>> Login Sostenitori :              | 
header-1

RSS 2.0
menu-1
TUTTI |0-9 |A |B |C |D |E |F |G |H |I |J |K |L |M |N |O |P |Q |R |S |T |U |V |W |X |Y |Z

Archivio Articoli FREE

kill_obama_550.jpg
In gara per uccidere Obama
Stampa
  Text size
«La visione sionista, ricostruire la terra d’Israele, è più forte di qualunque presidente. Siamo durati più del Faraone, dureremo più di Obama»: parole del parlamentare israeliano Michael Ben Ari (Unione Nazionale).

Questo è il tono dei commenti israeliani al discorso di Obama al Cairo (1). Rabbiosi, apocalittici, e apertamente minacciosi. Come quello di Ariel Eldad, altro membro della Knesset dell’Unione Nazionale: «Come osa Obama fare il parallelo tra la distruzione degli ebrei d’Europa e la sofferenze che gli arabi si sono tirati addosso per aver dichiarato guerra a Israele? Se non capisce la differenza (...) la capirà quando l’Islam gliela insegnerà, come l’ha insegnata al suo predecessore l’11 settembre».

Un altro 11 settembre è quel che mister Eldad promette ad Obama: «Chiunque creda che uno Stato palestinese fermerà la guerra in Darfur, India, Cecenia ed Europa imparerà presto che Israele non ha alcuna intenzione di essere ‘la libbra di carne’ che egli vuol gettare ai musulmani».

Un altro parlamentare, Yaakov Katz, ha accusato Obama (ovvio) di «antisemitismo» per la sua richiesta di bloccare l’espansione delle colonie illegali su terre palestinesi.

«Chi dice che non si deve aggiungere una stanza in una casa, costruire un asilo nido o un negozietto, ciò significa che 650 mila ebrei a Gerusalemme e altrove non possono crescere, non possono figliare». Un altro olocausto.

Il parlamentare Zevulon Orlev, (di «Israele casa nostra», il partito razzista di Lieberman): «La nostra risposta non deve essere di cedimento, ma di scatenare una chiamata alle armi di tutte le risorse di Israele e della nazione ebraica nel mondo».

Difatti, la «nazione ebraica» (la lobby transnazionale), opportunamente istruita, è caricata a molla  contro il presidente antisemita. La Conference of Presidents of Major American Jewish Organizations (l’ente che raggruppa tutti i gruppi ebraici americani) ha denunciato la richiesta di Obama sugli insediamenti come «illogica, ingiusta e pericolosa».

In Italia, tutti quelli che contano, da Ferrara alla Nirenstein, ripetono - come da istruzioni - che l’Islam di cui Obama ha parlato è «immaginario», il Medio Oriente di cui parla è «immaginario», quello vero è Al Qaeda, è il terrorismo senza confini (dunque Obama è un cretino, e se ne accorgerà). La lobby in Europa sta già lavorando freneticamente dietro le quinte per convincere gli europei a far «ragionare» Obama.

Ciò che i media e gli ambienti ufficiali israeliani esprimono con linguaggio che si sforza di parere democratico, gli israeliani in casa, in ebraico, manifestano senza pudore e con rabbia (2).

Manifestazioni congiunte di rabbini e giovinastri percorrono Gerusalemme, con cartelli che dicono: «No, you can’t», «Obama Jewish-hater», «Obama antisemite». Uno degli organizzatori, rabbi Shalom Gold, un leader dei coloni, arringa la folla: «Noi siamo parte del piano divino, siamo qui e restiamo qui!».

Philip Weiss, giornalista e saggista ebreo-americano, ha mostrato un video ripreso da lui e da amici in vari locali di Gerusalemme, subito dopo il discorso di Obama al Cairo.

