Per sciogliere l’anacronistica ipoteca progressista, tuttora pendente sopra una vasta area del clero e del laicato cattolico, occorre fare chiarezza sulla storia del Novecento italiano, ossia confutare la tesi anti-tradizionale formulata dalle nuove e contorte teologie, tesi secondo cui nel XX secolo «si assisterebbe alla lotta finale fra due linee opposte che attraversano la storia, quella progressista e quella reazionaria. Dopo la Prima Guerra Mondiale e la rivoluzione sovietica, la forma reazionaria avrebbe perduto quegli aspetti di rispettabilità che ancora conservava e si sarebbe incontrata con la barbarie cui viene dato genericamente nome di fascismo. Sempre secondo tale interpretazione la Chiesa fino al pontificato di Pio XII (cioè la Chiesa preconciliare) sarebbe stata alleata delle forze reazionarie» (1).<…
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