19 Gennaio 2009

Caro Direttore,

non c'è speranza. Almeno in Italia. Abbiamo dei ritardi culturali (uso eufemismi ed edulcorazione per descrivere questo stato di totale viltà, menzogna e indifferenza morale), che forse, dico forse, fra 50 anni (quando Israele cadrà) ci rimetteremo in riga. Lo so che si tratta sempre del "Corriere del Miele al Neocon", ma leggere queste righe che le scriverò ora, è davvero disarmante in una ipotetica replica. Ecco negli ultimi giorni, nelle pagine di "Cultura", cosa scrive il nostro(??) principale quotidiano:

"Israele rispetta ogni vita umana, di qualsiasi etnia o religione essi appartengano, questa è la sua forza morale, la sua vera forza."     "Chi ama davvero Israele, non lo ama odiando i suoi molti nemici, e non è mai pronto a giustificare tutti i suoi errori. Chi ama Israele, lo ama per le sue lezioni di democrazia, nonostante viva nell'emergenza,  si senta un paese assediato, e in questi giorni sia impegnato nell'ennesima guerra. ISRAELE AMA SAPERSI GUARDARE CORAGGIOSAMENTE DENTRO, E  METTERSI SEMPRE IN DISCUSSIONE. AMA PENETRARE I SUOI DUBBI, LE SUE SOFFERENZE, E LA SUA DETERMINAZIONE, E NON ABBANDONA MAI LE ARMI DELLA CRITICA, E SOPRATTUTTO QUELLE DELL'AUTOCRITICA, grazie alle sue migliori forze."

No comment.

Con stima ed ammirazione totale,
 
Copro


Ci sono molti modi di mentire. Quello che lei cita dal Corriere – così arrogantamente smentito dalla realtà che abbiamo sott’occhio – è del tipo più odioso, perchè il suo scopo è di umilarci tutti, di sputarci addosso. I gestori di questo potere ci stanno dicendo: lo sappiamo che questa è troppo grossa, che non la bevete; ma la dovete bere lo stesso, perchè lo diciamo “noi”. Nella mia esperienza, ricordo che la menzogna di questo genere era tipica degli anni staliniani, dei giornali e dei media di allora. Non dico una protesta o una parola di critica, ma solo una minima espressione di scetticismo sul volto, involontaria, poteva portare nei sotterranei della Ghepeù. Bisognava mentire in casa, davanti ai figli; bisognava mentire a se stessi. E’ questo il potere di lorsignori, lei sa chi intendo. Vogliono essere padroni delle anime stesse.

Maurizio Blondet