«Gruppetti di attaccabrighe strafatti di birra, molti americani, hanno dato la stura spontaneamente all’odio viscerale e violento che provano per Barak Obama e le sue politiche verso Israele», commenta Weiss: «Di solito dò un breve commento dei miei video, ma questo non ne richiede alcuno. E’ una delle riprese più tremende che abbia mai fatto». (Il video è al 
http://www.philipweiss.org/mondoweiss/2009/06/max-blumenthal-feeling-the-hate-in-jerusalem-on-eve-of-obamas-cairo-address.html#more)

Ad onor del vero, il Congresso americano sta per ora resistendo alle pressioni della lobby. Come riporta Haaretz (3), gli emissari di Netanyahu sono rimasti «stupefatti» di come senatori democratici, persino ebrei (Carl Levin, presidente della Commissione Servizi Armati, Howard Berman, della Commissione Esteri, e Henry Waxman) per non parlare di John Kerry, capo della Commissione Esteri, abbiano manifestato «quello che sembra un ben coordinato attacco alle posizioni di Netanyahu sugli insediamenti».

Il governo israeliano ha provato il pietoso trucco di affermare che Bush aveva firmato un impegno scritto e segreto, in cui dava il consenso all’ampiamento delle colonie; è stato smentito da Hillary Clinton, e il documento segreto non è saltato fuori. Era un’altra menzogna.

Che fare? Per sua fortuna, la lobby può fare assegnamento sulla «spontanea» mobilitazione dei cristiani rinati, i messianici alleati di sempre, convinti che il ritorno degli ebrei in Israele sia un segno dell’approssimarsi di Armageddon, e che la fine dei tempi va accelerata favorendo Israele.

«Prego per la morte di Obama», ha detto Willey Drake, pastore della chiesa battista (Southern Baptis Church) di Buena Park, California, intervistato da Fox News Radio il 2 giugno (4).

«Lei vuole che il presidente degli Stati Uniti muoia?», ha chiesto incredulo Alan Colmes, il conduttore. Drake ha replicato: «Se Obama non torna a Dio e non cambia vita completamente, io chiedo a Dio di esaudire le preghiere imprecatorie che esistono in tutta la Scrittura e che causeranno la sua morte». Non senza aggiungere che «c’è un usurpatore alla Casa Bianca, Hussein Barak Obama».

«Se la fa coi musulmani, disprezza Israele: può Obama essere l’Anticristo?», si domanda un blog dei cristiani rinati, JoeClarke.net: e spiega, con molte citazioni bibliche d’appoggio, perchè il presidente può identificarsi con «l’uomo di iniquità» della lettera ai Tessalonicesi di Paolo. Infatti, come sancirsce Daniele (9,27), «Con la pace distruggerà molti». E segnala come un difetto di pronuncia di Obama, un certo modo prolungato di pronunciare la «s», assomigli al «sibilo del serpente». Infine, i frequentatori del sito sono invitati ad ascoltare la canzone «Obama Antichrist?» (5).

Chissà che fra questi pentecostali, survivalisti, millenaristi cristiani del Sud (razzisti e psichicamente disturbati) non si stia già formando «l’assassino solitario» (lone assassin) così ricorrente nella storia degli Stati Uniti, e così utile per eliminare un presidente sgradito a Sion. Le preghiere per la morte di Obama a cui tanti di loro partecipano possono essere esaudite da uno di questi veri credenti.

Di uno ha già dato notizia persino il Corriere il 5 giugno (6):

kill_obama.jpg«Il Secret Service e le polizie di mezza America sono alla caccia di Daniel James Murray. L’uomo ha raccontato all’impiegato di una banca di “essere in missione” per uccidere il presidente Obama. E gli investigatori hanno precisato che ha otto armi da fuoco registrate a suo nome. E’ il 19 maggio. Murray si presenta agli sportelli della Zion Bank a Sant George, nello Utah, e apre un conto depositando 85 mila dollari. Durante le operazioni chiede se la banca è affidabile, parla del disastro economico sotto la presidenza di Obama e non esclude che qualche persona in bancarotta possa uccidere. Il 27 torna in banca, ritira 13 mila dollari. Devono essere tutti in banconote da 50 - chiede - e provenienti mazzette diverse. Poi si lancia in strani discorsi, predice il fallimento del sistema bancario: “Molte persone moriranno… Ci sarà il caos nel mondo”. Quando il cassiere gli consegna il denaro, Murray afferma testuale: “Noi siamo in missione per uccidere il presidente degli Stati Uniti”».

