
Amoris laetitia: in cauda venenum
Andrea Cavalleri
15 Maggio 2016
La recente Esortazione Apostolica, che tanta confusione sta suscitando tra i fedeli per l’inspiegabile mutazione della disciplina dei sacramenti, che va a intaccare la nozione stessa di peccato in contraddizione con la millenaria dottrina della Chiesa, sembra contenere in realtà altri germi di sovversione molto pericolosi.
Il merito della “scoperta” (di tanto bisogna parlare, vista la difficoltà di districarsi nel verboso labirinto di 325 paragrafi di cui si compone il recente documento pontificio) va all’avvocato Elisabetta Frezza, che l’ha esposta nella sua relazione alla “giornata della buona stampa” del primo maggio. Secondo la Frezza il punto 286 arriva a sdoganare la teoria del gender, in sintonia con l’agenda mondialista che cerca di imporre il suo pensiero unico fin dall’infanzia.
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(L’articolo è disponibile previo sostegno)