Ucraini, a passi forzati verso la libertà. E le sue gioie
07 Giugno 2014
Già da febbraio, appena compiuto il putsch, il nuovo Governo di Kiev ha accelerato la preparazione alla transizione economica del Paese nel regno del mercato e del liberismo globale, ossia dell’Occidente. La ricetta, come al solito, consiste in iniziali misure di austerità. Sicché il Governo ha sùbito firmato con il Fondo Monetario un impegno a una serie di misure ben precise. Fra queste: bloccare i piccoli aumenti di pensione e il salario minimo (circa 45 centesimi di euro l’ora) che aveva deciso il precedente Governo. In marzo, il neo-governo ha accettato di ridurre la spesa pubblica, il bilancio dello Stato, del 17%. Ragion per cui, licenzierà 24 mila dipendenti pubblici, il 10% del totale. Il 22 aprile, in una «lettera d’intenti», Kiev ha promesso al FMI di aumentare prima dell’estate il prezzo del gas fornito alle famiglie: del +5%; nel 2015, di …
(L’articolo è disponibile previo sostegno)