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Gesù avvisò nel 1846 sui pericoli del comunismo
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La devozione al Volto Santo di Nostro Signore risale agli inizi del Cristianesimo. I primi cristiani, che avevano conosciuto e visto con i propri occhi Gesù e avevano ammirato la bellezza e sofferenza del Suo Volto, applicavano a Lui il Salmo 44, 3: «Tu sei il più bello tra i figli dell’uomo, sulle tue labbra è diffusa la grazia, ti ha benedetto Dio per sempre».

Già dal 742, secondo la tradizione, a Lucca si dà il nome di Santo Volto a un Crocifisso in legno intagliato, la cui figura di una meravigliosa bellezza è oggetto particolare della pubblica venerazione. QuestoCrocifisso viene attribuito a Nicodemo che fu discepolo del Divin Maestro e che con Giuseppe d’Arimatea lo calò dalla Croce dopo la Sua morte e gli rese gli onori della sepoltura.

Svanito poi il timore dell’idolatria,
il Concilio di Nicea nel 787 giustificò solennemente il culto delle sacre immagini; da quel tempo si afferma il culto del Sacro Volto di Cristo e se ne dilata e approfondisce la devozione per tutta la Cristianità, che si è espressa anche con l’erezione di decine di santuari e con la fondazione di congregazioni religiose che portano questo nome.

Sono almeno più di mille e duecento anni, pertanto, che si onora il Santo Volto. Ma nel 1800, quando si profilava un nuovo pericolo per il popolo cristiano e quindi per l’uomo, nostro Signore stesso volle dare un significato nuovo a questo culto.

La serva di Dio Suor Marie de Saint-Pierre de la Sainte Famille (1816-1848) già nell’adolescenza aveva provato più volte i favori della Grazia divina. Ma nel Carmelo di Tours iniziò a ricevere parole interiori e comunicazioni celesti dal Signore Gesù, che per obbedienza alla superiora mise per iscritto nella sua autobiografia e nelle tante lettere che scrisse alla Madre Priora. Queste comunicazioni sono state pubblicate in volume (1), ricevendo diversi imprimatur, tra cui ricordiamo quelli dell’arcivescovo di Tours nel 1879, 1881 e 1884.

Pertanto i messaggi ricevuti da suor Marie de Saint-Pierre sono stati riconosciuti ufficialmente dalla Chiesa, tant’è vero che hanno dato origine, attraverso un altro servo di Dio Leon Dupont, ad un’arciconfraternita «in honorem et sub titolo Sacri Vul-tus Domini Nostri Iesu Christi», che ebbe il riconoscimento da papa Leone XIII nel 1885 con il breve pontificio «Tam pro Gallia quam ubique».

Messaggi riconosciuti ma per una serie di circostanze conosciuti poco e oserei dire non conosciuti bene. Il motivo lo spiega bene l’abbé Janvier, curatore della pubblicazione della vita della suora.

Alla morte di suor Marie de Saint-Pierre, i suoi scritti – autobiografia e lettere – furono tutti consegnati all’autorità diocesana, che doveva esprimere il suo giudizio su di essi. Molti messaggi celesti riguardavano la Francia, testualmente nominata, e implicitamente questioni politiche del momento. Siamo nel 1848, quando in Europa e specialmente in Italia e Francia si susseguivano movimenti rivoluzionari ed attentati politici e a Londra veniva pubblicato il Manifesto del partito comunista. L’arcivescovo di Tours, Monsignor Merlot, cui spettava la decisione sugli scritti della serva di Dio «timido per carattere e d’una prudenza giudicata persino eccessiva nei suoi rapporti con l’autorità civile ebbe timore di mettersi in evidenza lasciando uscire fuori sotto il proprio nome profezie di sventure e di pubbliche punizioni» (2).

(L’atteggiamento prudente di monsignor Merlot in effetti almeno su questa terra fu premiato: infatti nel 1857 fu nominato Arcivescovo diParigi).

L’Arcivescovo pur professando personalmente la più alta stima per le virtù e la santità di vita della carmelitana, decise di vietarne la diffusione degli scritti. Dichiarò però che, se delle circostanze favorevoli fossero sopravvenute a richiamare l’attenzione sulla Saint-Pierre, egli stesso o i suoi successori avrebbero potuto rivedere il giudizio sugli scritti.

Le circostanze favorevoli si presentarono quando, quale terzo successore di monsignor Merlot, fu scelto l’arcivescovo Charles Théodore Colet , il quale nominato il 21 dicembre 1874 già nei primi anni del suo episcopato permise alle Carmelitane di rompere i sigilli che custodivano gli scritti e dopo un nuovo esame autorizzò gli studiosi a prendere visione delle carte e dal 1879 in poi a pubblicarle.

