
La crisi mediorientale si complica e si allarga
Luciano Garofoli
05 Dicembre 2015
La Turchia sta giocando una partita sporca. Erdogan, il presidente turco, già qualche mese fa aveva annunciato in pompa magna e con grande risonanza mediatica che la Turchia avrebbe iniziato una serie di bombardamenti anti-ISIS. Lo scopo dei raids turchi era quello di punire e scoraggiare altri attentati come quello che il 20 luglio aveva fatto 32 vittime a Suruc, città a maggioranza curda del sud-est della Turchia, non lontana dal confine con la Siria. In realtà gli attacchi aerei avevano colpito più i combattenti curdi anti-ISIS che le postazioni militari del Califfato.
Da più parti il Governo di Erdogan e Davutoglu veniva accusato di aiutare e segretamente appoggiare gli estremisti dell’ISIS favorendo il passaggio sul territorio di armi e soprattutto di migliaia di foreign fighters provenienti un po’ dappertutto. Il Governo di Ankara vuole …
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