>> Login Sostenitori :              | 
header-1

RSS 2.0
menu-1
La festa dei Rotschild. Kubrick non ha inventato niente
Stampa
  Text size
Ogni tanto risaltano fuori queste vecchie foto, e non finiscono mai di affascinare. Sono le foto di una festa in costume che Marie-Helène de Rotschild (morta nel 1996), moglie del barone Guy de Rotschild, suo cugino e capo della banca Rotschild Frères, tenne nel dicembre 1972 allo Chateau de Ferrières, una delle spettacolari magioni della famiglia, alle porte di Parigi. Era un Ballo Surrealista, come dettava l’invito che era scritto a rovescio (per leggerlo occorreva uno specchio), un divertissement per nulla innocente, anzi rivelatore della ideologia e mentalità della dinastia ebraica e dei suoi «amici». Secondo me non c’è dubbio che Stanley Kubrick si è ispirato a queste poche foto per il suo Eyes Wide Shut.

Marie-Helène de Rotschild
  Marie-Helène de Rotschild
Quella note del 1972, così apparve il Chateu agli ospiti che arrivavano: illuminato in rosso pulsante da potenti proiettori come se stesse avvampando in un incendio. Lo Château de Ferrières è quello in cui Roman Polanski avrebbe girato, quasi trent’anni dopo, le scene finali del suo «La Nona Porta» (un altro film molto istruttivo di questo scrutatore del luciferino), ed è qui che la baronessa Marie-Helene morirà nel ’96, a 68 anni, di cancro. Allora era una vispa quarantenne pseudo-nobile – la tradiva la fisionomia non proprio aristocratica di jewish princess – piena di amici nel mondo del cinema, del potere e dell’alta moda.

Alla festa, la baronessa de Rotschild accolse gli amici così:



Corna di cervo, muso di facocero o maiale, ma voleva essere di vitello: per l’esattezza, l’inventiva jewish baroness chiamò la sua maschera «golden calf baphomet», vitello d’oro-bafometto. Non è che si nascondano, almeno tra gli intimi.

Gli intimi avevano ricevuto l’esclusivo invito riprodotto qua sotto: è scritto a rovescio.



Naturalmente la bardatura impediva di mangiare e bere lo champagne, sicché subito dopo la baronessa si mise in libertà, mantenendo solo le corna dorate



Uno degli ospiti indossava una maschera a molte facce, stile surrealista-picassiano (gliela disegnò Dalì, ospite alla festa).



È il barone Alexis deRedé, vero nome Von Rosenberg-Redé, di una famiglia di banchieri giudei austriaci. Ma le sue ricchezze vere, da dilapidare, gli venivano dal suo amante, Arturo Lopez-Willshaw (1900–62), un miliardario cileno che continuò a vivere con la moglie Patricia a Neuilly ma aveva fatto di Alexis il suo mantenuto quando questi aveva 19 anni. In Eyes Wide Shut si vede una maschera simile, nella misteriosa festa gnostica che finisce in orgia.



Del resto Kubrick girò il film in un’altra residenza Rotschild, le Mentmore Towers in Gran Bretagna.

C’era naturalmente anche Audrey Hepburn, così di casa in questi altissimi ambienti da essere ritenuta ebrea – una piccola ebrea olandese come Anna Frank (ma il padre, inglese, era un simpatizzante del Nazismo). Si presentò con una maschera a forma di gabbia da uccelli.



Non tutti gli ospiti sono altrettanto identificabili, oggi.



Ma sono identificabili le allusioni al peccato:



Ma c’era Salvador Dalì, e non poteva mancare.



La festa era un ballo surrealista, e la natura del Surrealismo fu già segnalata da un critico d’arte allarmatissimo, B. Champigneulle, nel 1939 così: «Il Surrealismo cerca di sfuggire alla vita terrena per giungere non nell’aldilà, ma nell’aldiquà. Esso rifiuta il soprannaturale e ammette apertamente il suo odio di principio contro tutto ciò che può avere un carattere religioso; ha scelto il suo rifugio nel sub-naturale» (Champigneulle, L’inquiétude dans l’art d’aujourdhui, Parigi 1939).

Casuali citazioni dei maestri e teorici del Surrealismo confermano: «Deve cessare lo sfruttamento dell’uomo da parte del presunto Dio di assurda e offensiva memoria» (André Breton, 1944). «Non esiste un ordine rivoluzionario, esistono solo disordine e pazzia» (Paul Eluard, 1926). «… e prima distruggeremo la civiltà che vi è cara» (Aragon, 1926). «Solo la tentazione è divina» (Breton). «L’atto surrealistico più semplice consiste nell’andare in strada con un revolver in mano e sparare a caso sulla folla» (Breton). «Un nuovo vizio è nato proprio ora e un’illusione in più viene data all’uomo: il Surrealismo, figlio della frenesia e dell’oscurità» (Aragon).

Che cosa attraeva nel surrealismo, lo vide il grande giornalista tedesco Friedrich Sieburg: la perversione, «la grande passione della gente fine», «le cui lussuose automobili – ha aggiunto Sedlmayr – sono parcheggiate a schiere davanti alle mostre surrealiste».

Le tavole imbandite della festa erano arredate con bambole smembrate e qualche cranio squarciato, e una simbologia necrofila che, decenni dopo, invaderà le imageries di innumerevoli videoclips.




