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Haiti: era in corso un’ esercitazione profetica
24 Gennaio 2010
Non è una fortunata coincidenza? Il terremoto devasta Haiti il 13 gennaio; ma dal lunedì precedente, l’11, il SOUTHCOM (il comando Sud del Pentagono, che si occupa dell’America latina) aveva in corso un’esercitazione «basata su uno scenario che comportava l’avvio di soccorsi ad Haiti dopo un uragano». Sicchè quando scoppia il disastro, il SOUTHCOM «decide di passare dalla simulazione al reale» (go live); ed è «in grado di intervenire ad Haiti rapidamente, perchè i sistemi erano già caricati sui bancali a Miami in preparazione dell’esercitazione che è stata cancellata».
Lo ha rivelato in perfetta buona fede un funzionario governativo americano, Jen Demay, il gestore tecnico della Defense Information Systems Agency (DISA). Che cos’è la DISA? Si tratta di un importante ma semi-ignoto ente del Pentagono che, nel suo sito web, si autodefinisce «un’agenzia di supporto al combattimento», che organizza e garantisce le comunicazioni in situazioni belliche, soprattutto attraverso la Rete, per abilitare in ogni condizione «le capacità di comando e controllo», nonchè «ogni missione della coalizione» (http://www.disa.mil/).
Jean Demay, dunque, lunedì si trovava di persona al quartier generale del SOUTHCOM che ha base a Miami, dove doveva collaborare all’esercitazione che simulava un disastro naturale ad Haiti, nel quadro di un progetto chiamato «Transnational Information Sharing Cooperation». Quando con suo gran stupore la simulazione è diventata realtà, Demay è stato in grado di attivare immediatamente un portale Web «con molteplici strumenti di social-networking per aiutare a coordinare gli sforzi» delle centinaia di agenzie di Stato e non-governative che, nel mondo, si stavano mobilitando per i soccorsi. Il portale si chiama «All Partners Access Network», ed è concepito appunto per facilitare «la collaborazione multilaterale tra agenzie federali e non governative».
Attualmente la DISA sta fornendo «10 megabits di capacità satellitare alla Marina, ai Marines e alle unità dell’Air Force impegnate nel soccorso ad Haiti». Tutti i materiali erano pronti sui bancali a Miami e sono stati spediti a Port-au-Prince nel giro di qualche ora.
Jean Demay ha raccontato la cosa al sito Nextgov, che non è un sito cospirazionista, ma un serio sito, semi-ufficiale, che si occupa delle tecnologie a disposizione dei governi (Defense launches online system to coordinate Haiti relief efforts).
Nella disgrazia, è una felice coincidenza. Ma queste coincidenze non sono così rare quanto si potrebbe pensare: come qualche lettore ricorderà, anche l’11 settembre 2001 erano in corso varie esercitazioni aeree - il NORAD, la rete militare dei radar per esempio agiva in base ad uno scenario che prevedeva dirottamenti di aerei da parte di terroristi (NORAD had drills of jets as weapons).
Persino la FEMA, ossia la protezione civile, aveva un’esercitazione programmata a New York, tant’è vero che là nella notte del 10 settembre i suoi containers, camion-ospedale, e tutto un folto personale di pronto soccorso già stazionavano sul molo di Manhattan a due passi dal World Trade Center. Casualmente pronta per l’attentato di Al Qaeda (FEMA was in New York the Night Before 9/11),
La fortunata coincidenza s’è ripetuta a Londra nel tragico 7 luglio 2005, quando quattro terroristi-suicidi islamici (nati e cresciuti in Inghilterra) si fecero saltare coi loro zaini esplosivi in quattro fermate del metrò londinese, seminando strage. Quel giorno un certo Peter Power, ex-poliziotto, direttore di un’agenzia privata di «security», telefonò tutto eccitato alla radio della BBC (Radio 5) e spiegò: proprio stamattina la mia agenzia stava conducendo una esercitazione, basata su uno scenario che comprendeva un attentato multiplo, proprio nelle stazioni del metrò colpite dai veri terroristi. Stavamo conducendo l’esercitazione per conto di un cliente... Peter Power non ne ha mai fatto il nome, anzi dopo quella sua telefonata alla BBC s’è tappato la bocca (1).
