Fabbricano il terrorista «buono». Per dargli la Siria
03 Giugno 2015
Il 27 maggio, la tv Al Jazeera ha fatto uno scoop: una lunga intervista ad Abu Muhammad Al-Julani. Chi è costui? L’«emiro» di Jabhat Al-Nusrah. Cioè, grosso modo, la vecchia Al Qaeda.
Benché nascondesse il volto durante la lunga intervista, questa è stata rispettosa come davanti ad un capo di Stato. Magnanimo e soave, Al Joulani ha detto: quando il regime di Assad sarà caduto, in Siria tutte le minoranze saranno consultate prima di instaurare lo Stato islamico. Lui, una volta al potere, non perseguiterà gli alawiti «anche se per l’Islam sono considerati eretici»; vuole solo riportarli sulla strada della vera fede. I cristiani di Siria? Basterà che paghino la jizya — l’imposta che il Corano impone ai popoli del Libro, e siano sereni. No, Al Nusrah non ha mai commesso alcuna violenza «ingiustificata». E porterà i suoi jihadisti …
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