Il genocidio di Mamilla
16 Dicembre 2014
Confesso che non avevo mai sentito parlare della cisterna Mamilla, ne devo la nozione a Israel Shamir. Mamilla era – è – un vasto serbatoio a forma di piscina rettangolare lunga 300 metri; fino a poco tempo fa era ancora visibile appena fuori delle mura di Gerusalemme, a 700 metri dalla porta di Jaffa. Era un serbatoio romano per dare acqua alla città santa, ampliato, si dice, dal procuratore Ponzio Pilato. Era ancora in funzione nel 614 dopo Cristo, quando le sue acque divennero rosse di sangue cristiano.
All’epoca, Gerusalemme era diventata integralmente cristiana, fioriva sotto l’impero di Bisanzio. Resa ricca dalle folle di pellegrini, la città era punteggiata di belle chiese nuove, oggi perdute: la «Nea» dedicata alla Vergine, la Basilica della santa Sion, quella di San Pietro in gallicantu; appena fuori le mura, davanti alla porta di Damasco, …
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