C’era, e come stupirsene?, il manichino cadaverico sull’altare coperto di rose (allusione alla messa nera che si deve «celebrare» sul corpo di una fanciulla, da un vero sacerdote ordinato, con vere ostie da consacrare e poi scempiare).



La perversione, grande passione della gente fine, si coniuga e converge con un senso più profondo e radicale di morte e potenza. Surrealismo è una rivolta contro la natura e contro Dio, come rivelò Guillaume Apollinaire, che ne formulò la volontà finale di potenza con questa sentenza illuminante: «Troppi pittori adorano ancora le piante, le stelle, l’acqua e l’uomo. È giunto il momento di dimostrare che i padroni siamo noi».

«I padroni siamo noi»

Nathaniel Philip Rothschild
  Nathaniel Philip Rothschild
Nel 2011, Nathaniel Philip Rothschild, il più giovane dei figli di Jacob Rothschild, 4° Barone Rothschild , mise a rumore «la cittadina di Tivat, in Montenegro – scrisse il Corriere –; la gente guarda a bocca aperta. Da ieri c’è un viavai di jet privati, superyacht e auto con vetri scuri. È il party che il multimiliardario Nathaniel Philip Rothschild ha ideato per il fine settimana. Palme importate dall’Uruguay, piscina nera e bianca che si tuffa nell’Adriatico, fiumi di champagne e di vini provenienti dal vigneto di famiglia, deejay, musicisti e le immancabili celebrità del mondo dello spettacolo e del business: da Naomi Campbell al magnate dell’acciaio, Lakshmi Mittal, da Bernard Arnault, presidente di Lvmh, al proprietario della squadra di calcio Chelsea Roman Abramovich (j), al re dell’alluminio, il russo Oleg Deripaska (j). 400, in tutto, gli invitati». Il giovane Rotschild infatti «assieme a un gruppo di superricchi – tra cui Peter Munk, proprietario del più grande gruppo mondiale di miniere d’oro – ha acquistato una ex base militare nella baia di Kotor, tra i porti naturali più suggestivi d’Europa. Ci sta costruendo un villaggio per nababbi, con un albergo da 150 camere, lussuosissimi appartamenti, un campo da golf, un centro conferenze, negozi a bizzeffe e, essenziale, 650 ormeggi per superyacht. Imbarcazioni enormi, come Amedeus, di Arnault, o Queen K, di Deripaska, lunghe anche 150 metri.

«A suo nome ha una fortuna pari a 1,6 miliardi di euro costruita nella City con fondi d’investimento mirati, come Atticus, chiuso nel 2009, e l’ultima avventura, Vallares, centrata sull’industria del gas e del petrolio e creata assieme a Tony Hayward, ex amministratore delegato di BP. Prima del lancio, Rothschild ha tirato su 1,3 miliardi di sterline in soli sette giorni. A detta dei suoi amici – un gruppo che include anche diversi personaggi politici, come l’ex fidatissimo di Tony Blair, Peter Mandelson, nonché l' attuale primo ministro David Cameron e il ministro delle Finanze George Osborne – è un tipo che sa divertirsi».

Di questa festa in Montenegro piena di oligarchi ebrei russi, non sono uscite foto, e non usciranno mai. Ci dovremo contentare di immaginarle, magari rivedendo «La Nona Porta». O ancor meglio, per integrare, «The Ghost».




L'associazione culturale editoriale EFFEDIEFFE, diffida dal copiare su altri siti, blog, forum e mailing list i suddetti contenuti, in ciò affidandosi alle leggi che tutelano il copyright.


 
Nessun commento per questo articolo

Aggiungi commento


La Dittatura Terapeutica
L’unica ed estrema forma di difesa da questo imminente, sottovalutato, tragico pericolo particolarmente grave per l’Italia, è la presa di coscienza
Contra factum non datur argomentum
George Orwell con geniale e profetico intuito, previde l’oscuramento delle coscienze, il tramonto della civiltà, l’impostura e apostasia dalla verità che viviamo, quando scrisse “nel tempo...
Libreria Ritorno al Reale

EFFEDIEFFESHOP.com
La libreria on-line di EFFEDIEFFE: una selezione di oltre 1300 testi, molti introvabili, in linea con lo spirito editoriale che ci contraddistingue.

Servizi online EFFEDIEFFE.com

Archivio EFFEDIEFFE : Cerca nell'archivio
EFFEDIEFFE tutti i nostri articoli dal
2004 in poi.

Lettere alla redazione : Scrivi a
EFFEDIEFFE.com

Iscriviti alla Newsletter : Resta
aggiornato con gli eventi e le novita'
editorali EFFEDIEFFE

Chi Siamo : Per conoscere la nostra missione, la fede e gli ideali che animano il nostro lavoro.



Redazione : Conoscete tutti i collaboratori EFFEDIEFFE.com

Contatta EFFEDIEFFE : Come
raggiungerci e come contattarci
per telefono e email.

RSS : Rimani aggiornato con i nostri Web feeds

effedieffe Il sito www.effedieffe.com.non è un "prodotto editoriale diffuso al pubblico con periodicità regolare e contraddistinto da una testata", come richiede la legge numero 62 del 7 marzo 2001. Gli aggiornamenti vengono effettuati senza alcuna scadenza fissa e/o periodicità