Lettonia, il coming out del ministro nel Paese che non ama i gay
Corriere.it
14 Novembre 2014
Considerando la quantità di stupende fanciulle che vi sono laggiù... è chiaramente una provocazione alla Russia
L'annuncio di Rinkevics a due mesi dall’inizio del Semestre lettone di presidenza Ue. Il Paese ex sovietico maglia nera per la mancanza di leggi a tutela delle persone Glbt
«Sono gay». Edgars Rinkevics, ministro degli Esteri lettone, ha affidato a un tweet il suo coming out. Un annuncio fatto «con orgoglio» in uno dei Paesi più omofobi d'Europa. «Un Paese deve garantire i diritti di tutte le coppie e io combatterò per questo», ha detto Rinkevics, 41 anni. «So che questo significherà una reazione isterica da parte di molti, ma #proudtobegay (orgoglioso di essere gay, ndr)». Dichiarazioni importanti visto che, il primo gennaio, Riga inizierà il suo semestre di presidenza Ue.
Omofobia nei Paesi dell'ex Urss
Ex Paese del blocco sovietico, uno degli ultimi insieme all’Italia che ancora non prevede una legge a tutela dei diritti delle coppie dello stesso sesso, la Lettonia -secondo l'Agenzia per i diritti fondamentali (Fra) - è maglia nera in Europa per la mancanza di leggi a tutela delle persone Glbt. Qui i matrimoni tra persone dello stesso sesso sono proibiti per legge dal 2005 e i Gay pride sono sempre accompagnati da contestazioni e scontri violenti. Nel 2005, durante la prima manifestazione, chi sfilava venne colpito da gas lacrimogeni lanciati da attivisti di estrema destra. L’anno dopo fu anche peggio: alcune persone si riunirono in un chiesa di Riga per una messa a favore dei diritti omosessuali e all’uscita furono aggrediti da contestatori muniti di uova e sacchetti pieni di escrementi. Un odio contro i gay diffuso nell’ex Urss. Russia in primis. Dove, dopo il coming out dell'ad di Apple Tim Cook, la statua di un iPhone alta due metri è stata rimossa dal campus di un'università di San Pietroburgo perché violava la legge contro la propaganda gay in vigore nel Paese.
Verso l'Europride
Ma anche in questa parte d'Europa qualcosa sta iniziando a cambiare. Vale l'esempio della vicina Estonia che, pochi giorni fa, ha approvato una legge sulle unioni civili omosessuali. Non è un caso che il presidente estone, Toomas Hendrik Ilves, venerdì abbia trovato il tempo per elogiare il gesto di Rinkevics: «È un uomo coraggioso e un buon ministro degli Esteri», ha detto. Il prossimo giugno per le strade di Riga sfileranno le bandiere arcobaleno dell'Europride, la giornata internazionale dell'orgoglio omosessuale. La comunità Glbt lettone inizia a vedere sereno.
Fonte > Corriere.it
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