
Gli USA perdono lo status quo dominante dinanzi al cambiamento della Cina nella strategica Corea
Forbes
10 Novembre 2015
Chiunque abbia un po’ di gusto per la diplomazia e per l’arte di governare – così squisitamente ricca di sfumature nel contesto moderno delle politiche di soft e hard power – ha di che divertirsi nel mondo contemporaneo, e soprattutto nell’Asia Orientale.
Come un caleidoscopio attraverso il quale una leggera rotazione riordina la composizione dei pezzi per formare un’immagine completamente diversa, il quadro diplomatico dell’Asia Orientale cambia enormemente a seconda che lo si osservi dal punto di vista di Tokyo, Pechino, Seoul, Pyongyang o di Washington.
È troppo semplificativo, ma comunque efficace, pensare all’Est asiatico come ad un vortice di tensione generato dagli Stati che mirano a tutelare i loro interessi nazionali tramite il mantenimento dello status quo, e dagli Stati che sentono il bisogno di un …
(L’articolo è disponibile previo sostegno)