Il ruolo ebraico nella rivoluzione bolscevica e nei primi anni del regime sovietico
IHR
30 Dicembre 2010
Valutazione della sinistra eredità del Comunismo Sovietico
Nella notte fra il 16 e 17 luglio 1918 una squadra della polizia segreta bolscevica assassinò l’ultimo imperatore di Russia, lo Zar Nicola II°, assieme alla moglie, la Zarina Alessandra, il loro figlio quattordicenne Alexis e le loro quattro figlie. Furono abbattuti da scariche di fucile nella stanza di uno scantinato a Ekaterinburg, una città nella regione montagnosa degli Urali, dove erano trattenuti come prigionieri. Le figlie furono finite a colpi di baionetta. Per evitare il formarsi del culto del defunto zar, i corpi furono portati via su un carro nella campagna e lì sepolti in una fosse segreta.
Le autorità bolsceviche comunicarono che l’imperatore Romanov era stato fucilato dopo la scoperta di un complotto per liberarlo. Per diverso tempo la morte dell’imperatrice e dei …
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