
Un mostro come tanti. Come noi
25 Giugno 2014
Riflettevo: che stomaco forte, l’Italia. Ingoia scorpioni come niente fosse. Seppelliti la moglie e i bambini sgozzati dal marito e padre, il palestrato Carli Lissi di Motta Visconti, li ha già digeriti; tutt’al più alcuni fanno la passeggiata digestiva alla casa dell’orrore, la fotografano con lo smartphone, e si fanno dei selfie. Sui media, l’eco del fatto è già finito; nessun «autorevole» opinionista, alto commentatore e fine intellettuale, ha ritenuto di analizzare l’evento (1). Che coscienza callosa ha l’Italia oggi: ha archiviato il fatto (non il primo del genere, anche se finora il più efferato) nel catalogo dell’imponderabile, dell’inspiegabile abisso di una psicologia individuale. Così non ha bisogno di spiegarlo. È comodo. È comodo evitar di riconoscere che l’…
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