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> Venerdì 16 Gennaio 2009
1033 (e passa) Requiem
Caro Direttore,

una mia amica torinese, a sua volta intima della consorte del noto terroristologo e sociologo delle religioni Introvigne, mi manda - avendo il mio indirizzo nella sua la sua mailing list - la seguente comunicazione:


Ricevo dalla cara Silvia Introvigne e inoltro.
Magari anche tra chi non simpatizza per Alleanza Cattolica c’è chi è interessato, data l’attualità del tema: “La prossima settimana, lunedì 19 gennaio, alle ore 21, in occasione dell’incontro settimanale di Alleanza Cattolica, dedicheremo la riunione ad affrontare l’attualissimo tema ‘Hamas: matrici ideologiche e strategie militari’. Interverranno mio marito (che alla formazione di Hamas ha dedicato un libro poco tempo fa) e Valter Maccantelli attento studioso di metodologie militari del Medio Oriente. Dato il tema particolare mi permetto di estendere l’invito a partecipare agli amici che credo possano essere interessati precisando che, trattandosi di riunione di Alleanza Cattolica, inizierà con un momento di preghiera. La riunione si terrà a Torino, in via Giusti 2.
Un abbraccio, in JetM, Silvia”

All’ignara mittente invio la seguente risposta:

Cara…, per quanto riguarda la preghiera, suggerirei 1033 Requiem (uno per ogni palestinese ucciso) e l’Esorcismo di Leone XIII contro l’Anticristo sionista, di cui il marito della “cara Silvia” è servo devoto, come del resto da lui stesso ammesso in quarta di copertina del suo libello.
Si aggiungano altri 11 Requiem per i 3 giornalisti, i 6 medici e i 2 operatori ONU stranieri assassinati e altri 13 per gli aggressori giudei uccisi, soldati o coloni (magari immigrati russi o falashà) resi belve dai loro governanti macellai e da un’ideologia satanica e razzista.

Buona serata.

Siro


 
> Venerdì 16 Gennaio 2009
Su Radio Maria alcuni retroscena
Carissimo Direttore,

sono r. ma non vorrei far apparire il mio nome. Le scrivo , perchè avendo da poco visto il suo sito, ma le assicuro che mi abbonerò quanto prima, ho notato, che lei ha scritto, sul fenomeno da baraccone che si chiama medjugorje.
Sono contenta, perchè anch'io, non vedo l'ora che qualcuno dall'alto, fermi questo schifo.
Poi sono contenta che abbia capito e inquadrato il figuro del p. fanzaga. Sa perchè? perchè dopo averlo ascoltato per anni e dopo essere andata in quel posto della Bosnia, mi sono resa conto, dell'imbroglio, dei soldi che circolano, della falsità e mi creda ne ho piene le tasche, di quel tipo di spiritualità, fanatica, insulsa e rituale.
Si mi sembra rituale, proprio come i riti pagani, che però usa i nostri Sacramenti.
Frequento anche il sito di Corvaglia, sotto un pseudonimo, e mi sono state tanto di aiuto, certe informazioni, lette tramite certi siti che difendono la nostra Tradizione Cattolica.
Anzi dirò di più ho conosciuto, alcuni Sacerdoti, della Comunità di S. Pio X, e le assicuro che ne sono stata edificata.
Altro che scomunicati. Scomunicati sono invece chi li denigra e li offende anche chi cmq li ha scomunicati!
Poi un'altra cosa, fa bene a criticare quel figuro del Fanzaga, anche perchè costui, mica è tenero con chi osa contraddirlo! Sacerdote? no solo affarista, infatti, si sta costruendo la sua nuova sede, da 4 milioni di euro, pensi che nel sito di quella radio lì, c'è anche il modulo, per eventualmente fare testamento in favore della radio!
Non aggiungo altro, altrimenti mi arrabbio....

Complimenti a Daniele Arai, a Domenico Savino e naturalmente a Lei.
se lo vorrà le scriverò ancora, grazie di nuovo e scusi dello sfogo!

Cordialmente

R.


Beh, son tutte cose che non sapevo.
Sono impressionato: c’entra Mammona, come sempre.
Pregiamo per lo sviato prete.

