
Israele in guerra. Con se stesso
29 Dicembre 2011
Una scolaretta ebrea di 7 anni viene presa a sputi, minacciata fisicamente e trattata al grido di «puttana» mentre si reca a scuola. Questo episodio di antisemitismo feroce non avviene in una città dei goym, ma è accaduto a Beith Shemes, quartiere ultra-ortodosso a pochi chilometri da Gerusalemme. E gli sputacchiatori violenti sono ebrei, anzi super-ebrei, «haredim», tutti riccioloni unti, cappelloni neri e filatterii. «Ho paura che mi facciano del male», ha detto la bambina, Naama Margolese alla TV Channel 2.
E allora, per la prima volta, il servizio televisivo, con quella bambina bionda (venuta alla «Terra Promessa» dagli USA coi genitori) che esprime la sua paura, ha creato un movimento di revulsione nell’opinione pubblica israeliana, facendo emergere una verità censurata e taciuta: le violenze e le prepotenze degli ebrei «religiosi» (delle varie sette …
(L’articolo è disponibile previo sostegno)