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Fideiussioni del debito
03 Febbraio 2012
Monti si dice colpito dall’incontro con il Pontefice. Parte del suo ruolo catto-massonico? Chissà? Nell’occasione, rilasciando un’intervista ai microfoni di Radio Vaticana, ribadiva la necessità di una linea comune in difesa di ciò che costituisce la causa dello…«strozzinaggio usuraio», al collo dei popoli d’Europa. La difesa a spada tratta dell’Euro però tradisce il suo codice genetico e lo rende cieco (in buona o mala fede, non spetta a me dirlo) di fronte alla vera radice del problema. La cosa, ovviamente, passa inavvertita e sotto silenzio nel flusso dei bombardamenti mediatici, troppo intenti a sbandierare la necessità di austeri sacrifici richiesti per sollazzare pasciuti signori del potere.
«Il capo del governo ha quindi parlato degli attacchi internazionali all’euro», spiegando che «serve una maggiore coesione europea e serve combattere un rischio grave» e cioè che l’euro, «si trasformi in un fattore di disintegrazione, di conflitto psicologico». Anche se solo «psicologico», è un conflitto «molto grave in Europa: tra Stati, tra popoli, tra popoli del Nord, popoli del Sud, come se ci fossero delle ‘esclusive’ distribuite geograficamente tra chi è parsimonioso e serio, chi è viceversa prono all’indisciplina individuale e collettiva». Pensare che la causa della crisi sia l’euro «è non solo un errore economico – ha detto Monti – ma un pretesto o, peggio, un tentativo di scaricare sull’Europa problemi anche di altre realtà, che coinvolgono ulteriori responsabilità e ben altri interessi».
Un riferimento, questo, agli attacchi che arrivano dall’esterno dell’UE, dagli interessi finanziari che si muovono all’interno degli USA e della Cina. Rinunciare all’euro oggi, ha spiegato il premier, «significherebbe abbandonare all’incertezza i più deboli ed i più poveri». Monti ha anche ricordato che «non è più possibile, in modo irresponsabile, gravare le generazioni future di un pesante fardello di debito pubblico prima ancora che nascano» (Monti: «Prezioso il contributo della Chiesa»).
E non sorprende pertanto che Soros, noto personaggio, di indubbia fama, di stirpe conosciuta, operatore del mercato finanziario si preoccupi di proporre soluzioni a tutela del debito pubblico.
Con la conclamata, ma apparente intenzione, di risollevare le sorti di Italia e Spagna, si getta nello stagno del NWO un nuovo sassolino, che, giorno dopo giorno, e masso e dopo masso, riuscirà a costituire quella piccola isola felice (per pochi), dove un unico Governo Mondiale potrà finalmente occuparsi del bene comune delle tasche di cravattari sempre più avidi e sempre più arroganti.
«La proposta del presidente del Soros Fund Managment prevede di usare la European Financial Stability Facility (Efsf) e lo European Stability Mechanism (Esm) per ‘assicurare’ la Banca Centrale Europea contro rischi di insolvenza su qualsiasi nuovo Buono del Tesoro emesso da Italia e Spagna. Ciò consentirebbe alla European Banking Authority di trattare tali buoni come ‘l’equivalente di denaro contante’, perché potrebbero essere rivenduti alla BCE in qualsiasi momento. Italia e Spagna sarebbero a quel punto in grado di rifinanziare il proprio debito a un tasso vicino a quello fissato dalla BCE per i depositi (che è attualmente l’1% per le riserve obbligatorie). L’Italia vedrebbe il costo medio dei suoi prestiti scendere anziché aumentare rispetto all’odierno 4,3%. Tornerebbe la fiducia e il nostro Paese riavrebbe accesso ai mercati a tassi d’interesse ‘più ragionevoli’», afferma Soros.
Concludendo che il suo piano «impedirebbe a Silvio Berlusconi di far cadere Mario Monti», perché se il leader del Pdl provocasse elezioni anticipate «verrebbe punito dagli elettori». Soros afferma che il suo piano riflette «lo spirito» del Trattato di Lisbona, poiché compito della BCE è provvedere liquidità alle banche, mentre compito di Efsf e Esm è assorbire eventuali rischi di insolvenza: «Insieme, questi strumenti potrebbero fare ciò che la Banca Centrale Europea non può fare da sola» (Soros: "Il Salva Stati e l'Esm siano assicuratori della Bce").
L’intenzione di seguire lo «spirito del Trattato di Lisbona», in economia, è un po’ come seguire lo spirito di Assisi per la fede cattolica: autodisgregazione, annullamento, connotata da un evidente cinismo dei controllori di masse. Nulla di nuovo sotto il sole, se, pertanto, la soluzione di Soros sia, guarda caso, coincidente con il Monti/pensiero.
«Abbiamo rappresentato con forza la necessità di approntare questi strumenti al più presto senza aspettare che sia la crisi a dettare i tempi». Lo ha detto il presidente del Consiglio, Mario Monti, parlando dei fondi europei Efsf e Esm in Aula alla Camera (Monti: approntare piu presto Efsf e Esm).
Mi sembra chiaro che creare vincoli e legami giuridici con soggetti che non lavorano mai in perdita, significhi null’altro che avvinghiarsi sempre più alla scialuppa affondata di un inutile salvataggio. Preghiamo con decisione e fede il santo Rosario, perché la soluzioni di questi signori della morte non può essere mai per la vita; tuttavia, lo sappiamo!, Dio è l’unico Signore e Padrone della storia e degli eventi. Lui ci custodirà all’ombra delle sue ali e, come la nube nel deserto, coprirà l’arsura di un cammino altrimenti insopportabile.
Stefano Maria Chiari
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