
Esposito, o’giudesce. D’a Cassazzione
07 Agosto 2013
Quel che colpisce di più, dell’intervista del Mattino al giudice Antonio Esposito, è il suo dialetto. Il dialetto napoletano ha due registri, quello parlato dagli aristocratici è blasé; poi c’è quello da vicolo e da camorrista. Quello d’0 maggistrato non sembra da quartieri alti, mentre al compare-giornalista anticipa, come fra compari (il dialetto lo tradisce, gli fa sentire l’odore di tana e crede di parlare a nu’guaglione fidato) le motivazioni della sentenza che condanna Berlusconi. No, non lo condanniamo perché «nun poteva nun sapere, perchè o’ capo potrebbe non sapere o no?». È contrario ai «princippi d’o diritto». Giusto, dice il giornalista. Ed Esposito: «… non potevi non sapere pecché Tizzie’e Caie e’Sempronio hanno ditto che...» ...che l’avevano riferito.
Ovviamente subito l…
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