Pubblicazioni che confermarono ed incoraggiarono la devozione al Volto Santo con la rivelazione delle preghiere richieste da Nostro Signore Gesù Cristo (3) e delle promesse (4) ad esse connesse. Promesse che furono confermate successivamente anche con le rivelazioni fatte nel 1930 a suor Maria Pierina De Micheli.

Così scriveva suor Marie:

«… È espressa volontà di Dio che questa devozione sia stabilita in ogni diocesi, che sia propagata con grande zelo, dandone ampia divulgazione e darà seguito ad un breve apostolico che non perirà mai». (5)

«… Questa devozione è nata con il duplice scopo di chiedere la remissione della bestemmia e la remissione per la profanazione della domenica e dei giorni di precetto, i due peccati principali che nei nostri tempi provocano l’ira di Dio».

Suor Maria aggiunse: «Mi fece capire che questo terribile peccato ferisce il Suo Divin Cuore più di tutti gli altri peccati e mi ha mostrato come con la blasfemia il peccatore lo maledice in Volto, Lo attacca pubblicamente, annulla la Sua Redenzione e pronuncia la sua propria sentenza e condanna. Il Salvatore mi fece capire che la Sua Giustizia era molto irritata contro l’umanità per i suoi peccati,in particolar modo per quelli che oltraggiano direttamente la Maestà di Dio, ovvero il comunismo, l’ateismo, la bestemmia e la profanazione della Domenica e dei Giorni di precetto. Egli disse: «I Giudei mi crocifissero il Venerdì, i cristiani mi crocifiggono la domenica». (2 dicembre 1847)

Nostro Signore Gesù Cristo ha chiesto questa devozione per riparare tutti i peccati che offendono direttamente la Sua Maestà Divina e cioè la profanazione della Domenica e dei giorni di precetto, la bestemmia e il comunismo (nominato testualmente più volte); invece le confraternite e le associazioni e perfino le congregazioni religiose, che si ispirano al culto del Volto Santo, tutto operano ma la riparazione per il comunismo non la menzionano nemmeno.

Il volume dell’abate Pierre Javier richiama più volte il comunismo e addirittura dedica un intero capitolo alle comunicazioni celesti date a suor Marie, aventi per argomento il comunismo.

Per darne un idea riportiamo quello che la suora scrisse il 29 marzo 1847:

«Nostro Signore mi ha incaricato di una nuova missione… Mi ha comandato di fare la guerra ai comunisti, che Egli mi ha dichiarato essere i nemici della Chiesa e del suo Cristo, facendomi intendere che questi leoncini erano, per la gran parte, nati nella Chiesa, di cui però si dichiaravano i crudeli nemici».

Poi ha aggiunto:

«Vi ho detto che vi tenevo nelle mie mani come una freccia. Ora voglio indirizzare la freccia sui miei nemici. Io vi do, per combattere, le armi della mia passione: la mia croce, di cui essi sono nemici, e gli altri strumenti della mia Passione».

Andate contro di loro con la semplicità di un bambino ed il coraggio di un soldato coraggioso. Ricevete per questa missione la benedizione del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo.

«Così ho pregato la Vergine di essere la custode di queste armi divine, che mi ha dato il suo Figlio prediletto… “Signore – dissi – formate le mie mani alla battaglia e insegnatemi a servirmi dei Vostri strumenti”. Lui mi corresse: “Le armi dei miei nemici danno morte, ma le mie danno vita”».

«Questa è la preghiera che recito spesso in questo senso: “Padre eterno, vi offro, contro il campo dei vostri nemici, la croce del Signore nostro Gesù Cristo e tutti gli strumenti della sua Santa Passione, affinché mettiate divisione tra di loro, perché, come ha detto il vostro amato Figlio, ogni regno diviso in sé stesso non può reggersi».

Per animare a questa battaglia mistica, il Salvatore ha rivelato alla sua serva i disegni dei settari e i loro princìpi anti-cristiani. Giovedì Santo, 1° aprile le disse:

«Il soldato che conosce i motivi della guerra, a cui è chiamato, e che conosce l’ingiuria fatta al suo principe, s’arma di coraggio per vendicare questo insulto. Ebbene! Figlia mia, è questa società di comunisti che mi hanno strappato dai miei tabernacoli e profanano i miei santuari , hanno messo le mani sull’Unto del Signore, ma non riusciranno nei loro disegni. Non hanno forse commesso il peccato di Giuda? Mi hanno venduto per soldi! Questa conoscenza non deve essere sterile perché io ve la do per incoraggiarvi al combattimento; agite con spirito di semplicità, perché se volete pensare troppo, non sarete più uno strumento adatto nelle mie mani. Invece pensate alla gloria che la corte celeste mi renderà per aver combattuto tali nemici con uno strumento così debole».

