
Il coronavirus spinge la guerra in Libia
Rolando Spiller
22 Aprile 2020
La pandemia globale, che distrae soprattutto l’Italia, prima nazione europea a soccombere al microrganismo, ha favorito la ripresa delle ostilità in terra libica. E non che la pandemia abbia risparmiato la Libia e la sua élite: Mahmoud Jibril, l’ex primo ministro libico, infettato dal Coronavirus, è morto il 6 aprile in un ospedale del Cairo, in Egitto.
Il Governo di Al Serraj ha montato una poderosa controffensiva lungo il fronte occidentale, cioè dalla capitale e Zauia verso la Tunisia. Si tratta del movimento più significativo degli ultimi mesi di guerra e pace nella martoriata ex colonia italiana
Il bottino non è magrissimo: Agelat, Aljmail, Ragdelin, Sabrata, Sorman, Tawela e Zelten sono ora sotto il controllo del Government of National Accord (GNA), la fazione di Sarraj sostenuta da ONU, Turchia e in linea teorica anche dai …
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