Pakistan, strategia della tensione
Maurizio Blondet
05 Marzo 2009
Come hanno notato tutti, i terroristi che il 3 marzo hanno aggredito il pulman della squadra di cricket cingalese a Lahore (Pakistan) somigliavano ai terroristi che a novembre hanno fatto strage a Mumbai (India).
Anche a Lahore, si sono visti all’opera una dozzina di baldi giovanotti di tipo militare: capelli corti, alcuni con abiti occidentali, tutti con lo zaino regolamentare in spalla; ben armati per la bisogna (kalashnikov, almeno due lanciagranate, almeno 30 bombe a mano), perfettamente calmi durante l’azione.
«Agivano come gente che avesse avuto un regolare addestramento al combattimento», ha detto il capo della polizia di Lahore, Habibur Rehman.
Dopo l’attacco, sono esfiltrati con fredda efficienza, dileguandosi nel nulla. Telecamere di sorveglianza hanno rivelato alcuni di loro mentre, con lo zaino sulla schiena e l’arma a spalla, entravano in una via traversa, montavano su motociclette lì parcheggiate e partivano in …
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