Anche quando Lee Oswald ancora abitava in URSS, tanti anni fa, nei bar di Houston (Texas) girava uno che gli somigliava, e che diceva di chiamarsi Oswald, e che già parlava di voler uccidere John F. Kennedy. Un lone assassin in formazione. Stavolta, qualcuno ha dato all’aspirante 85 mila dollari nella Zion Bank: una bella cifra, di questi tempi in America.

O magari sarà Al-Qaeda a dare una lezione ad Obama, colpevole di «farsela» coi musulmani? Ricordiamo le minacce di un nuovo 11 settembre islamico pronunciate dai succitati parlamentari israeliani.

«Un attentato all’antrace» ha rivelato il Washington Times il 3 giugno (7), viene minacciato in un video fatto da «un reclutatore di Al Qaeda», fatto giungere ad Al Jazeera. «I funzionari dell’antiterrorismo USA lo hanno comprovato autentico». In esso, il reclutatore di Al Qaeda parla di introdurre «un’arma biologica» attraverso la frontiera con il Messico, lungo un tunnel.

E’ chiaro da questo video, scrive il Washington Times, che «Al Qaeda cerca di sfruttare la debole sicurezza di frontiera USA, e si sta alleando con i gruppi suprematisti bianchi o altre entità anti-Stato interessate a condurre un attentato all’interno degli Stati Uniti».

Questo reclutatore  di al Qaeda è ben noto: abita indisturbato in Kuweit e si chiama Abdullah Al-Nafisi. Trasmette i suoi messaggi sul suo blog, fra cui questo (di febbraio) in cui suggerisce come portare dell’antrace in USA e come utilizzare i «cristiani rinati» bianchi e razzisti per un attentato ad una centrale nucleare americana. Le sue espettorazioni vengono regolarmente tradotte e diffuse con gran clamore dal MEMRI (Middle East Media Research), un osservatorio sul terrorismo islamico diretto dal colonnello israeliano Ygal Carmon. Praticamente è il MEMRI che fa la promozione di questo Al-Nafisi, ritenuto dai kuwaitiani un pazzoide e un provocatore (8). Vedrete che se un attentato ci sarà, di questo Al-Nafisi sentiremo molto parlare.

In ogni caso, ormai è certo: Al Qaeda colpirà gli USA dal Sudamerica. Lo conferma un altro istituto di sicurezza, Logan’s Ltd., in un inquietante articolo in cui cita la tragedia dell’Airbus come possibile atto terroristico, preliminare ai molti e futuri (9).

Diamo qui il testo che appare sul sito di Logan’s, a firma Nicole Touati, dal 3 giugno. Il titolo è: «Al Qaeda in Brasile»:

«Un alto membro di Al Qaeda, responsabile del settore delle comunicazioni internazionali del gruppo terroristico è stato arrestato alcuni giorni fa a San Paolo del Brasile quasi simultaneamente con l’arresto dei terroristi arrestati negli States che progettavano attentati contro sinagoghe e aeroporti americani.

Il Sud America è considerata un punto focale per le attività legate al terrorismo ed il Brasile in particolare ospita una forte comunità musulmana tra le più numerose al mondo.

