Lo chiamano Amok
Maurizio Blondet
24 Maggio 2013
La macellazione di un soldato in libera uscita, compiuta da due nigeriani con una mannaia in pieno giorno a Londra Woolwich, ha una evidente analogia con l’eccidio di tre milanesi commesso dal ghanese Kabobo a Milano Niguarda pochi giorni prima. A Stoccolma, in un quartiere degradato abitato da stranieri di colore, il 13 maggio un settantenne armato di machete è uscito in strada, ed è rimasto fuori controllo per un pomeriggio intero terrorizzando le persone del quartiere. La polizia ha fatto irruzione nel suo appartamento più tardi perché lui continuava a minacciare con questo machete dal balcone e c’era il sospetto che una donna fosse chiusa nell’appartamento con lui e fosse in pericolo; ha sparato e l’ha ucciso. Di qui i disordini violentissimi, con saccheggi e incendi, che sconvolgono la capitale svedese da giorni e notti.
Negri che di punto in bianco …
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