Caduta libera
stefano maria chiari
11 Marzo 2008
«Commentando i risultati elettorali di ieri, la vittoria di Zapatero in Spagna e la sconfitta di Sarkozy alle amministrative francesi, per Veltroni in Europa spira una nuova aria. ‘Due risultati molto importanti, che se vogliamo sommare a quello che succede negli Stati Uniti dicono che sta spirando un vento nuovo in Europa’»
(1).
Forse deve essere l’aria di Roma, ad ispirare fragranze diverse a quelle del cattolico sentire, la causa dell’ottimismo ostentato dal ex sindaco della città eterna, nel grigiore di questi giorni, ancora orfano dei profumi di primavera. In realtà, se un’evidenza origina dal clamore post-elettorale della «giovane Europa», sempre più massonica ed anticlericale, non è quella di un auspicio di sereno, almeno per i cattolici, ma quello di un tetro orizzonte carico di nubi.
In particolare, allarmante la situazione spagnola; oramai la nazione orgoglio della «riconquista», sta dissolvendo ogni tipo di resistenza interiore di cattolicità: la cattolica Spagna è un lontano ricordo di sognanti vescovati, ma niente di veramente concreto. Il peso della Chiesa nella vita pubblica diviene al massimo incentivo per manifestazioni popolari, tacciate di omofobia, ma scarso incidere nella coscienza delle persone.
La Spagna ha smesso di essere cattolica ed ha cessato il ruolo di strenuo difensore della fede e morale, che sarebbe da attendersi da una nazione di tale e tanta storia di santi. La Spagna, completamente disarmata in mano dei nemici della Chiesa, soffre e paga la propria capacità di non auto-abnegarsi; del tutto in preda all’euforia di incessanti movidas, che scandiscono da anni le settimane di giovani e non solo. L’essere cattolico, in Spagna, è una condizione dissolvente e dissolta, perché, in primo luogo, dimentica delle condizioni basilari e primissime del cristianesimo.
Dal lontano 1982, anno dei noti mondiali di calcio, lo sviluppo economico e turistico del Paese ne hanno facilitato la corruzione dei costumi; ma tale elemento è stato soltanto secondario rispetto alla causa origine di ogni malore: l’abbandono delle difese della cristianità: la preghiera ed il digiuno. L’operazione fu manovra astuta; l’obiettivo era quello di corrompere le giovani generazioni, al fine di avere, un domani, una flaccida schiera di corpo elettorale, menti facilmente condizionabili, schiave del più basso sentire di turpi passioni.
Come si è potuto realizzare ciò? Sostituendo il culto del vero Dio, con quello del cachondeo: l’uomo si sa persegue sempre l’immediata e più comoda (anche se apparente) soddisfazione della felicità personale. In particolare - si può affermare senza timori di smentita - la ricerca sfrenata del divertimento, quasi fine a se stessa, esasperata programmazione di lunghi fine settimana (che partono dal giovedì sera fino a tutto il giorno di domenica) scanditi da lunghissime percorrenze chilometriche, alle quali estenuati giovani spagnoli si sottoponevano (e si sottopongono) con spirito quasi masochista, da una parte all’altra del Paese (da una costa all’altra), per incontrare la marcha più in voga o più attuale o più accattivante, ha disintegrato pienamente ogni barriera di razionalità e di cristianità.
Notti che sostituiscono il giorno (la serata non comincia mai prima dell’una), a ritmo di salse e musica rock, inversione biologica di ogni ordine esistenziale e morale, totale disfacimento degli anticorpi della vera Fede; liquori ed alcolici che sviliscono il corpo e lo spirito, diffuso ed indifferenziato malcostume, abitudine al peccato più corruttivo; venerdì dell’anno, che, lontano dai necessari digiuni ed astinenze, divengono apoteosi di peccato e di sfrenatezza.
La Spagna di Zapatero, contenta di tenersi i diritti delle scimmie e degli invertiti, pervertiti e sadomasi, e di dimenticare quelli del silenzioso urlo nel grembo di una madre incosciente, precipita a picco verso la totale scristianizzazione del suo popolo, preparandosi, suo malgrado, a pagarne in avvenire le più tristi conseguenze.
Resta almeno un monito: non seguirla nel suo totale disfacimento, regalando voti a coalizioni che annoverano tra le proprie fila, personaggi che apertamente odiano la Chiesa.
Stefano Maria Chiari
1) Da
www.ilsole24ore.com/art/SoleOnLine4/SpecialiDossier/2008/elezioni
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