Da tempo, il “triborder”, zona che si trova sul confine tra Brasile, Paraguay ed Argentina, e più particolarmente, le città di  Ignazù  (probabilmente Iguazù, ndr) e di Ciudad del Este, sono sotto il mirino degli esperti per le numerose attività illegali che abbiamo segnalato frequentemente. L’area, che si trova nella terra di nessuno,  permette alcune operazioni che fuggono al controllo delle autorità e nonostante gli Stati Uniti abbiano a varie riprese denunciato la presenza di soggetti legati al mondo del terrorismo ed attività di raccolta di denaro per gruppi terroristici islamici alle autorità locali, quest’ultime non agiscono in conseguenza; da notare che il Brasile in particolare nega la fondatezza delle accuse.

Si ritiene che la territorialità di Al Qaeda nella zona risalga agli anni novanta e che altri gruppi, come gli Hezbollah, abbiano una presenza molto forte tra le comunità libanesi.

Nel 2002, soltanto dopo che il Mossad israeliano aveva inviato alcuni reports alle autorità argentine, che indicava la presenza di numerose cellule di Al Qaeda e degli Hezbollah a Ciudad del Este, il governo argentino informava gli Stati Uniti che un incontro importante tra Al Qaeda ed Hezbollah si era tenuto nel TBA, Tri Borber Area, alla fine del mese di ottobre, riportando che erano stati pianificati attentati contro dei target americani ed israeliani, attività coordinate da Imad Mughniyah, dalle sue basi segrete in Iran e nell’area controllata degli Hezbollah in Libano, se gli americani avessero attaccato l’Iraq e se gli israeliani si fossero intromessi nel conflitto. Sia il governo del Paraguay che il governo argentino negarono questo meeting a Ciudad.

In questi giorni, la scomparsa misteriosa  dell’Airbus della Air France fa pensare, anche se è soltanto un’ipotesi per il momento, ad una causa terroristica. L’aereo non ha avuto neanche la possibilità di lanciare un SOS, l’unica comunicazione ricevuta è stata un’allarme automatico che segnalava l’interruzione di alimentazione elettrica, quindi una mancanza di contatto di corrente, il che può portare ad immaginare un’esplosione inaspettata come una bomba a bordo. Sarà necessario attendere il ritrovamento delle scatole nere per fare il punto.

Pochi giorni fa, ed esattamente il 27 maggio, un volo Air France in partenza da Buenos Aires per Parigi quindi per la stessa rotta, era stato ritardato per un allarme bomba ricevuto da una telefonata anonima. Casualità? Difficile pensarlo, quando dopo soltanto quattro giorni, lo stesso volo, scompare senza alcun segnale….».


Capito? C’è da tremare. Sono anni che il Mossad - che tutto sa - mette in guardia il Brasile dalle attività islamiste in quella zona. E il Brasile non ci ha mai creduto. Ora, dopo la caduta dell’Airbus,  avrà imparato la lezione? C’è Al Qaeda, là.

Non resta che vedere che tipo di ditta è la Logan’s Limited. Lo dichiara nel suo sito:

«La Logan’s Ltd è stata fondata nel 1988 da un gruppo di consulenti di sicurezza, dotati di un vasto know-how e di una grande esperienza nel campo della sicurezza antiterrorismo militare e civile. I fondatori hanno riunito una serie di qualità e di capacità e le hanno integrate per formare una sinergia vincente.
La Logan’s Ltd opera a livello internazionale ed offre le sue consulenze ad istituzioni e sociètà, per lo sviluppo di soluzioni di sicurezza personalizzate, professionali ed efficaci, sotto ogni aspetto
».

Insomma una ditta molto seria, di cui ci si può fidare per affidarle, poniamo, la sorveglianza negli aeroporti, anche brasiliani. Come dice ancora il sito:

Il punto di forza della Logan’s è il suo personale. Le squadre dei suoi esperti sono composte da:
1. Ex alti ufficiali delle forze della difesa israeliani,
2. Ex alti ufficiali dell’Esercito e Senior della Marina internazionali
3. Tecnici delle Forze speciali antiterrorismo israeliani.
4. Specialisti di sicurezza antiterrorismo civile israeliani ed internazionali
5. Ex ufficiali di Polizia internazionali
6. Consulenti di Sicurezza specializzati in sicurezza marittima & aerea».

