
Il collasso iracheno mostra il fallimento interventista
Ron Paul
04 Giugno 2013
Il maggio appena passato è stato il mese più mortifero negli ultimi cinque anni in Iraq, con più di 1.000 morti – tra civili e non – in una serie infinita di bombardamenti, sparatorie ed altre violenze. I nuovi orrori che ogni giorno leggiamo provenire dall’Iraq, testimoniano sempre con maggior evidenza che l’invasione degli Stati Uniti non ha portato quella stabilità né tantomeno quella pace che i sostenitori dell’attacco ci avevano promesso.
Milioni di persone vivono nella costante paura, i rifugiati non ritornano a casa, e l’economia è distrutta. La comunità cristiana, circa 1,2 milioni di persone prima del 2003, è stata praticamente spazzata via dalla mappa irachena. Altre minoranze sono parimenti scomparse. Come se non bastasse, a peggiorare le cose è arrivato il sostegno degli Stati Uniti ai ribelli siriani sunniti acuendo così il …
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