
Valdo e la povertà che non salva
04 Aprile 2009
Il fondatore della cosiddetta Chiesa Evangelica Valdese presenta delle analogie biografiche simili a quelle del santo poverello di Assisi: fu ricco mercante francese, visse nel XII secolo ed in seguito ad una profonda crisi spirituale, donò i suoi beni ai poveri per predicare il Vangelo. L’impeto e la mozione sono gli stessi: il rifiuto della ricchezza e dello sfarzo (ahimè spesso diffusi tra gli ecclesiastici), la ricerca della vita semplice, l’apparente «evangelium sequi sine glossa»; apparente, perché, in Valdo, la sequela del Vangelo non fu proprio sine glossa; al contrario, portò ad una vera rivoluzione dottrinale ed esegetica. Nell’umiltà autentica di San Francesco non ci fu nulla di tutto questo: solo testimonianza coerente di una vita radicalmente povera, a servizio ed in obbedienza alla Chiesa di Cristo, mai contestata e rifiutata. Chiarezza totale tra operato umano dei chierici, fallibile, e vocazione ed …
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