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Cina Babilonia. Mondialista
06 Ottobre 2018
È nota la profezia di Napoleone. Era il 1803, l’imperatore rimirava una carta del globo. Posando lo sguardo sulla Cina si lasciò scappare uno strano ammonimento: «qui giace un gigante addormentato. Lasciatelo dormire, perché quando si sveglierà scuoterà il mondo!». L’imperatore, che con guerre cruente e persecuzioni spinse un’anteprima del mondialismo che sotto il segno della Rivoluzione voleva riunire Europa e Russia e poi chissà, aveva compreso che la scala globale in nessun modo può dimenticarsi del Regno di Mezzo — questo il significato di 中国, Zhōng Guó, la parola mandarina che traduce la nostra «Cina». Possiamo dire che Bonaparte, per non si sa quale ispirazione, aveva compreso che la globalizzazione è cinese, o non è? (L’articolo è disponibile previo sostegno)
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