Da Kiev, caos e bellezza
21 Settembre 2015
Dall’ultima volta che sono stato a Kiev, pochi mesi prima di Maidan, la città non è cambiata di molto. Le strade della capitale, ampie, immense, sono ben tenute e trafficate da auto nuovissime, tra cui spuntano come sempre le Maserati e le Porsche Cayenne.
Maidan è rimasta una piazza bellissima. Sono sparite le tende dei supporter (a pagamento, mi sussurrano) di Yulia Timošenko, che si estendevano per centinaia di metri dalla piazza su per il Krešatik, il boulevard dello struscio kievita. Il palazzo dove vi erano le sedi delle vari ONG (come il National Endowment For Democracy americano, nota creatura del connubio CIA-Soros) e dei rivoltosi andò in fiamme ora è coperto da teloni per il restauro.
Non c’è che dire, Il clima mi ha favorito. Se una settimana fa si usciva con il cappotto, al mio arrivo trovo quasi 30 gradi e il trionfo di una cittÅ
(L’articolo è disponibile previo sostegno)