
Pirati somali: per chi lavorano?
Maurizio Blondet
13 Aprile 2009
La memoria corta collettiva è la migliore alleata dei poteri occulti, e dei loro servi mediatici. Ora che i pirati somali tornano d’attualità, perchè tengono in ostaggio l’equipaggio italiano di un nostro rimorchiatore – e i servi mediatici parlano della «impotenza» delle forze armate occidentali a stroncare il fenomeno – sarà bene ricordare una o due cose.
La prima: la Somalia figurava nella lunga lista di Paesi da aggredire o destabilizzare, che il generale Wesley Clark si sentì elencare nel 2001, dal Pentagono, poche settimane dopo l’11 settembre. Wesley Clark non è un complottista anti-americano, è stato il comandante della guerra del Kossovo, nella sua veste di comandante supremo alleato della NATO in Europa, carica che ha coperto dal 1997 al 2000.
Il 20 settembre 2001, ha raccontato Clark (1), egli andò al Pentagono dove vide Rumsfeld e Wolfowitz. Poi andò a salutare dei vecchi …
(L’articolo è disponibile previo sostegno)