Quando Berlusconi diventa complottista
07 Giugno 2013
Quando fa comodo al padrone, diventa complottista anche il Giornale, che appena può suole schernire il complottismo di Blondet come campato in aria. Detto questo, ammetto che in questo articolo Micalessin racconta finalmente la pura verità: il crollo di Silvio fu voluto da Washington (e dai suoi complici europidi, Merkel, Hollande & C.) per mandare a monte un accordo strategico fra Eni, Gazprom e Gheddafi. L’invasione della Libia e la demolizione del premier Berlusconi sono stati parte dello stesso piano. La magistratura milanese ha agito in funzione di questo piano (già dal tempo di Mani Pulite agiva sotto la regia dell’FBI per distruggere Craxi e la DC); anche se Berlusconi, circondato da tali potenti nemici, ha offerto l’occasione con il «caso Ruby» da vero infantile cretino (quella parte del corpo che comincia con «K», ahimè, non sostituisce il cervello)…
(L’articolo è disponibile previo sostegno)