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Genere musicale: «stupefacente»
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Dando una scorsa alle «news», può emergere un dato preoccupante: aumenta il consumo di droga specialmente tra giovani. C’è sempre una stretta connessione tra consumi di droga e genere musicale. I testi della musica leggera moderna invitano alla dissoluzione, implicitamente o, a volte, esplicitamente.

Occorre, tuttavia, in premessa precisare: le notizie riportate da quotidiani e da riviste on line non devono essere lette senza filtro; uno degli scopi ultimi dell’informazione ufficiale della «volontà generale» è quello di incutere una sempre maggiore incertezza e/o preoccupazione generalizzate; si tratta della (definiamola) «terapia del terrore» utile all’abbassamento della soglia di vigilanza e di razionalità dell’uomo sano e libero; terapia distruttiva finalizzata all’impossessamento dei lati oscuri della mente, dei suoi recessi più nascosti di timori ancestrali.

I giovani ricorrono facilmente a modelli autodistruttivi non soltanto perché vivono una vita priva di senso (ragione prima), ma anche perché le contingenze esterne sempre più inquietanti invitano alla «fuga dal mondo» e dalla realtà; tale fuga (agli occhi di questi giovani) è impossibile che avvenga attraverso un percorso spirituale serio, un’ascesi autentica che porti a rinnegare se stesso per ottenere la vera felicità, quella inattaccabile da ladri e tignole, proprio perché questo itinerario si presenta troppo impegnativo e troppo faticoso, rispetto al facile lassismo di costumi che porti a bucarsi un orecchio o a fregiarsi la pelle.

Leggiamo da internet:

«La cocaina non è più la droga prediletta solo da manager e titolari d´azienda e il Lazio è al secondo posto tra le regioni con un 3,2% di consumatori contro il 3,4% della Lombardia. A fotografare questa nuova realtà uno studio condotto dal CNR (Consiglio nazionale delle ricerche) e presentato ieri nella Capitale durante il ‘Convegno nazionale cocaina’» (1).

«Retata nella Capitale dell’hip hop Diciotto arresti e 10 chili di droga (…). L’età degli indagati va dai 18 ai 33 anni. Il clan stroncato dai carabinieri aveva due elementi in comune: smercio e consumo di stupefacenti - cocaina, hashish, marijuana, Lsd e pasticche di droga sintetica - e una vita improntata sull’hip hop, movimento i cui rigori culturali sono il rap (cantare su un testo sincopato), la breake dance e imbrattare-disegnare i muri grigi della metropoli con graffiti e writer. I protagonisti del rap capitolino erano i Noyz Narcos, gruppo mitico delle notti romane del genere. I concerti, annunciati su siti internet e Facebook, erano le occasioni ideali per spacciare e assumere droga» (2).

Apprendiamo inoltre da «Il Messaggero» (versione romana) che un gruppo di 13 ‘nni «emo» è stato sorpreso da uno dei genitori (attraverso un video del cellulare) a consumare cocaina e a fare «sesso di gruppo».

Cosa sono gli «emo»? Troviamo la risposta su internet; sembra buona, la riscriviamo:

«Era un fenomeno particolarmente in voga negli anni ‘80 che ha visto il suo lento declino degli anni ‘90. Ma per la legge dei corsi e ricorsi, sembrano ritornati alla riscossa… stiamo parlando degli EMO. L’etimologia del termine deriva da emo-zione, anche se tuttavia non si può fare a meno di notare un esplicito riferimento al sangue (emo in greco vuol dire sangue). Non è un caso che i loro blog siano pieni di immagini buie, scure, talvolta sanguinolente… E poi quell’affinità per le lamette, quella moda della lametta da portare sempre con sé, simbolo di un disagio interiore, di un desiderio autolesionista… Lametta con cui sfregiarsi talvolta per mostrare orgogliosi i propri tagli e dimostrare il proprio dolore, il proprio desiderio di riscatto, la mancanza di affetto. Ed internet pullula di filmati di giovani che si sfregiano per un puro gusto di provare dolore e per denunciare il proprio malessere, nella speranza che qualcuno si accorga di loro. Si riconoscono dall’abbigliamento e dal look stile skate: sia i ragazzi che le ragazze usano spesso jeans stretti ed aderenti, hanno una lunga frangia asimmetrica in testa, capelli filzati che coprono gli occhi spesso marcatamente truccati di nero in ambo i sessi. Hanno t-shirt aderenti raffiguranti le band preferite, cintura con borchie colorate di tonalità accese, scarpe da skater o in generale scarpe nere. Frange esagerate, capelli sparati alla JEM e le holograms… Si ispirano ai leader di alcune band sulla cresta dell’onda come Tokio Hotel o Avril Lavigne (che dicono però di odiare). Ascoltano My Chemical Romance Funeral for a Friend Bring me the Horizon, Taking Back Sunday, Thrice e Finch, Something Corporate, Taking Back Sunday, I Bless the fall, Silverstein e gli Avnged Sevenfold, tanto per citarne alcuni… Spaziando dal punk rock, al pop punk, al melodic hardcore… L’abbigliamento mostra un incrocio punk-gothic, ma guai a dirlo ad un Emo, perché per loro gli Emo sono Emo e basta! Questo life style neanche a farlo apposta nasce negli States ed è legato ad un pensiero piuttosto disfattista frutto di un disagio sociale che affonda le radici nella disgregazione del nucleo familiare. Gli adolescenti emo nella maggior parte dei casi soffrono profonde lacerazioni interiori dovute generalmente ad incomprensioni e mancanze d’amore… Attraverso il look stravagante, per mezzo dell’autolesionismo, cercano di attirare l’attenzione, alla disperata ricerca di quell’amore che non riescono a trovare in un ambiente che spesso si mostra indifferente nei loro confronti!» (3).

Cosa possiamo concludere? Non urlando disperati: «ai miei tempi!!!», perché il tempo che viviamo, in certa misura, contribuiamo a generarlo, ma, certamente, prendere seri provvedimenti. Come?

Vivendo noi stessi, in prima persona, quei valori che vogliamo trasmettere ai nostri figli. La trasmissione avverrà per contagio. Non dovremo parlare molto. La vita dello spirito passa di anima in anima senza bisogno di molte parole. Certo occorrerà testimoniare con la parola, con la formazione spirituale, con un retto catechismo ortodosso, ma, ricordiamolo: Gesù non ci ha insegnato un codice o una propaganda elettorale, ma è venuto perché avessimo «la vita e la vita in abbondanza»! Viviamola fino in fondo.

Stefano Maria Chiari




1) Da http://roma.repubblica.it/dettaglio/EMERGENZA-DROGACocaina-record-di-consumatoriEcco-i-dati-allarmanti-nel-Lazio/1728074
2) Da http://iltempo.ilsole24ore.com/roma/2009/09/19/1071610-retata_nella_capitale_dell.shtml
3) Da http://www.amicib.org/?p=1574


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