Non siamo ginevrini, non moriremo liberisti
alessandro traettA
15 Luglio 2012
Mentre la cultura della destra a mente plurima si estenua nell'alcova liberale dei Gaucci, dal nobile margine, in cui vive la tradizione italiana, sono lanciati continui segnali di creatività e di attitudine a contrastare con efficacia le utopie bancarie e le relative truffe, istituti che umiliano la verità, sovvertono la morale, alterano le leggi dell'economia e strozzano i popoli.
La mano magica del mercato mostra, infatti, la sua struttura di artiglio antivitale. Si chiude il libro scritto dalla tuttologia in viziosa circolazione intorno alle luci fosforescenti e binarie di quel vaneggiamento, che predicava et la verità et il suo radicale contrario, ad esempio la Tradizione e la gnosi antitradizionale di Simone Weil, la giustizia sociale e il liberalismo classico.
Nell'anno in corso, Benedetto XVI, proclamando beato …
(L’articolo è disponibile previo sostegno)