Maurizio Blondet




 
> Venerdì 16 Gennaio 2009
Scuola e shoah
Egregio Direttore,

le scrivo perché sono veramente sconcertato dalla situazione che ho recentemente appreso da mia figlia che frequenta la 3 media in una scuola statale di un paese dell’hinterland di Bologna.
Come penso che lei sappia, è previsto nei programmi di storia (o perlomeno è raccomandato….ritengo) di istruire opportunamente gli studenti sulla shoah. Ebbene, ho notato che negli ultimi 2 mesi (dico 2 mesi) mia figlia era sempre impegnata, in storia,  in ricerche sulla shoah. Incuriosito le ho chiesto cos’è stata la shoah e in che periodo storico si situava. Lei mi ha spiegato candidamente che la shoah “è stata la seconda guerra mondiale” e che avevano anche ospitato a scuola alcuni deportati sopravvissuti dai campi di concentramento che avevano loro raccontato la storia vissuta; inoltre il mese prossimo assisteranno ad una piece teatrale sull’argomento. A questo punto ho provato a spiegarle la differenza tra la seconda guerra mondiale e la shoah, ma ho avuto l’impressione che l’”imprinting” dato a scuola fosse ormai indelebile.
Tra l’altro ho scoperto che per spiegare la shoah, in questi due mesi sono state sacrificate tutte le lezioni di storia. In pratica si è partiti ad inizio anno dal post rivoluzione francese  per giungere, a gennaio, al congresso di Vienna; 2 mesi per fare il direttorio (che peraltro mia figlia non sa nemmeno cosa sia) e l’impero/Napoleone. Le sembra normale tutto cio? E’ normale che i programmi della scuola pubblica utilizzino 2 mesi di tempo per spiegare la shoah, con tanto di incontri coi sopravvissuti, spettacoli teatrali e quant’altro necessario ( qui non si bada a spese….) saltando tutto il resto della storia? Pare proprio che la shoah sia la imprescindibile ed improrogabile verità da apprendere a scapito di tutto il resto. E’ normale secondo lei che una ragazzina debba studiare 2 mesi sulla shoah e sappia a malapena chi è Napoleone?   
Godiamo addirittura del diritto di fare esonerare i nostri figli dall’ora di religione, possibile che non li possiamo far esonerare dall’ ora di shoah?
Mi dia una mano a convincere mia figlia che nella storia ci sono state altre cose oltre alla shoah!

La ringrazio di cuore.

Vincenzo


Sono cose normali, in una dittatura totalitaria.
Veda di trovare altri gentiori perplessi.

Maurizio Blondet



 
> Venerdì 16 Gennaio 2009
Soluzione al problema palestinese!
Caro direttore,

premetto che non sono antisemita (sono sposato ad una donna di religione ebraica). Il credo religioso non c’entra con quello che voglio scrivere.
La mia soluzione al problema palestinese è molto semplice. A Las Vegas hanno costruito tutto: una replica di Venezia, una delle Piramidi ecc ecc… Non credo sia un problema creare una replica della città di Gerusalemme e del muro del pianto e creare lì uno stato d’Israele. Il Know how per bonificare il deserto ormai ce l’hanno quindi in pochi anni creerebbero un habitat simile a quello a cui sono abituati. I finanziamenti non sarebbero un problema considerato il totale azzeramento di spese di guerra. Essendo totalmente filo-americani non credo avrebbero alcun problema di convivenza con gli indigeni attuali. Anzi, potrebbero rilanciare l’ormai asfittico mercato immobiliare e del lavoro del Nevada. L’attuale stato d’Israele dovrebbe tornare un deserto e la città di Gerusalemme un museo, eterno ricordo della Shoà e delle vittime palestinesi.
Spero che il neo Presidente Obama prenda in seria considerazione questa ipotesi, a meno che non gli secchi perdere un arsenale atomico in una zona così prossima ai giacimenti petroliferi più grandi del pianeta. Ma visti gli ingenti investimenti in energie alternative che ha promesso non dovrebbe essere un problema neanche questo.

Luciano



Ad Olmert secca perdere la Roccia di Abramo, quella che sta’ sotto la cupola d’oro della moschea di Omar, ed è il solo posto al mondo dove gli ebrei possono ripetere il rito dell’agnello sacrificale, con cui credono di poter obbligare Dio a tener fede alla (antica) alleanza. E’ questo che vogliono. Nell’8 e 900, ai poveri ebrei raminghi furono offerti, come rifugio, l’Uganda e il Madagascar. Non l’accettarono.

Maurizio Blondet



 
> Venerdì 16 Gennaio 2009
Celentano su Gaza
Caro Blondet,

le segnalo questo :

http://beta.vita.it/news/view/88237

Celentano "interviene" su Gaza

Riporto un passo  :


«non è certo per buonismo che loro (Europe e America, ndr) se ne lavavano le mani dell’eterno conflitto fra i due popoli. Specialmente dei palestinesi, senza una patria i cui confini sono andati smarriti durante l’insediamento degli ebrei. Un insediamento che pur se ottenuto con la violenza ha avuto, a torto o ragione, il riconoscimento di tutte le nazioni per l’immane tragedia subita dai nazisti durante l’olocausto. Un gesto probabilmente dovuto agli ebrei, che così tanto han sofferto e non avevano un posto dove stare».

E ancora: «Ma come sempre accade, anche in quella circostanza il mondo si dimenticò e continua a dimenticarsi sempre dei più deboli. E non è difficile pensare che tali dimenticanze solitamente avvengono perché i più deboli non hanno soldi. E allora come si risolverà pensavo: i palestinesi hanno ragione, ma anche gli ebrei non hanno torto. Però ci sono più di ottocento morti di cui la metà sono civili, donne e bambini. Mi piacerebbe sentire il parere di questi ottocento morti. Loro senz’altro lo sanno di chi è veramente la colpa di tutta questa tragedia. E senz’altro ora conoscono anche il modo di come risolvere il contenzioso fra i due contendenti. Ma non possono parlare. Perché sono morti».

Mah...come minimo mi pare un cerchiobottista.

Saluti e sempre più grazie per il suo lavoro.

Josi



In Italia, il sole del successo (e dei soldi) non tramonta mai nel cielo dei furbastri.

Maurizio Blondet



 
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