Insomma: se gli sraeliani dicono che Al Qaeda colpirà dal Sud, e che insegnerà una lezione ad Obama troppo amico dei musulmani, bisogna credergli. Anche l’11 settembre sapevano tutto prima.




1) Hillel Fendel, «MKs Respond: 'Zionist Vision is Stronger than Any President», Arutz Sheva, 6 giugno 2009.
2) Abe Selig, «Far-right wing activists launch anti-Obama campaign», Jerusalem Post, 3 giugno 2009.
3) Nathan Guttman, «Key U.S. Jews wary of Netanyahu's unbending policy on settlements «,  Haaretz, 2 giugno 2009.
4) Http://rightwingwatch.org/content/wiley-drake-prays-obamas-death
5) http://joeclarke.net/2009/06/cuddles-with-moslems-snubs-israel-could.html
6) Guido Olimpio, «Si presenta in banca e dice: ‘Voglio uccidere Obama. Molti moriranno’ »,
Il Corriere della Sera, 5 giugno 2009.
7) Sarah Carter, «EXCLUSIVE: Al Qaeda eyes bio attack from Mexico», Washington Times, 3 giugno 2009.
8) «Arab Liberals Denounce Kuwaiti Islamist’ Abdallah Al-Nafisi - MEMRI TV recently translated and released a clip of a speech by the prominent Kuwaiti Islamist Dr. ‘Abdallah Al-Nafisi. In his speech, Al-Nafisi suggested a method for carrying out an anthrax attack in the U.S., lavishly praised Mullah Omar, and expressed the hope that ‘white militias’ would succeed in their alleged plans to bomb a nuclear facility in the U.S. (see http://www.memritv.org/clip/en/2027.htm). Al-Nafisi’s speech garnered sharp responses from a number of prominent liberals: Kuwait University professor Ahmad Al-Baghdadi and columnist Ahmad Al-Sarraf, both of whom are Kuwaiti, and the Jordanian-American author Shaker Al-Nabulsi».
9) Http://www.loganscentrostudi.org/al-qaeda-in-brasile.html



Home  >  Americhe                                                                                          Back to top

 
La casa editrice EFFEDIEFFE, diffida dal riportare attraverso attività di spamming e mailing su altri siti, blog, forum i suddetti contenuti, in ciò affidandosi alle leggi che tutelano il copyright ed i diritti d’autore.


 
Nessun commento per questo articolo

Aggiungi commento


Libreria Ritorno al Reale

EFFEDIEFFESHOP.com
La libreria on-line di EFFEDIEFFE: una selezione di oltre 1300 testi, molti introvabili, in linea con lo spirito editoriale che ci contraddistingue.

Servizi online EFFEDIEFFE.com

Archivio EFFEDIEFFE : Cerca nell'archivio
EFFEDIEFFE tutti i nostri articoli dal
2004 in poi.

Lettere alla redazione : Scrivi a
EFFEDIEFFE.com

Iscriviti alla Newsletter : Resta
aggiornato con gli eventi e le novita'
editorali EFFEDIEFFE

Chi Siamo : Per conoscere la nostra missione, la fede e gli ideali che animano il nostro lavoro.



Redazione : Conoscete tutti i collaboratori EFFEDIEFFE.com

Contatta EFFEDIEFFE : Come
raggiungerci e come contattarci
per telefono e email.

RSS : Rimani aggiornato con i nostri Web feeds

effedieffe Il sito www.effedieffe.com.non è un "prodotto editoriale diffuso al pubblico con periodicità regolare e contraddistinto da una testata", come richiede la legge numero 62 del 7 marzo 2001. Gli aggiornamenti vengono effettuati senza alcuna scadenza fissa e/o periodicità