Usa: il Pentagono frena i politici
24 Settembre 2012
Dopo aver sentito il candidato repubblicano alla presidenza, il demenziale Mitt Romney, definire la Russia «il nostro nemico geopolitico primario» («America’s number-one geopolitical foe») (1), agli alti gradi delle forze armate Usa devono essersi rizzati i capelli, debitamente a spazzola: un altro nemico? Come non bastasse la lobby ebraica che esige, pretende, urla l’intervento americano contro l’Iran, trascinando con sé il Congresso intero; per non parlare delle pressioni che vorrebbero dall’esercito Usa un intervento in Siria. E tutto questo, dopo dieci anni di occupazioni militari e guerre ininterrotte contro tanti nemici, e tanto inafferrabili e indefinibili come «la galassia di Al Qaeda», da non esserci vittoria concepibile se non usura di uomini e materiali?
In gran fretta, …
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