
Pakistan talebano: la nuova menzogna
Maurizio Blondet
05 Maggio 2009
«Pakistan, i talebani a 96 chilometri dall’atomica!», strilla La Stampa (29 aprile). «Il Pakistan non è una polveriera, è un’atomica», grida Guido Rampoldi su Repubblica (25 aprile). Insomma è cominciata in grande la propaganda, la guerra psicologica, che serve a preparare all’inevitabile: un colpo di mano di commando USA (e israeliani) per sequestrare le testate nucleari pakistane, che possono cadare da un momento all’altro in mano ai talebani; anzi meglio, ad «Al Qaeda».
Come i lettori più attenti ricorderanno, il 22 aprile abbiamo riportato che Avigdor Lieberman, il razzista ministro degli Esteri ebraico, in un’intervista a un giornale russo aveva decretato:
«L’Iran non è la peggiore minaccia strategica per Israele; adesso lo sono il Pakistan e l’Afghanistan. Il Pakistan è nucleare e instabile, può cadere in mano ai talebani con l’Afghanistan, creando un’area di estremismo dominata dallo spirito di Bin Laden».
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