«Ecco, grosso modo, mia Reverenda Madre, ciò che il Signore mi ha dato di comprendere ieri e quest’ oggi, giorno notevole. È infatti in questo giorno di Giovedì Santo, che ha istituito il Sacramento ineffabile dove dovrebbe essere esposto, per essere insultato e dissacrato dai suoi nemici».

Il capitolo 17 poi è completamente dedicato alle comunicazioni sui comunisti, date da Gesù a suor Marie. Questo, a mia conoscenza, è il primo e più esplicito messaggio celeste sul comunismo: Gesù dice espressamente che è un messaggio che non deve rimanere sterile e che viene dato per animare ed incoraggiare la resistenza e la «guerra» contro i comunisti, crudeli nemici della Chiesa e di Gesù Cristo. Cosa avrebbe dovuto dire di più?! È sensato trascurare e non avvalersi di un aiuto del genere?

Una rivelazione così importante è stata prima archiviata per trent’anni, quando forse sarebbe stato essenziale conoscerla. Dopo non è andata molto meglio: è vero che è stata approvata e pubblicata e subito conosciuta nel mondo[6] ma si è tenuto conto solo di una parte del messaggio. La rivelazione che avrebbe potuto infastidire il potere civile è stata tenuta in non cale.

E intanto «l’enorme Drago rosso (comunismo) è riuscito in questi anni a conquistare l’umanità con l’errore dell’ateismo teorico o pratico, che ha ormai sedotto tutte le nazioni della terra. Si è riusciti così a costruire una nuova civiltà senza Dio, materialista, egoista, edonista, arida e fredda, che porta in sé i germi della corruzione della morte». (Messaggio 404 - 14 maggio 1989 a don Stefano Gobbi)

Alfonso Marzocco





1) Vie de la Soeur Saint-Pierre carmélite de Tours (2e édition augmentée des prières et exercices de réparation de la Soeur Saint-Pierre) / écrite par elle-même ; mise en ordre et complétée à l'aide de ses lettres et des annales de son monastère par M. l'abbé Janvier,... 1884 oratoire de la Sainte Face (Tours) http://gallica.bnf.fr/ark:/12148/bpt6k6481609g/
2) Ibidem. prefazione
3) La preghiera più conosciuta è quella della “Freccia d’oro”:

Sia sempre lodato, benedetto,

amato, adorato, e glorificato, il santissimo, il sacratissimo, l’adorabilissimo,

l’incomprensibile ed inesprimibile Nome di Dio in cielo, sulla terra e sotto terra, da tutte le

creature di Dio, per il Sacro Cuore di Nostro Signore Gesù Cristo nel Santissimo

Sacramento dell’Altare. Amen.

4) NOVE PROMESSE DI NOSTRO SIGNORE GESU’ CRISTO

A suor Marie de Saint-Pierre, suora carmelitana di Tours, in Francia, per quanti onorano il Suo

Sacro Volto.

1- Per l’offerta del mio Santo Volto al mio Eterno Padre, nulla sarà rifiutato, otterrete la conversione di molti peccatori.

2- Con il mio Sacro Volto opererete prodigi, placherete l’ira di Dio e farete scendere la misericordia sui peccatori.

3- Tutti coloro che onoreranno il Mio Volto in spirito di riparazione svolgeranno il compito della pia Veronica.

4- In base all’attenzione che avrete nel riparare il mio Sacro Volto, sfigurato dai bestemmiatori, allo stesso modo io avrò cura delle loro anime sfigurate dal peccato. Il Mio Volto è il Sigillo della Divinità che ha il pregio di riprodurre nelle anime l’immagine di Dio.

5- Tutti coloro che difenderanno con le parole, con preghiere e con la scrittura la Mia causa nell’Opera di Riparazione, in particolare i miei sacerdoti, li difenderò davanti al Padre mio, e darò loro il mio Regno.

6 - Come in un regno loro possono procurarsi tutto ciò che desiderano con una moneta con l’effige del Re, così nel Regno dei Cieli avranno tutto ciò che desiderano con la preziosa moneta del Mio Sacro Volto.

7- Coloro che sulla terra contempleranno le ferite del Mio Volto lo ammireranno in Cielo radioso e pieno di gloria.

8- Essi riceveranno nelle loro anime un’irradiazione luminosa e costante della mia Divinità e, a somiglianza con il Mio Volto, brilleranno di uno splendore particolare in Cielo.

9- Li difenderò, li proteggerò e assicurerò loro la Perseveranza Finale.

5) Invero nel 1885 Papa Leone XIII pubblicò il Breve “Tam pro Gallia quam ubique”, già citato.

6) Ci sono state subito le traduzioni in italiano ed in inglese.



 
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