
Spariranno i lavori. Tranne quelli inutili e dannosi.
18 Gennaio 2014
«Secondo le nostre valutazioni, circa il 47% dei posti di lavoro è a rischio di sparire perché potrà essere fatto da computers»: questa la conclusione di Carl Benedickt Frey e Michael A. Osborne, due sociologi di Oxford, al termine del loro studio «The future of employment – how susceptible are jobs to computerisation?» - (Il futuro dell’impiego – come sono vulnerabili i posti di lavoro alla computerizzazione). Più o meno la metà dei lavori in America possono, nei prossimi anni, essere affidati a sistemi informatici o robotici «intelligenti», che sono in via di rapido sviluppo. Sparirà un’altra fetta di tipici «lavori d’ufficio» (addio bancari e impiegati d’ordine), nei servizi di vendita, nei trasporti (TIR intelligenti faranno a meno di una quantità di camionisti) e persino l’ultimo rifugio dei giovani precari, i call centers: sintesi vocale, …
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