Ed ora, un altro tecnico ci racconta che era in corso un’esercitazione militare americana che riguardava Haiti dal giorno prima del terremoto. E i mìlitari americani hanno preso possesso e conducono a modo loro la gestione dell’aeroporto di Port-au-Prince, anzi di tutti gli altri aeroporti haitiani, negando l’atterraggio ai francesi di Médecins sans Frontières, il gruppo umanitario caro a Bernard Kouchner, attuale ministro degli Esteri a Parigi. E un paio di compagnie minerarie canadesi stanno accelerando le loro prospezioni alla ricerca di materie prime, del tutto impetrerrite dalla tragedia, nel momento in cui praticamente ad Haiti non c’è un governo.
Jesse Ventura
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Cosa pensare? Chi scrive ha sempre avuto qualche dubbio sulle più avanzate teorie cospirazioniste, che affermano l’esistenza di un’arma segreta USA capace di provocare i terremoti: non ci sono abbastanza indizi. Jesse Ventura, ex governatore del Minnesota, è uno di quelli che accusano lo HAARP (High Frequency Active Auroral Research Program), l’immenso impianto di antenne che occupano diversi ettari a Gakona in Alaska, e che lanciano 3,6 milioni di watt di micro-onde nel cielo: un apparato di comunicazione per i sottomarini con onde a bassissima frequenza che possono penetrare le profondità oceaniche? Un apparato antimissile? La causa della rottura della jonosfera - lo strato che riflette le onde-radio - che i misteriosi aerei che lasciano le scie chimiche stanno faticosamente ‘curando’ da anni? Un apparato per manipolare il clima? O per controllare le menti?
E’ facile sconfinare nel classico sintomo di quei paranoici che vediamo circolare nelle strade con cartelli che dichiarano: «Il Vaticano ci avvelena con l’onda». Meglio fermarsi prima.
C’è un professore in Venezuela, Vladimir Acosta, molto vicino a Chavez, che ha accusato gli USA di aver provocato il terremoto ad Haiti per stabilire sul Paese un protettorato. Una legale haitiana, Marguerite Laurent, che sostiene questa tesi: la miseria haitiana è stata voluta dagli USA, per mantenere l’isola come una riserva intatta di materiali strategici (e petrolio) sotto casa da sfruttare in futuro, quando diventerà politicamente ed economicamente necessario. Ed ha diffuso la carta delle risorse minerarie dell’isola: rame, idrocarburi, oro, argento, bauxite.
Un’intervista alla Laurent è apparsa su Globalresearch, il sito del professore canadese Michel Chossudowky: Haiti: Bonanza for Foreign Mining Companies
Chossudovwky, persona che conosco e stimo, si domanda se l’operazione americana in Haiti sia «un soccorso o un’invasione»: The Militarization of Emergency Aid to Haiti: Is it a Humanitarian Operation or an Invasion?
William S. Cohen
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E sulla Rete si ripete incessantemente una frase che William S. Cohen, allora segretario alla Difesa degli Stati Uniti, avrebbe pronunciato il 28 aprile 1997 all’università di Georgia-Athens: «... altri si dedicano anche ad un terrorismo ecologico, in quanto possono alterare il clima, innescare terremoti o accendere vulcani a distanza attraverso l’uso di onde elettromagnetiche» (2).
Non so quale credito dare a queste voci. Ma il fatto che fosse in corso l’esercitazione di SOUTHCOM prima del terremoto di Haiti, una di quelle esercitazioni stranamente frequenti nell’imminenza di famosi e tragici attentati «false flag», certo, lascia pensare.
1) Ecco la trascrizione del colloquio di Peter Power con l’intervistatore della BBC Radio 5 il 7 luglio 2005: «POWER: At half past nine this morning we were actually running an exercise for a company of over a thousand people in London based on simultaneous bombs going off precisely at the railway stations where it happened this morning, so I still have the hairs on the back of my neck standing up right now. HOST: To get this quite straight, you were running an exercise to see how you would cope with this and it happened while you were running the exercise? POWER: Precisely, and it was about half past nine this morning, we planned this for a company and for obvious reasons I don't want to reveal their name but they're listening and they'll know it. And we had a room full of crisis managers for the first time they'd met and so within five minutes we made a pretty rapid decision that this is the real one and so we went through the correct drills of activating crisis management procedures to jump from slow time to quick time thinking and so on».
2) Nel 2002 la Duma, il parlamento russo, pubblicò un preoccupato rapporto sullo HAARP, firmato da 90 deputati e presentato al presidente Vladimir Putin: «Gli USA stanno creando nuove armi geofisiche integrali che possono influenzare il mezzo presso-Terra con onde ad alta frequenza...».
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