Nel giugno del 2021 si terrà – “Deo permittente”, poiché non si fanno “i conti senza l’Oste” – ad Astana (Capitale del Kazakistan) il “Settimo Forum Interreligioso”, cui parteciperà anche papa Bergoglio assieme al XVI Patriarca russo scismatico/ortodosso Kirill I.
Il fatto
Questo “Forum di Astana 2021”, ossia il “Tempio Universale Giudaico/Massonico” è – nell’ordine “spirituale” (o meglio, “preternaturale”) – qualcosa di analogo al “Forum del Nuovo Ordine Mondiale di Davos 2020”, cioè la “Repubblica Universale” – nell’ordine temporale – capitanata da Klaus Schwab, il “Grande Architetto del Gran Reset politico/economico dell’Universo”.
Perciò, anche solo da questa accoppiata e successione cronologica: Davos/Astana; si evince la somma importanza e la pericolosità del “Forum di Astana 2021” assieme a quello di “Davos 2020”.
Infatti, da essi dovrebbe uscire, secondo i piani della “setta della vendetta”, un “Nuovo Ordine Mondiale” sia per quanto riguarda il temporale (come già stiamo sperimentando) sia per quanto riguarda lo “spirituale” (come abbiamo iniziato a sperimentare con il “Pachamama in Vaticano” del 2019 e come sperimenteremo con il “Satanismo astanico”).
Astana è non solo la capitale del Kazakistan, ma è considerata anche la Capitale del “Nuovo Ordine Mondiale Interreligioso” come Davos in Svizzera è una delle Capitali del “Nuovo Ordine Mondiale Internazionale” assieme alle località che ospitano le riunioni fatte alle terme di Mont Pelerin (sempre in Svizzera) oppure nei vari club o hotel della Trilateral, del Bilderberg, del CFR, del Club di Roma; insomma, un po’ qui e un po’ là, tanto per restare “trasversali” a tutte le “entità” di questo mondo.
La peculiarità di questa città, il cui solo nome è già di per sé sinistro (“Astana” è l’anagramma di “Satana”), è quella di essere una sorta di “Nuova Torre di Babele” (Gen., XI, 1-9).
La città di Astana, conta circa 700 mila abitanti ed è stata progettata dall’Architetto britannico Norman Foster, nato nel 1936, addottoratosi nella Yale University e premiato nel 1987 con l’emblema del “Compasso d’oro”.
In kazako, Astana, significa “luogo, dove si decide”; si decide? cosa? È semplice: il futuro dell’umanità, sempre senza fare i “conti con l’Oste”, che “se non paga il sabato, paga immancabilmente la domenica”. Inoltre, in questa città si trovano degli edifici la cui architettura è non solo tipicamente esoterica e massonica, ma persino luciferiana; come ad esempio…
Il “Palazzo della Pace e della Concordia”, che dovrebbe unificare, massonicamente, tutte le Religioni accomunando l’unica vera a quelle false.
Questo “Palazzo”, lungo 62 metri e altrettanto largo, è stato costruito (con una simbologia tipicamente massonica) a forma di piramide totalmente di vetro, sovrastata da un occhio (altro simbolo massonico), che scruta e vede tutto, prendendosi luciferianamente per Dio.
In esso, che è anche il “Palazzo del Presidente del Kazakistan”, Nazarbaief, si svolgerà il “Congresso Interreligioso del 2021” (sempre “Deo permittente”, il quale “lascia fare ma non strafare”). Inoltre questa piramide enorme è divisa in tre parti, secondo una tipica simbologia massonica.
Nella prima parte, che è quella inferiore, ossia la base della piramide, vi è il “Teatro”, che rappresenta l’elemento profano o ludico dei “circenses”, ossia del volgo dei non-iniziati; essa è quasi totalmente sprofondata nell’oscurità, poiché i non-iniziati non vedono e non conoscono quasi nulla; ma nel soffitto, ossia per coloro i quali sono pronti ad ascendere al grado superiore, è raffigurato un sole, che illumina coloro che sono disposti ad accedere al grado degli “Illuminati”.
Poi, nella seconda parte della piramide, si trova la “Sala per i Religiosi”, in cui vi è una luce più diffusa e il sole si trova al centro del tavolo sito nel bel mezzo della sala e non, più scomodamente o difficilmente raggiungibile, sul soffitto come al primo piano.
