I colloqui notturni dell’Anti-papa di Gerusalemme
23 Dicembre 2008
Doveva teoricamente ritirarsi a meditare e non romperci più le tasche coi suoi «illuminati» sermoni. Niente da fare. Carlo Maria Martini, arcivescovo emerito di Milano, di rintanarsi a Gerusalemme e starsene lì, zitto e muto ad espiare i propri peccati e a ripulire i propri pensieri, non ci pensa nemmeno. Dapprima ha parlato in tedesco, poi è uscita l’edizione italiana. I suoi «Jerusalemer Nachtgespräche»(«Colloqui notturni a Gerusalemme»), usciti per l’editore tedesco Herder, hanno trovato nella berlusconiana Mondadori l’adeguata cassa di risonanza. Si sa: pecunia non olet. Il volume reca un sottotitolo emblematico: «Sul rischio di credere». In Carlo Maria Martini senz’altro.
Il lavoro, scritto a quattro mani col gesuita viennese Georg Sporschill, pretende di essere una sorta di «Il Cosmo sul comò» in chiave ecclesiale, una riflessione a …
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