il medesimo Bush
ha attivato una forza militare bellica - la 1st Brigade Combat Team,
prima operante in Iraq - per azioni di contenimento di disordini
all’interno degli Stati Uniti.
E nello stesso 1 d’ottobre, l’ufficio del Segretario del Dipartimento
della Sanità americana ha rilasciato una «Declaration under the Public
Readiness and Emergency Preparedness Act», la quale ha lo scopo di
«fornire protezioni mirate per contromisure anti-antrace, basate sul
credibile rischio che le minacce di esposizione al Bacillus Anthracis
costituiscano una pubblica emergenza sanitaria».
L’ignoto terrorista islamico (che alcuni ritengono essere il colonnello
Philip Zack, ferocemente anti-musulmano, biochimico a Fort Detrick, già
beccato da teleamere-spia a sottrarre culture batteriche letali)
(5)
usò le sue spore di antrace Made in USA nel 2001, spedendole per
lettera a senatori democratici, i quali ne furono debitamente
intimiditi. Al punto da svuotare il Congresso, sicchè Bush potè
promulgare il decreto d’emergenza (Patriot Act) senza il controllo
parlamentare.
E’ un’altra intimidazione, in vista della «crisi generata» profetizzata da Joe Biden e da Colin Powell?
Fatto sta che i blog americani riportano la storia del misterioso incontro dei militari a Saranake Lake con allarme.
E alcuni dicono: una pandemia «generata» dall’uomo, da una cultura
della US Military, può essere il modo migliore di gestire l’ira delle
masse nel collasso dell’economia americana.
Con l’epidemia in corso, la gente non si riunirà in manifestazioni, per
timore dell’infezione; starà alla larga dal vicino di casa; non
protesterà se migliaia di vicini di casa saranno internati in
lazzaretti d’isolamento, e se vedrà attuare misure severe di controllo
per mezzo di forze armate. Senza contare che uno sfoltimento della
popolazione mondiale è da anni nei programmi dei veri poteri forti, che
fanno capo al Council on foreign Relations, lo storico think-tank dei
Rockefeller.
Coincidenza: Il Trudeau Institute ha come direttore Ralph Steinman
(indovinato l’etnia?), che è primario al Rockefeller University
Hospital e professore alla cattedra «Kunkel» della Rockefeller
University; è un biologo cellulare che ha concentrato le sue ricerche
sul sistema immunitario.
I nostri militari d’alto grado sanno la verità; sono andati lì al
Trudeau sul Falcon da noi pagato, ad ascoltare i progetti e gli
sviluppi prossimo venturi, fianco a fianco coi capi di SM dei maggiori
Paesi NATO.
Avranno almeno ricevuto il vaccino anti-pandemia prossima, per sè e i loro cari? C’è una fiala per Salame?
Maurizio Blondet
(articolo pubblicato il 23 ottobre 2008)
1) Peter Crowley, «Top international military officials meet in Adirondacks», Adirondack Daily enterprise, 18 ottobre 2008.
2) Si consulti il sito del Trudeau Institute,
http://trudeauinstitute.org/dynamicPages
3) Steve
Sternberg, «Experts predict next epidemic will start in animals», USA
Today, 21 ottobre 2008. Chikungunya may well become the next epidemic
to reach the USA. Carrying an African name that roughly means "bent
over," chikungunya is a mosquito-borne illness that causes severe
flu-like symptoms and muscle aches that may last a lifetime. In the
past two years, the disease traveled from East Africa to
French-speaking islands in the Indian Ocean, afflicting 266,000 people,
swamping hospitals and causing 255 deaths, says Antoine Flahault of the
L'Ecole des Hautes Etudes en Santé Publique in Paris, who coordinated
the research into the island outbreaks. From there, the virus leapt to
the Indian mainland, infecting more than 1.5 million people and killing
up to 90,000, most of them elderly. Today, it is making its way through
Southeast Asia, aided by a genetic mutation that enabled it to adapt to
the tiger mosquito, also found in the USA. In August, chikungunya
turned up in Ravenna, Italy, a city on the same latitude as Bangor,
Maine, carried by a South Indian man who was visiting relatives,
according to a report in Lancet. Tiger mosquitoes in Ravenna feasted on
the visitor and caused a local outbreak, spreading the disease to more
than 250 people. Researchers from the University of Marseille reported
last year in The New England Journal of Medicine that chikungunya
turned up in more than 1,000 people returning from outbreak areas to
Europe and the USA. «It clearly has the ability to come to the U.S.»
says Larry Madoff of ProMed and Harvard University.
4) «Lloyds publishes report on pandemic impacts», Continuity Central, 21 ottobre 2008.
5) Ho raccontato la storia del dottor Zack nel mio «11 settembre, colpo di Stato in USA».
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