Infine, nella terza parte o in cima alla piramide vi è la “Sala degli Illuminati”, essa è tutta tonda (la rotondità è simbolo di perfezione e di “divinità”), essa è – tutt’intera – un’enorme finestra continua, totalmente di vetro e luminosissima.
Non può sfuggire il significato di questa tripartizione tipicamente massonica, gioachimita ed hegeliana, secondo cui i Profeti, i Filosofi, gli Iniziati, i Padroni di questo mondo o gli Gnostici, vedono e controllano tutto come l’occhio della piramide, godendo di una conoscenza o luce superiore a quella dei Religiosi, sotto i quali, infine, vi sono gli “schiavi”, ossia i profani, i non-iniziati, che vivono nell’oscurità del divertimento e della distrazione del Teatro.
Dulcis in fundo, davanti alla piramide o Palazzo presidenziale si trovano, a destra e a sinistra, “due Colonne d’oro”, come nel Tempio di Salomone, che dovrà essere ricostruito dalla Massoneria, essendo stato distrutto in maniera definitiva e non più ricostruito nel 70 dopo Cristo da Roma.
Nella parte destra sta la “Colonna J” (dal nome del Sommo Sacerdote Joakim, che significa Solidità, il quale presiedette – attorno all’anno mille avanti Cristo – alla consacrazione del Tempio assieme al Re Salomone e all’Architetto Hiram); mentre nella parte sinistra sta la “Colonna B” (dal confratello di Joakim, Boaz, che significa Forza; cfr. I Re, VII, 15; Rut, III, 1).
In mezzo tra queste due Colonne sta il Palazzo o piramide del Presidente kazako, Nursultan Nazarbaief, che pretende di essere adorato come una divinità, proprio come fa il diavolo.
Tutto ciò non può non farci pensare al tentativo di costruire la “Torre di Babele” (Gen., XI, 1-9), ossia al tentativo di unificare tutte le Religioni e tutti i popoli sotto pochi Illuminati.
Gli opinionisti hanno spiegato che ad Astana si terrà un Congresso che supererebbe – in pan /ecumenismo - persino le “Giornate Interreligiose di Assisi”, inaugurate da Giovanni Paolo II nel 1986 a da allora ripetutesi ogni dieci anni anche sotto Benedetto XVI nel 2006 e (ça va sans dire …) sotto Francesco nel 2016.
Infatti, il carattere di Astana è esplicitamente esoterico e infero, in sé e per sé; invece, quello di Assisi lo era solo implicitamente, ossia non era contenuto nella città in se stessa (che significa “Ascesi” ed è tutto il contrario di “Astana/Satana”), ma soltanto nella finalità delle “Giornate Interreligiose”, che tende a equiparare tutte le Religioni, come se fossero tutte vere, tutte volute da Dio e tutte divinamente istituite, proprio come ha detto chiaramente e, apertis verbis, papa Bergoglio ad Abu Dhabi (negli Emirati Arabi), il 4 febbraio 2019, nella sua Dichiarazione congiunta stilata assieme al Grand’ Imam di Al-Azhàr, Ahmad Al-Tayèb, sulla “Fratellanza umana per la Pace mondiale e la convivenza comune”.
Infatti, non solo ad Astana vi sarà un messaggio ricco di esoterismo molto più esplicitamente marcato ed evidente di quanto avvenne durante le giornate di “preghiera” interreligiosa ad Assisi e persino (sotto un certo rapporto), per quanto riguarda il culto idolatrico del Pachamama, al Vaticano; ma addirittura si assisterà persino a una sorta di “divinizzazione” esplicita del Satanismo, da parte del… Papa; ossia, il Vicario di Cristo, che è il Nemico per eccellenza del demonio… questo è veramente un mondo sottosopra. Negarlo, significherebbe negare i fatti, la realtà e l’evidenza. In molte chiese Novus Ordo Missae si cominciano a vedere le statue di San Michele o di San Giorgio che hanno soltanto la lancia in mano, che non schiacciano più Lucifero o il Dragone, i quali sono stati tolti da sotto i loro talloni; forse – Dio non voglia, ma con Bergoglio ci si può aspettare di tutto – tra poco, nell’era post/Covid, post/ Pachamama e post/Astana ci toccherà vedere quel che vide nel 1920 padre Kolbe a Roma in Piazza San Pietro: Lucifero che schiaccia San Michele Arcangelo.
Qualcuno ha fatto notare giustamente che l’atto, compiuto in Vaticano nell’autunno del 2019, dell’ adorazione di un idolo quale il Pachamama, non solo incensato come fosse una “divinità” dal Papa e dai Cardinali, ma persino “intronizzato” dai medesimi (quale “Neo/Bafometto del Nuovo Ordine Mondiale”) sullo altare della Confessione nella Basilica di San Pietro – sotto il quale riposano le ossa del primo Papa – in un certo senso (data la sacralità del luogo) ha una gravità estrema, che forse non sarebbe sorpassata neppure dal “Congresso Massonico di Astana”.
Certamente, tutto ciò ha un fondamento di verità; infatti, la profanazione della Basilica e del Sepolcro di San Pietro, compiuta dal suo successore sulla Cattedra Romana, è immensamente grave. Tuttavia, nell’«abominio della desolazione» (Dan., IX, 27) della Basilica vaticana (autunno 2019) mancava il carattere esplicitamente satanico che si troverà (“Deo permittente”, perché “il diavolo fa le pentole, ma non i coperchi”) esplicitamente ad Astana (estate 2021).
Quindi, si può dire che, se il Pachamama, per la santità del luogo profanato, riveste indubbiamente una gravità eccezionale; Astana la possiede, forse anche di più, per la diabolicità della città in cui l’avvenimento si terrà.
Comunque, Satana ad Astana e il Pachamama in Vaticano stanno in correlazione come atto e potenza, poiché il culto satanolatrico in Astana è il perfezionamento in pejus dell’abominio del Pachamama in Vaticano, aggiungendo a esso la evocazione esplicita di Satana, che nell’autunno del 2019 non era ancora stata fatta, come invece molto probabilmente avverrà nel giugno del 2021… “Ecxpectans, ecxpectavi…”.
Tuttavia, non sarebbe corretto ascrivere tutta la responsabilità e la colpevolezza dell’«abominazione» di Astana nel prossimo venturo giugno del 2021 al solo Bergoglio. Infatti; ben dodici anni prima di lui, nel 2009, Benedetto XVI inviò come suo rappresentante al “Congresso Interreligioso di Astana” di quell’anno, il cardinal Jean-Louis Tauran († 5 luglio 2018), Presidente del “Pontificio Consiglio per il Dialogo Interreligioso”.
Nel 2018 l’Arcivescovo titolare di Astana, Thomas Peta, ha partecipato assieme al Vescovo Ausiliare di Astana, nonché Segretario della “Conferenza Episcopale Kazaka”, monsignor Athanasius Schneider, al Congresso Interreligioso di Astana.
Quest’ultimo ha pure firmato, il 20 novembre 2019, un Documento della “Conferenza Episcopale Kazaka” a favore del “Congresso delle Confessioni Religiose Cristiane Tradizionali”, ossia il Cattolicesimo, l’Ortodossia scismatica e il Luteranesimo.
Infine, Monsignor Schneider, nato il 7 aprile del 1961 a Tokmok in Kirghizistan, da genitori di origini tedesche, ha partecipato – il 13 gennaio del 2020 – all’«Incontro Ecumenico tra le Confessioni Cristiane Tradizionali».
Tuttavia, il Vescovo Schneider ha assunto recentemente delle posizioni assai critiche nei confronti del pan/ecumenismo e si attende di vedere la sua reazione al Settimo Forum di Astana del giugno 2021.
Conclusione
Occorrerà seguire e studiare molto attentamente tale fenomeno preternaturale; inoltre, sarebbe opportuno che i giornalisti della informazione alternativa (Mazzucco, Messora, Toscano…) potessero andare in loco, dopo i debiti esorcismi, a osservare da vicino e a riprendere per il pubblico quei tristissimi avvenimenti – che altrimenti ci verrebbero occultati almeno in parte – i quali segneranno assieme all’adorazione del Pachamama un’accelerazione della corsa folle che il mondo moderno e post/moderno sta compiendo, a passi da gigante, verso il regno dell’Anticristo finale (II Tess., II, 3-12).
Carolus